San Marino. Commissione Esteri. L’opposizione nuovamente sulla legge sull’editoria dopo il report di Commissario europeo

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Stralcio del sunto redatto dall’Agenzia Dire sulla seduta della commissione Esteri di quest’oggi.

Marco Podeschi, Upr: “Intervengo su due temi, in primis sulla legge legge dell’editoria. C’è stato un report del Consiglio d’Europa che ha riguardato un progetto di legge esaminato in questa commissione. Rispetto una legge che ha avuto un iter travagliato, con molte istanze della minoranza non accolte, mi è dispiaciuto molto che a distanza di poco tempo dalla sua approvazione ci siano stati questi rimproveri ufficiali. Vi dico formalmente che attenderemo qualche settimana e se il congresso di Stato non si attiverà con un’iniziativa atta a modificare le distorsioni evidenziate, provvederemo con un progetto di legge per cambiarla. Si voleva normare un settore vitale per il Paese, ma l’attuale normativa ha portato al rimprovero del consiglio d’Europa e a difficoltà applicative interne, a nostro avviso bisogna intervenire.

Altro tema, le nomine diplomatiche. Non si può attendere la disponibilità dell’interessato che si deve dimettere in una situazione così delicata per Paese- mi riferisco al caso Galassi- per non ledere l’immagine del Paese. Era cosa nota il coinvolgimento in indagini e la Santa Sede è una delle sedi diplomatiche più prestigiose per noi. Sarebbe stato opportuno che il congresso di Stato avesse preso iniziativa. Non c’è stata nemmeno una nota del Dipartimento Affari esteri  sulle dimissioni, solo una nota del diretto interessato”.

Luca Santolini, C10: “Rafforzo quanto detto dal collega Podeschi con cui mi trovo d’accordo al 100% su entrambi i punti toccati, sia sul report del commissario del Consiglio d’Europa, che è intervenuto anche su aborto e regolamentazione delle unioni civili. Tutti temi che sono stati affrontati con molta ipocrisia da governo e maggioranza. Il segretario Valentini, dopo la pubblicazione del Report, ha detto che saranno fatte riflessioni sulle osservazioni del commissario, spero che queste osservazioni saranno fatte in fretta. E’ inqualificabile che San Marino debba finire sul banco degli imputati per infrazioni sui diritti umani. Sulla legge dell’editoria l’opposizione aveva presentato numerosi emendamenti che riprendevano le osservazioni fatte dagli stessi operatori dell’informazione, rimaste inascoltate. Spero che dopo report il governo possa fare una riflessione approfondita. 

Sulle dimissioni dell’ambasciatore mi auguro  che il segretario voglia fare un riferimento. Aggiungo che il ruolo di ambasciatore presso Santa Sede sottintende oltre alla professionalità e alla cultura, un profilo personale etico e morale di un certo livello. Visto che le indagini su conti dell’ex ambasciatore erano state rese pubbliche fin da maggio, credo che dagli Esteri sarebbe dovuta arrivare una riflessione precedente e credo anche io non sia stato corretto dal punto di vista procedurale attendere la presa posizione dello stesso Galassi”.

Tony Margiotta, Su: “Sono convinto anche io sia necessario quanto prima mettere mano alla riforma dell’editoria, siamo stati criticati dal commissario europeo dei diritti umani, è necessario intervenire immediatamente. Pur non essendo una buona legge, non è neanche stata attuata. Ci sono delle operazioni da dover fare che ancora non ci sono e creano una confusione inaccettabile.

Mi aspettavo un riferimento del segretario di Stato sulle dimissioni di Galassi. Chi lo ha incaricato ha il dovere di spiegare il perché di questa nomina. Rischiamo una figuraccia da chi ci guarda da fuori e un’imbarazzo per l’intera comunità, oltre che per il Pdcs. Se ci sarà una comunicazione del segretario su questo, mi fermo qua. Diversamente, chiedo formalmente una spiegazione. Ancora una volta torniamo a parlare di ambasciatori che dovrebbero rappresentare San Marino fuori dai confini e che fanno fare una figuraccia al Paese”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Quanto è emerso dal report del commissario dei diritti umani sarebbe potuto essere evitato, non perché l’opposizione stessa muoveva critiche a quella legge, ma perché a farlo erano anche i professionisti che lavorano in quel settore. E’ l’ennesima brutta figura.
Si rischiano indebite interferenze sul contenuto dei media. Sappiamo farci male da soli con delle nomine e con leggi inaccettabili come quelle per l’editoria. Sposo anche io tesi del commissario Podeschi di metterla in discussione. Ricordo poi che l’incontro avuto informalmente da Belluzzi con il commissario è stato deficitario perché il report finale non è servito a nulla. (…)

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