PARTE TERZA
COMMISSARIO: Guidi secondo lei stava millantando o aveva delle ragioni per dire che in Tribunale comandasse lui?
GIANATTI: ”Questo non glielo so dire, certo che alcuni rapporti con il giudice Buriani li aveva. Questo lo so per certo. Sono stato testimone di alcuni incontri con presente il Commissario Buriani. Erano frequenti gli incontri in casa di Guidi, dato che ogni tanto frequentavo la casa del Direttore Generale Guidi. E spesso e volentieri il Commissario Buriani c’era, però penso che possa fare quello che vuole ed andare in casa di chi vuole. La circostanza che citavo io invece era una circostanza importante, in cui io sono testimone contro tre persone, quindi a mio rischio e pericolo. Eravamo io, il dott.Guidi, la dott.ssa Lazzari, l’ing. Grandoni quando nel 2009 il CCR – Comitato Credito e Risparmio di allora – aveva ricevuto dal Dott. Papi, direttore di Banca Centrale, una relazione dell’ispezione che c’era stata in Banca Partner, un’ispezione che ha preso parte anche il dott. Vivoli, in cui si diceva che la banca era da commissariare e che il dott. Guidi era inadeguato per condurre quella banca. Questo in termini abbastanza soft quello che c’era scritto. Tutto derivava da un’operazione su derivati da cui era scaturita una perdita ingente di circa 25 milioni. Un piccolo inciso, in Banca Partner erano stati fatti degli accantonamenti al fondo rischi generali crediti per via di alcune posizioni che per noi erano a rischio. Questo fondo, che era molto sostanzioso, era stato tutto utilizzato per coprire la ”questione derivati”. In realtà era stato creato, per alcune posizioni tipo Ashraf, tipo D’Addario, tipo Stefano Guerra, un accantonamento in un fondo che poi è stato tutto mangiato da questa operazione dei 25 milioni. In quell’occasione (ufficio della dott.ssa Lazzari nel 2009 erano presenti Buriani, Grandoni, Guidi e la dott.ssa Lazzari) si studiavano le strategie per ovviare questo grosso problema, cioè la relazione che chiedeva il commissariamento della banca. E li il Commissario Buriani dava delle indicazioni precise di natura generale, comportamentale non di natura giuridica. Non diceva chi mandare a casa cioè Caringi, Bossone Caringi o cose del genere ma diceva qualcosa sulla gestione dell’operazione. E’ una riunione che è durata alcune ore anche perchè si trattava di vedere se la banca potesse sopravvivere o meno. Poi la perdita dei 25 milioni è stata coperta con una iper valutazione di una quota di Grandoni di un terreno a Rovereta, a fianco di Tonelli, per 10 milioni che nemmeno a Manhattan costa così…ma c’è una perizia. (sarebbe interessante vedere la perizia e da chi è firmata! ndr) 7-8 milioni con l’utilizzo di quel fondo rischi generali di cui avevo parlato prima per i crediti ”ballerini” e la rimanente somma, quindi 7-8 milioni, con la creazione – all’insaputa dei clienti – di affidamenti e le posizioni dei derivati sono state girate ai clienti su questi affidamenti. Con gli utili della banca degli anni successivi sono state azzerate le posizioni.
COMMISSARIO: Quel terreno di Rovereta era nel patrimonio di Banca Partner?
GIANATTI: ”Assolutamente no. Penso che sia stato fatto un aumento della quota di Grandoni in Banca Partner e lui lo abbia conferito. Che non era tutto il terreno ma una quota di questo terreno, un 10%. Con l’impegno da parte di Marino Grandoni al versamento di questi soldi, 10 milioni di euro. Poi c’era un ammortamento di questo terreno, non è che durasse per sempre. Quindi forse quello che ha detto lei è vero, in parte qualcosa ha versato Grandoni. Ma questo, sinceramente, non lo so.
COMMISSARIO: Questo è una cosa importante, di fedeltà allo stato. Lei ci assicura che quello che ha visto e riferito sul Commissario Buriani è assolutamente la verità?
GIANATTI: Assolutamente si, è la verità.