Comm. Esteri del 18.05.25. Il riassunto e la sintesi dei lavori. Il 10 e l’11 giugno il Presidente del parlamento di Andorra in visita a San Marino

Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione . Mercoledì 28 maggio 2025, pomeriggio

Torna a riunirsi, nella giornata di mercoledì 28 maggio, la Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione.

Il presidente della Commissione, Michele Muratori (Libera), ha aperto i lavori richiamando l’attenzione sull’organizzazione di gruppi di amicizia interparlamentare: “Rammento che su richiesta dell’ufficio di presidenza è stata effettuata una ricognizione dei gruppi di amicizia attivati con altri parlamenti, trasmessa con nota ai membri dell’ufficio di presidenza e della commissione per opportuna conoscenza” Inoltre, è “in corso la preparazione della visita a San Marino del presidente del Parlamento di Andorra che si terrà il 10 e l’11 giugno prossimi. In quell’occasione si procederà alla firma del protocollo di intesa con il Consiglio Grande Generale”.

Ampio e articolato l’intervento del Segretario di Stato agli Esteri, Luca Beccari, che ha fornito aggiornamenti sulle missioni internazionali e sull’accordo di associazione con l’UE: Focus anche sulla questione palestinese. “Da parte nostra, abbiamo sostenuto la Palestina in tutte le due decisioni e le due risoluzioni presentate all’OMS, essendo uno dei pochi stati ad averle votate tutte e quattro. Ho anche presentato l’ipotesi di un’audizione dell’ambasciatore israeliano. Io ripropongo questa ipotesi alla commissione, credendo che sia pienamente nelle nostre corde e nella nostra tradizione. Dimostrerebbe una volontà di ascolto dello Stato israeliano su questo tema, pur senza alcun effetto sulle nostre decisioni e sui percorsi che abbiamo già intrapreso. Non possiamo dirci neutrali e poi mostrare una chiusura totale verso uno stato, anche in una situazione di profondo contrasto e non condivisione di quanto sta accadendo. Dopotutto, San Marino non ha mai interrotto rapporti diplomatici con stati che hanno compiuto azioni importanti, come la Russia o altri paesi del Medio Oriente in passato. Pertanto, credo sia importante mantenere fede a questa tradizione. So che il collettivo per la Palestina chiede passaggi ancora più forti. Su questo, mi fermo e non commento. Una cosa è riconoscere la Palestina e seguire un percorso come quello che abbiamo fatto, che è un segno di maturità politica, civiltà e difesa dei diritti, aspetti che condivido pienamente. Un’altra cosa è abbracciare ideologicamente un’idea e procedere con azioni scomposte. Su questo, voglio essere chiaro: c’è la mia massima disponibilità sul percorso palestinese, ma non c’è disponibilità a reagire con azioni che, a mio avviso, non hanno senso”.

Tra i primi interventi dei commissari, Matteo Rossi (PSD) ha parlato della partecipazione all’iniziativa Adriatico Ionica in Grecia. “Principalmente, il dibattito fondamentale è stato relativo alla prospettiva europea di integrazione dei Balcani occidentali. Credo che questo sia uno dei temi cardine, forse sottovalutato mentre parliamo del conflitto russo-ucraino e dei conflitti palestinesi. Il mio interrogativo e le mie riflessioni, che voglio trasferirvi per magari farne oggetto di dibattito anche in Consiglio Grande Generale, riguardano il ruolo e la postura che noi come San Marino dovremmo adottare. Considerando che San Marino si sta approcciando all’accordo di associazione con l’UE ma è già geograficamente nell’Occidente europeo, credo che in primis ci dobbiamo dichiarare ovviamente favorevoli all’allargamento dell’Unione Europea nei Balcani e spingere perchè questi processi di adesione accelerino, soprattutto dal lato Bruxelles”.

Nicola Renzi (RF), da parte sua, ha proposto di istituire gruppi di amicizia con Francia e Germania, considerandoli cruciali per il percorso di integrazione europea. Renzi ha anche lanciato un monito sui rischi che corrono i diritti fondamentali in alcuni stati europei: “Non è possibile vedere e accettare che vengano proibite delle manifestazioni, che siano manifestazioni dei gay, di altre minoranze, o altro”. Rispetto all’accordo di associazione, “c’è un addendum che, da quello che ho capito, è essenziale e necessario. Diciamo che l’accordo di associazione è nella fase forse più importante da sempre. Vorremmo capire se sul clarifying addendum ci sono possibilità di incidere da parte nostra oppure se è una cosa che dobbiamo prendere a scatola vuota. Se c’è la possibilità di incidere, ci piacerebbe poter partecipare alla maturazione e alla definizione dei contenuti di questo accordo”.

Da Gerardo Giovagnoli (PSD) un intervento molto duro nei confronti della politica israeliana, citando le parole del ministro alla sicurezza Ben Gvir per poi commentare: “Credo che non si possa che prendere atto di una volontà criminale”. Ha suggerito di rilanciare l’iniziativa “Un calcio per la pace”, che in passato ha visto giovani israeliani e palestinesi incontrarsi a San Marino. Dalibor Riccardi (Libera) ha condiviso lo sconcerto per la situazione a Gaza e ha dichiarato: “Ci siamo accorti che forse è assolutamente disumano bombardare civili e farlo sparando dove ci sono persone estremamente portate all’estremo dalla fame in un campo messo a disposizione con aiuti umanitari. Dico già che di fronte anche a un’eventuale richiesta, o ragionamento di incontro da parte di alcuni emissari di Israele al nostro paese, di certo non troveranno la mia persona dentro quest’aula nel caso in cui avverrà”.

Matteo Zeppa (Rete) ha utilizzato toni particolarmente accesi per denunciare quella che ha definito una “mattanza etnica”: “50.000 bambini morti, due volte la popolazione residente di San Marino. Dal 18 marzo, il giorno del cessate il fuoco da parte di Israele, siano stati uccisi 1309 bambini. Il Castello di Chiesanuova fa a malapena 1000 abitanti. Vuol dire che dal 18 di marzo, più di un castello di San Marino, è stato annientato. Io in Consiglio sono stato l’unico a dire durante il dibattito, e lo confermo ancora adesso, che San Marino doveva interrompere i rapporti diplomatici con Israele. Io dico già che se l’ambasciatore israeliano verrà qui in audizione, io farò direttamente la domanda se lui approva o meno il genocidio che il suo governo sta facendo”.

Antonella Mularoni (RF) ha espresso apprezzamento per l’ordine del giorno votato dal Consiglio Grande Generale sul riconoscimento della Palestina, definendolo un atto importante e tempestivo. “Mi fa piacere che noi come parlamento siamo stati capaci di votare un ordine del giorno all’unanimità su temi importanti, anche prima dei parlamenti di altri paesi“. Ha tuttavia evidenziato l’assenza di una posizione pubblica altrettanto forte da parte del governo, auspicando che la voce della Repubblica sia chiara e riconoscibile anche nelle sedi internazionali. “Dobbiamo avere una posizione molto chiara e limpida su certi valori”.

Manuel Ciavatta (PDCS) ha rivolto un appello al realismo e al ruolo di mediazione di San Marino. “Se si vuole ricreare una capacità di confronto, bisogna essere capaci… di poter dialogare con tutti, anche con chi ha torto, anche con chi sbaglia”. Ha ricordato che la Repubblica non ha mai fatto uso della forza per affermare le proprie ragioni, bensì della diplomazia, e che questa dovrebbe continuare ad essere la via maestra anche nei momenti di crisi più complessi. Ha inoltre rimarcato il valore delle tappe compiute nel percorso di riconoscimento della Palestina da parte di San Marino, definendole una dimostrazione di coerenza e coraggio.

Fabio Righi (D-ML) ha lamentato la mancanza di coordinamento e trasparenza nella gestione delle relazioni con l’Unione Europea. Ha espresso disappunto per il fatto che audizioni ufficiali siano emerse solo tramite fonti esterne: “Non possiamo continuare a scoprire da fonti esterne audizioni importanti”. Righi ha richiesto che si entri nel merito degli impatti concreti dell’accordo, ponendo interrogativi sulle ricadute economiche, amministrative e organizzative: “Mancano totalmente le valutazioni sull’aumento dei costi, sulla formazione dei dipendenti, sugli effetti sull’amministrazione”. Ha sottolineato la necessità di un vero approfondimento tecnico prima della firma, dichiarando: “‘Prima firmiamo, poi vediamo’ non funziona nemmeno quando si va a fare la spesa. Figuriamoci per un Accordo internazionale”.

Infine, Luca Beccari ha replicato con decisione alle critiche ricevute. Ha difeso l’impegno e la coerenza del governo nel sostenere il riconoscimento della Palestina, respingendo l’idea che ci sia stata una minimizzazione: “Non abbiamo cambiato casacca per sostenere il riconoscimento. Io stesso ho patrocinato un evento del collettivo per la Palestina”. Ha inoltre ribadito il ruolo strategico dell’accordo di associazione con l’UE, visto come una leva per superare la stagnazione economica del paese: “Il nostro sistema ha vissuto anni difficili… Ora, però, ciò che manca è la spinta in avanti”. Sull’audizione dell’ambasciatore israeliano, ha precisato: “Non ho bisogno di invitarlo io. E’ lui che chiede di interloquire con il Parlamento. Se non lo volete incontrare, comunicherò la mancanza di disponibilità. Ma se siamo un Paese che crede nel dialogo, nella neutralità attiva, allora non possiamo sottrarci”.

I lavori proseguono quindi in seduta segreta con il comma 2 dedicato all’esame di vedute e proposte concernenti i controlli sulle residenze.

Di seguito una sintesi dei lavori

20250528 – Commissione Consiliare II – Rep ort mercoledi? 28 maggio 2025 pomeriggio