San Marino. Commissione d’Inchiesta BANCA CIS. Vice dir. gen. GIANATTI#11. ”TURKI UOMO DI CONFUORTI?”

UNDICESIMA PARTE

Ali Turki

COMMISSARIO: Le chiederei di raccontarci i rapporti con Turki

GIANATTI: ”A Maggio del 2017 Ashraf è venuto da me e mi disse che Turki mi aveva conosciuto perchè Guidi gli aveva fatto una presentazione un po’ di tutti. Ashraf mi disse che dato che Turki non aveva dei rapporti idilliaci con Guidi voleva mettere me come Direttore Generale nella banca che andava ad acquisire. Da li ho avuto una serie di incontri conoscitivi con Turki all’Hotel Des Bain di Riccione ed è nato un buon rapporto con lui. Però mi vessava giorno e notte per sapere morte e miracoli di Banca Cis e molte cose non gliele potevo dire. Gli parlavo della banca che poteva essere in futuro, l’evoluzione della banca secondo quello che erano le sue idee di sviluppo. Il fatto che io avessi un rapporto stretto con Turki, che io ho espresso con Guidi e non è che lo tenessi nascosto, ha causato un po’ di mal di pancia. In un paio di occasioni ho avuto anche minacce di licenziamento del genere: ”se tu continui con Turki noi ti lasciamo a casa”. Il perchè di questo non lo so, forse gli avrò messo il bastone tra le ruote in un certo tipo di attività. Anche perchè era mia convinzione, vedendo alcune cose, che la banca non la volessero vendere veramente ma volevano fregare questi soldi a Turki e lasciarlo li così. Come poi è avvenuto veramente. Ho seguito alcune telefonate tra Guidi e Grandoni dove veniva detto che intanto 15 milioni se li erano portati a casa e buonanotte, tanto gli altri soldi – dicevano – non ha possibilità di poterli versare. Quello che avevano capito è che qualche soldo ce l’avesse ma non tutti quelli che servivano per comprare la banca, ovvero 120 milioni di euro. 100 milioni per le quote di maggioranza e 20 per quelli di minoranza, non erano pochi soldi.

COMMISSARIO: Non era un banchiere, non era un imprenditore noto.

GIANATTI: ”Assolutamente no, se si andava a cercare su internet non c’era nulla.

COMMISSARIO: Che idea si è fatto, e si fecero gli altri, di Turki. Diceva o millantava di avere molti capitali, però fece subito questo versamento non indifferente di circa 30 milioni di euro. 

GIANATTI: ”L’idea che mi sono fatto è che un pò di soldi li avesse veramente, lui o qualcuno per cui lavorava. La sua famiglia mi sembrava a posto. Ho conosciuto anche i figli e mi sembrava una famiglia che un certo benessere l’avesse. Non uno raccattato così sulla strada. Forse però non aveva tutti i soldi per fare l’operazione. 30 milioni comunque sono arrivati veramente, 15 sono stati versati alla Leyton e sono stati utilizzati per fare l’aumento di capitale della banca. 12,5 sono stati dati ad Ashraf che poi 2,5 li ha restituiti subito piu’ tutta una serie di altre cose che ha fatto acquistando macchine ed avrà speso circa 5 milioni di euro. Una trentina piu’ o meno quindi, i bonifici sono tutti arrivati da suoi conti. Che fossero transitati da altri conti non glielo so dire, sicuramente i soldi sono arrivati da società che facevano capo a lui o da lui direttamente dalla Svizzera e dall’Inghilterra. Nella fase in cui Turki, primavera 2018, non si capisse se concludeva o meno mi è stato offerto da Ashraf ben 500.000 euro perchè io non mettessi i bastoni tra le ruote alla conclusione dell’affare. Io e Turki ci siamo fatte delle chiacchierate ed una volta gli chiesi se era sicuro di voler prendere la banca. E gli dissi che prima di acquistarla deve mettere in chiaro tutta una serie di cose. Guidi è venuto a saperle queste cose che ho detto, forse mi avrà intercettato, e quella penso sia la sua idea, cioè mi è stata fatta proprio questa proposta qui dei 500.000 euro su sua iniziativa penso. Proposta ufficiale anche se poi non è stata formalizzata anche perchè io ho detto di no. Io non faccio né l’interesse di uno né dell’altro. Se poi questo vuol prendermi come direttore generale lo faccia, io però vado avanti sulla mia strada.”

COMMISSARIO: Si è fatto una spiegazione razionale sui 12 milioni e mezzo di euro dati da Turki ad Ashraf?

GIANATTI: ‘‘Per questi 12 milioni e mezzo dati da Turki c’è un contratto vero e proprio, di prestito. Ci sono anche alcune date di restituzione di questo prestito. Per me questo prestito era tra quelli cosiddetti ”non rimborsabili”. Però effettivamente, da un punto di vista contabile, hanno fatto un contratto tra loro. Forse era una commissione per l’acquisto.”

COMMISSARIO: Che rapporti c’erano tra Confuorti e Turki?

GIANATTI: ”Io un’idea me la sono fatta. Tra i vari soggetti con cui ho interloquito in questa fase c’era anche un avvocato che seguiva Turki da un punto di vista formale per l’acquisizione della banca, quello che aveva fatto il contratto preliminare ed altre cose. Era l’avv. Rossi dello Studio Tonucci di Roma. Parlando del piu’ e del meno mi diceva e ve lo dico come me l’ha detto lui: ”mi sembra anche strano perchè quando devo far pagare le parcelle a Turki, lui da l’ok solo se prima sono state siglate da Confuorti”. Questo è quello che mi ha riferito Rossi che doveva avere il placet di Confuorti per far pagare le fatture dello Studio Tonucci a Turki. Questa è l’unica cosa che so in merito ai rapporti tra loro due, che è strana però.”

COMMISSARIO: Se è stato Confuorti a pagare la due-diligence di Turki questo dimostra uno stretto legame tra i due soggetti.

GIANATTI: ‘‘Io vi ho dato un’indicazione di quello che mi ha detto però.. se uno deve fare il visto su una fattura che devo pagare forse qualche interesse ce l’ha.”

 

FINE UNDICESIMA PARTE

 

TUTTI GLI ARTICOLI SULLA DEPOSIZIONE DEL VICE-DIRETTORE BANCA CIS GIANATTI IN COMMISSIONE D’INCHIESTA SU BANCA CIS.