
PARTE QUINDICESIMA
COMMISSARIO: Ad un certo punto, dopo 10 anni, i soldi del prestito Leiton vengono richiesti indietro. Forse non dovevano essere dati? Vista l’operazione iniziale. Forse nella testa di qualcuno si è pensato di aver fatto pari e patta, dato che un’operazione andava pro-Banca Partner e l’altra pro-Carisp, e siamo a posto. Interpreto bene quale fosse il ragionamento della direzione di Banca Partner?
GIANATTI: ”Ha individuato perfettamente la cosa. C’è anche da dire un’altra cosa che è importante per capire i rapporti che c’erano. Nel giugno 2008 io, Guidi, Fantini e la Joanne Valentini eravamo in Armenia per acquisire una banca armena. Non so se lo sapevate questo fatto. I legami erano già belli stretti ed avevamo fatto una serie di incontri con le autorità locali, ministro dell’economia e presidente della Banca Centrale Armena per creare una joint venture tra Banca Partner e Cassa di Risparmio di San Marino.”
COMMISSARIO: Come nasce questa seconda possibilità? Questa interazione per investire in Armenia che non è proprio uno degli stati piu’ stabili al mondo.
GIANATTI: ”Lì tutto nasce dall’attività dell’ing. Grandoni. Nel 2008 Erevan era una città che stava avendo una bolla immobiliare, uno sviluppo urbanistico esagerato. C’erano gru dappertutto, e Grandoni aveva messo l’occhio lì dato che l’edilizia era il suo core business. Era già andato in giro per l’Europa ma non aveva trovato nulla, sia in Romania che vicino a Trieste ed in Armenia forse aveva trovato quello che cercava. Grandoni era molto vicino a questa operazione con la Cassa di Risparmio. Poi non se ne fece nulla, ma la vicinanza rimase.”
FINE QUINDICESIMA PARTE