PARTE OTTAVA
COMMISSARIO: Che senso avrebbe avuto comprare Cassa di Risparmio in quel momento storico? Banca Cis era messa male, Carisp pure quindi non avrebbe avuto nessun senso. Lei cosa ne pensa?
GIANATTI: ‘‘E’ la bulimia. Ovvero quando uno ha tanta fame e ne vuole sempre di più. Anche l’operazione Eurocommercial Bank è stata un’operazione folle. E’ quella che ha causato l’affossamento della banca perchè non aveva nessun senso. Creava solo una banca piu’ grossa ma debole, non è che due debolezze fanno una forza assieme. Ma quando uno arriva, come ha fatto il dott. Guidi, a dei livelli di sola ricerca di potere capisce solo quello. Lì c’è sicuramente la mano di Confuorti sotto, lui voleva qualcosa del gruppo delle banche messe assieme, ma non so dirle cosa. Però, come ho detto, c’è una buona dose di bulimia da parte del dott. Guidi.”
COMMISSARIO: Questa operazione ECB è stata piu’ subita da parte della dirigenza o voluta?
GIANATTI: ”No, no, voluta assolutamente. Allora io sono stato cacciato e ci sono molti testimoni. Sono stato molto partecipe all’operazione di acquisto del CIS, invece in quella dell’ECB mi hanno mandato via perchè ero scettico sull’operazione e non capivo che senso avesse. Poi oltretutto c’erano l’avv. Mularoni ed i Gerani che ad un certo momento hanno detto che erano loro che dovevano fare la due-diligence su CIS. Se siamo a questo punto …è la realtà di quello che è successo. Da allora io non sono stato piu’ chiamato. Un’operazione che non portava a dei benefici, non portava a degli introiti ma si correva solo il rischio che venissero intaccati i depositi della banca, come è stato per i clienti che volevano andar via che hanno eroso la nostra liquidità. Infatti siamo andati in crisi di liquidità. Questi sono errori strategici.
COMMISSARIO: Noi vediamo che la banca non fosse in salute, e lo si può vedere dagli NPL. C’è una progressione e si parte dai 20 e si arriva sino agli 80. Quindi questa non fu una sorpresa…
GIANATTI: Assolutamente no. C’è stata una verifica del perimetro dell’operazione da parte del Dott. Mazzeo, che poi è andato in banca centrale. Il dottor Mazzeo ha fatto una specie di due-diligence dei crediti ed aveva puntualizzato alcune situazioni problematiche. Mazzeo è l’unico che ho conosciuto del gruppo e non so se avesse a che fare con Confuorti. Non lo so, nessuna sensazione che fosse legato a Confuorti ma abbiamo collaborato per 3 mesi per la fase della due-diligence della ECB.
Minuto 01:18:25
COMMISSARIO: Rimango ancora su Mazzeo perchè poi si ricollega alla questione Cassa di Risparmio 2016-2017. In quel momento, e siamo all’inizio del 2016 ed arriviamo al 2018, con quella Banca Centrale dove erano appena arrivati Grais, Savorelli, Mazzeo, Siotto ecc.ecc. poi abbiamo scoperto che la Kio era la moglie di Siotto ed era nella dirigenza delle società di Confuorti. Ecco in banca si ragionava di questa contiguità di Banca Centrale con Confuorti e di una benevolenza che poteva esercitare quella Banca Centrale nei confronti di Banca Cis?
GIANATTI: ”Sinceramente non ho avuto contezza di questo. Contate il fatto che io ero a Rovereta e la gestione di tutte queste cose avveniva a Serravalle, direttamente. Sicuramente quando c’era di mezzo il gruppo di Confuorti, parlo da un punto di vista bancario per crediti, erano delle pratiche ”obbligatorie” cioè noi non potevamo fare un minimo di valutazione del merito creditizio. Ad esempio quando sono stati splittati tutti i titoli sulla moglie di Confuorti, cioè la Manzoni, sulla sorella e così via, noi non abbiamo potuto fare nessun tipo di … è arrivato Guidi che ci ha detto che dovevamo fare il fido in un certo modo e fine. Questo è il rapporto che c’era da questo punto di vista.
COMMISSARIO: Lei dice che non c’era nessuna ragione plausibile per l’acquisto di ECB. Infatti anche per noi era così. Poi contestualmente a quell’acquisizione è stato fatto un decreto che prevedeva un credito d’imposta. Però ci sembra che ci possa essere un meccanismo per il quale se in un certo momento il recupero dei crediti non fosse particolarmente efficiente per la banca, da un punto di vista di bilanci, non cambiava molto perchè a bilancio compariva la perdita che SCUDO poteva pareggiarla con il credito d’imposta. Difatti io posso evitare di andare a recuperare del credito e di fatto nel bilancio non comparirebbe. Potrebbe essere un modo per avere denaro a costo zero da un creditore che mi deve avere qualcosa. Può essere questo?
GIANATTI: Questo potrebbe essere una delle motivazioni per fare questo tipo di operazione perchè sennò potrebbe essere una cosa veramente folle. Dall’altra parte c’era però il povero GUMINA, povero perchè è morto, che alcune cose le osteggiava e non è che potesse essere tutto buttato in questo calderone sulle spalle della collettività, come le inefficienze che erano state fatte dalla banca precedente o da quella attuale. Durante la gestione alcune posizioni sono rientrate ed altre sono ulteriormente aumentate, sempre per il discorso dei tassi che dicevamo prima. Quindi si rende meno pesante il bilancio della banca buttando sulla collettività il suo peso. Quello che non era stato considerato e quello mi meraviglia un po’ era l’effetto dell’uscita del clienti. Perchè l’effetto, di come è stata, della diminuzione di alcune decine di milioni di euro di uscite di clienti non è stata considerata e quello ha causato una crisi di liquidità della banca. La banca è stata in crisi di liquidità dal 2009 e sempre al limite di liquidità. Però quello che lei dice è corretto.”
COMMISSARIO: E’ normale dottore che la Due-diligence la faccia chi vende e non la faccia chi compra? Mi riferisco ad Eurocommercial Bank. Il venditore era Gerani. L’avvocato Mularoni a quale titolo è intervenuto?
GIANATTI: ”No, assolutamente. Mularoni era l’avvocato della famiglia Gerani. Li è dove mi sono inalberato io, perchè va bene che dobbiamo farla noi la Due-diligence, non che la faccia chi viene comprato… dove si è visto?”
COMMISSARIO: Nessuno disse niente. Il presidente, per esempio, è mai intervenuto in queste cose? Era tutto nelle mani di Guidi?
GIANATTI: ”Assolutamente si. Mi spiace dirlo perchè sotto certi aspetti ho avuto un rapporto.. però lui comandava tutto. Lui era quello che dettava le regole, ed indirizzava il Consiglio in una certa maniera come voleva lui. Era una personalità molto forte. E quindi era in grado di indirizzare i consiglieri e il presidente Merlino. Andava sempre a prendere la gente che ha bisogno. Il presidente, il prof. Merlino, e’ una persona amabilissima che però ha delle esigenze finanziarie; non diceva niente perchè aveva bisogno. I fidi venivano sempre portati a fine consiglio quando i consiglieri erano talmente cotti che non capivano nemmeno cosa gli si diceva.”
COMMISSARIO: In questa operazione la vecchia proprietà, GERANI e gli altri soci, uscirono con una buona soluzione finanziaria o meno?
GIANATTI: ”Mica tanto. Nel senso che hanno dovuto versare ulteriori soldi per poter partecipare poi alla Banca Cis. Quindi hanno fatto ulteriori versamenti per avere una quota minoritaria di partecipazione in Banca Cis. Quindi nessuno split da parte loro come venditori ma partecipazione al capitale sociale della nuova banca creata, mi sembra attorno ai 6 milioni circa.”
COMMISSARIO: Lei da una spiegazione di questo?
GIANATTI: ”L’unica spiegazione è che io Gerani che sono un imprenditore di successo che ho una banca che per un certo momento ho avuto una banca che per un certo periodo è stata una banca che è andata bene ed ho avuto dei benefici anche in termini di utili di bilancio ed ad un certo punto questa viene venduta a zero, perchè vengono ceduti degli attivi e dei passivi, c’è questa banca che mi acquista e probabilmente diventerà una banca piu’ grande e piu’ efficiente, sto dicendo un pensiero, e lui avrà pensato di far bene a partecipare anche lui. In minima parte ma voglio partecipare. E’ l’unica motivazione che ci può essere in questa partecipazione con versamento di ulteriori soldi per avere la partecipazione. Quello che mi meraviglia un po’ è che sono anche imprenditori di successo quindi non sono stati molto in grado di valutare quello che era la situazione reale poi..”
COMMISSARIO: Però, se non ho capito male, tutta la parte delle sofferenze di Eurocommercial Bank vanno a finire in Banca Cis, e sono molto maggiori rispetto a quelle che sono state presentate all’atto della vendita. Così abbiamo avuto modo di conoscere, diciamo così.
GIANATTI: ”Scusi commissario, molto è dovuto alla Fincompany perchè grande parte del buco è dovuta a quella parte li … alla Fincompany”
COMMISSARIO: E chiudo. Non riesco a comprendere perchè il venditore Gerani che si è liberato di una situazione grave, che aveva in Eurocommercial Bank, mette una cifra che non è proprio piccola, almeno dipende da come si valutano gli ordini di grandezza, nella banca della quale sapeva perfettamente che si sarebbe accollata il negativo che Eurocommercial Bank aveva. Dov’è la ratio? ecco.
GIANATTI: ”la spiegazione di una parte della motivazione l’ha data l’altro commissario e cioè il credito d’imposta. Allora partecipare ad una banca piu’ grande voleva poter dire.. allora lì la motivazione di voler fare la due diligence non era proprio sballata completamente. Io mi sono inalberato perchè in una situazione di acquisto non ha molto senso. Se tu non vuoi partecipare cedi, sai che hai perso tot soldi perchè i soldi ce li ha messi gerani ed è finita lì. A volte è meglio tagliarsi il dito che il braccio. Questa regola dell’economia non è mai molto..”
COMMISSARIO: Invece a volte c’è qualcuno che pensa di poter recuperare quanto ha perso in un’operazione andata male con una quasi garanzia di ammortamento, che era quella del credito d’imposta. Quindi Gerani pensa di far lui la due diligence, vede come è messa .. ma la fecero davvero?
GIANATTI: No, non la fecero. Però certe motivazioni sono corrette, in teoria ci sta.
FINE PARTE OTTAVA