San Marino. Commissione d’Inchiesta BANCA CIS. Vice dir. gen. GIANATTI#7. ”OPERAZIONE CASSA DI RISPARMIO”

PARTE SETTIMA

COMMISSARIO: Nell’estate del 2017 lei ci dice che non era presente durante l’operazione TITOLI. Però pochi giorni dopo quell’operazione lì, c’è un’altra operazione singolare che è un trasferimento titoli di Banca Centrale a Cis per 64 milioni di euro, quindi una cifra molto ingente. Questi titoli sono poi ritornati per lo stesso importo verso settembre. Lei può darci una spiegazione perchè è avvenuto questo passaggio?

GIANATTI: ”Penso che l’obiettivo fosse l’acquisto di Cassa di Risparmio. Quello era probabilmente un test su alcuni titoli e potevano essere finanziati da un soggetto che poteva essere BSI-Banca Svizzera Italiana per fare poi l’operazione di acquisto. Questa è la mia sensazione però io l’ho saputo sempre tutto dopo.”

COMMISSARIO: Perche pensa che vi fosse l’intenzione di voler assorbire Cassa di Risparmio?

GIANATTI: ”Qualche sentore lo avevo avuto che potesse interessare Carisp. Magari in una delle mie frequentazioni nella casa di Guidi avevo avuto sentore che c’era questo interesse. Però non piu’ di quello. Con il gruppo Confuorti e tutti i suoi addentellati non avevo nessun rapporto. Non ho una mail, non ho una telefonata, una chiamata, un sms cioè proprio non avevo rapporti. Tutta quell’operazione è stata fatta sopra le mie spalle.”

COMMISSARIO: Che senso avrebbe avuto comprare Cassa di Risparmio in quel momento storico? Banca Cis era messa male, Carisp pure quindi non avrebbe avuto nessun senso. Lei cosa ne pensa?

GIANATTI: ‘‘E’ la bulimia. Ovvero quando uno ha tanta fame e ne vuole sempre di più. Anche l’operazione Eurocommercial Bank è stata un’operazione folle. E’ quella che ha causato l’affossamento della banca perchè non aveva nessun senso. Creava solo una banca piu’ grossa ma debole, non è che due debolezze fanno una forza assieme.  Ma quando uno arriva, come ha fatto il dott. Guidi, a dei livelli si sola ricerca di potere non capisce neanche quello. Lì c’è sicuramente la mano di Confuorti sotto, lui voleva qualcosa di tutto il gruppo delle banche messe assieme, ma non so dirle cosa. Però, come ho detto, una buona dose di bulimia da parte del dott. Guidi.”

COMMISSARIO: Questa operazione ECB è stata piu’ subita da parte della dirigenza o voluta? 

GIANATTI: ”No, no, voluta assolutamente. Allora io sono stato cacciato e ci sono molti testimoni. Durante l’operazione di acquisto del CIS, anche se sono stato molto partecipe, invece in quella dell’ECB mi hanno mandato via perchè ero scettico sull’operazione e non capivo che senso avesse. Poi oltretutto c’erano l’avv. Mularoni ed i Gerani che ad un certo momento hanno detto che erano loro che dovevano fare la due-diligence su CIS. Se siamo a questo punto …è la realtà di quello che è successo. Da allora io non sono stato piu’ chiamato. Un’operazione che non portava a dei benefici, non portava a dei introiti ma si correva solo il rischio che venissero intaccati i depositi della banca, come è stato per i clienti che volevano andar via intaccando la nostra liquidità. Infatti siamo andati in crisi di liquidità. Questi sono errori strategici. 

COMMISSARIO: Noi vediamo che la banca non fosse in salute, e lo si può vedere dagli NPL. C’è una progressione e si parte dai 20 ed arrivano sino a 80. Quindi questa non fu una sorpresa…

GIANATTI: Assolutamente no. C’è stata una verifica del perimetro dell’operazione da parte del Dott. Mazzeo, che poi è andato in banca centrale. Il dottor Mazzeo ha fatto una specie di due-diligence dei crediti ed aveva puntualizzato alcune situazioni problematiche. Mazzeo è l’unico che ho conosciuto del gruppo e non so se avesse a che fare con Confuorti. Non lo so, nessuna sensazione che fosse legato a Confuorti ma abbiamo collaborato per 3 mesi per la fase della due-diligence della ECB. 

FINE PARTE SETTIMA