‘‘Anche in questa seduta, i lavori della Commissione Consiliare vengono sospesi in attesa delle interlocuzioni tra forze politiche e organizzazioni sindacali sulla modifica della legge IGR. Nel darne annuncio ai colleghi, la presidente Silvia Cecchetti precisa che, “ciò che questa Commissione ha formalmente e regolarmente votato durante i lavori non può essere messo in discussione per ovvie ragioni di regolamento e di legalità”.
Nel corso della serata maggioranza e sindacati annunciano che i lavori resteranno sospesi fino al 7 ottobre.
Di seguito una sintesi dei lavori:
Silvia Cecchetti – Presidente: Quello che è stato fatto fino ad ora non può essere messo in discussione se non con l’unanimità della Commissione, e questo è a tutela naturalmente delle minoranze. Vi comunico che i commissari di maggioranza erano presenti quando ho fatto queste dichiarazioni, per cui ciò che questa Commissione ha formalmente e regolarmente votato durante i lavori non può essere messo in discussione per ovvie ragioni di regolamento e di legalità. Se invece vi è un’unanimità, e quindi l’adesione anche delle forze di opposizione, rispetto a questioni ritenute migliorative da tutti, allora ci confronteremo per trovare gli strumenti legali e formali che ci permettano di agire nell’interesse del paese.
Emanuele Santi (Rete): ”Assolutamente non ci opponiamo alla sosta, anzi va bene, perché abbiamo chiesto un incontro al sindacato che avverrà fra qualche minuto. Voi fate la maggioranza e noi faremo l’opposizione, ma gradiremmo almeno essere informati sulle modalità di venire in quest’aula, visto che abbiamo anche una chat comune. Sicuramente non verremo meno al nostro dovere di venire qui a discutere questa legge, ma capite bene che se sappiamo in anticipo possiamo organizzarci con le nostre disponibilità private. Credo che a questo punto sarebbe stato molto più saggio da parte vostra fermarsi subito, soprattutto alla luce dello sciopero generale e delle tante persone venute in piazza. Abbiamo capito in queste ore che probabilmente il grado di approfondimento necessario non c’era stato, visto che sono emerse posizioni dubbie. Il rischio ora è che si vada verso un ‘pastrocchione’, dato che ci sono emendamenti già votati che possono essere messi in discussione. Non pensate che ci sarà l’unanimità. Non ci avete coinvolti e avete tirato dritto nonostante tutto, e ora non potete pretendere che la strada sia quella di cercarci solo quando serve l’opposizione. Vi abbiamo detto subito che questo impianto era totalmente da respingere, e vi abbiamo spiegato le motivazioni per cui gli emendamenti non vanno bene e non vanno nella direzione che state pensando di portare avanti.”
Luca Boschi (Libera): ”Grazie presidente per aver spiegato le logiche, le regole e la forma ai commissari d’opposizione. Voglio solo rassicurarli sul fatto che stamattina ci siamo confrontati e abbiamo cercato la modalità più rispettosa nei vostri confronti per rispettare sia la forma che le comunicazioni e i vostri impegni. Il primo incontro coi sindacati c’è stato ieri sera, e ce n’è stato uno oggi, ma non è nato nessun articolo in più. Voi avrete assolutamente la stessa base informativa che ha la maggioranza e che, eventualmente, avranno le forze sindacali. Commissario Santi, la possibilità di utilizzare quella formula in Commissione è stata solo un’eventuale disponibilità che è ovviamente subordinata per legge al confronto con voi. Ringrazio il presidente per aver mantenuto questa formalità che ha messo al centro il rispetto per il vostro ruolo di commissari d’opposizione.”
Silvia Cecchetti – Presidente: ”Per rispondere alle richieste del commissario Santi riguardo al preavviso nella chat per oggi, mi scuso ma non c’è stato, perché la decisione è arrivata dopo una riunione alle ore 13:30, ed io non ho ritenuto di preavvisarvi su una cosa di cui non ero sicura. Mi prendo l’onere di scusarmi formalmente con l’opposizione per la mancanza di preavviso. Però una cosa è il preavviso e una cosa sono le convocazioni formali: quella delle 21:00 di oggi è una convocazione formale e rimane. Se poi avrò una tempistica per preavvisarvi lo farò, ma la convocazione rimane. Ci tengo a ribadire a Santi che non verrà fatto nessun ‘pastrocchione’, perché su quello che questa commissione ha fatto non si torna indietro, se non ovviamente con l’accordo di tutti i membri, compresi quelli di opposizione”
Commissione Consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione Sessione
Giovedì 25 settembre, sera
Nel corso della seduta serale, la Commissione Consiliare Permanente si riunisce per annunciare l’annullamento delle sessioni per la giornata di venerdì 26 settembre. Questo l’accordo raggiunto a seguito delle interlocuzioni tra le forze politiche di maggioranza e le organizzazioni sindacali in merito al progetto di riforma dell’IGR. I lavori riprenderanno in data martedì 7 ottobre 2025 alle ore 8.30.
Di seguito una sintesi degli interventi:
Presidente della Commissione Silvia Cecchetti: ”Sarebbe stata formulata la richiesta di sospendere i lavori della commissione per poi riprenderli il 7, a fronte dell’inizio di un negoziato, o comunque di un confronto, fra la maggioranza e il sindacato su alcuni aspetti di questo progetto di legge. Lo scopo è capire se arrivare ad un accordo su alcuni punti che il sindacato ritiene maggiormente importanti rispetto al progetto di legge, a fronte di una tregua o meglio della sospensione dello sciopero almeno fino alla ripresa della commissione il giorno 7, come ci siamo già detti più volte. Questa commissione si sospende solo con l’accordo di tutti i membri. Quello che io propongo, anche a nome dei membri di maggioranza che poi magari integreranno le mie comunicazioni, è formalmente una sospensione che, però, a questo punto è una sospensione formale dalla seduta di domani, perché sostanzialmente la sospensione sarebbe la giornata di domani, per poi riaggiornarci regolarmente il giorno 7 alle ore 8:30.”
Luca Boschi (Libera): ‘‘Io, come ho detto anche oggi pomeriggio, sono convinto che nel gestire la commissione, in primis il presidente ma anche tutta la maggioranza che lo ha supportato, ha messo al centro il rispetto del ruolo dell’opposizione e del commissario di opposizione. Noi chiediamo di annullare le convocazioni di domani perché, conformemente alla vostra richiesta, abbiamo trovato un accordo con le forze sindacali per proseguire un dialogo volto a verificare se ci siano le condizioni per emendare il provvedimento che stiamo esaminando in questa commissione, con diverse modalità sulle quali anche voi sarete coinvolti. Lo potremmo fare all’interno della commissione, oppure autonomamente in Consiglio in seconda lettura, con i 39 voti qualora ci fosse ovviamente la disponibilità di 39 consiglieri di maggioranza o di opposizione. Noi siamo qui a rappresentarvi i risultati degli incontri del pomeriggio e della sera. Ci tengo a precisare, considerando quanto da voi indicato nella chat informale della commissione, che nessuno della maggioranza ha voluto anticipare alcun tipo di notizia. Noi siamo stati in incontro con i sindacati, come il presidente ha correttamente espresso, fino circa alle ore 18. Poi la stampa ha anticipato qualche contenuto di quell’incontro. Il comunicato della maggioranza è uscito successivamente alle dichiarazioni espresse da RTV da parte delle forze sindacali. Comunque non c’è stata nessuna volontà di nascondere nulla negli incontri odierni, perché sono stati molteplici. Alla fine, la conclusione è stata la disponibilità da parte del governo e della maggioranza di fermare fino al 7 di ottobre i lavori di questa commissione, per permettere un confronto serrato – e si auspica proficuo – sulle istanze che il sindacato, che i manifestanti della manifestazione dell’altro giorno, che le forze di minoranza e che le categorie economiche porteranno al tavolo. Ci sarà quindi un confronto multiplo, non solamente con le forze sindacali, per arrivare – si auspica – a un miglioramento. Miglioramento inteso per il bene del Paese, dei contenuti di questo provvedimento. La novità, rispetto alle dichiarazioni pre-commissione, è che la maggioranza, ed evidentemente non solo la maggioranza, ritiene emendabile questo provvedimento su alcuni punti indicati dalle forze sindacali, ma anche – e soprattutto – dalla manifestazione tenutasi qualche giorno fa. Noi siamo assolutamente disponibili a verificare se ci sono le condizioni per accogliere alcuni suggerimenti emersi, sempre nella linea dell’equità, dell’emersione di sacche di elusione e del benessere finanziario, oltre che della sostenibilità del bilancio dello Stato.”
Gaetano Troina (D-ML): ”Anticipo da parte nostra la disponibilità a procedere, come suggerito dal presidente, ovvero con l’annullamento delle sedute convocate per domani e con riaggiornamento al 7 di ottobre. Però consentitemi: non mi piace fare polemiche o critiche in chat, non sono solito farlo, però penso che in queste giornate siano successe una serie di cose che non potevano passare sotto silenzio e che andavano evidenziate.Mettetevi voi nei nostri panni: il comunicato di maggioranza non parla neanche di striscio delle forze di opposizione. In questi giorni ci avete trattati, compreso con l’ultimo comunicato uscito poco fa, come se non contassimo niente. Avete condotto le trattative e portato avanti tutto bypassandoci totalmente, come se il nostro voto non contasse nulla. Anche venirci qui a dire stasera che, se tanto in commissione non troveremo l’accordo, ci saranno i 39 voti e quindi sostanzialmente farete quello che volete… vi rendete conto che è un approccio estremamente arrogante, che non può provocare in noi una reazione serena, accomodante e disponibile al dialogo. Se fossi stato dalla vostra parte, almeno una menzione al fatto che ci sono anche le forze di opposizione che hanno lavorato, che sono state qui, che hanno partecipato agli incontri… zero. Mi dispiace, dispiace molto.”
Luca Gasperoni (PDCS): ”Anch’io qualche parola, anche un po’ per raccontare quello che in questi giorni abbiamo vissuto. Intanto volevo ringraziare il presidente per avere fatto chiarezza su ciò che è successo e su come ci teniamo a portare avanti i lavori. Come ha detto il commissario Boschi, ringrazio anch’io l’opposizione: anche se non c’è scritto su carta stampata, spero vi possa bastare il nostro ringraziamento da questo microfono. Sicuramente quello che è successo martedì ci ha fatto aprire giustamente qualche riflessione, e abbiamo deciso, insieme ai sindacati, di intraprendere un percorso che ci porterà – speriamo – a una sintesi del testo presentato e già emendato, che possa andare incontro ad alcune richieste dei sindacati. Sono state giornate intense, incontri che si sono susseguiti. Questo non è una giustificazione da parte nostra, assolutamente. Però credo che faremo di tutto per dare voce anche all’opposizione in commissione. E credo che già Boschi abbia detto nel suo intervento che si cercheranno anche accordi eventualmente con l’opposizione, per vedere se ci fosse la possibilità di presentare emendamenti anche su articoli già votati. Quindi non c’è la volontà di tirare dritto a testa bassa senza guardare all’opposizione, ci mancherebbe. Credo che il tempo che ci diamo sarà un tempo utile per arrivare a un testo migliorativo rispetto a quello già presentato. Rinnovo il ringraziamento alle forze di opposizione ma anche a tutti i commissari di maggioranza, visto che in questa commissione non ci sono solo opposizione ma ovviamente anche consiglieri di maggioranza.”
Nicola Renzi (RF): ”Noi vi abbiamo detto, fin dalla prima lettura e già da agosto, che questa manovra finanziaria era irricevibile e da ritirare. Questa è la nostra posizione fin dall’inizio. Siamo arrivati qui in maniera roccambolesca. Noi vi abbiamo detto che la narrazione che ci ha portato alla riforma fiscale era completamente sbagliata. Non si può andare in campagna elettorale a descrivere il paese migliore del mondo e poi dire all’improvviso che serve una riforma fiscale, e votarla anche per 20 milioni. Per noi questo è da rigettare. È sbagliata la narrazione ed è sbagliato lo strumento, perché ci sono cose clamorosamente inaccettabili. Noi siamo venuti in aula e abbiamo fatto il nostro dovere, prendendoci anche il rimbrotto di qualche consigliere di maggioranza che ci ha detto che ripetiamo sempre le stesse cose. Dopodiché arriviamo in commissione e ieri mattina vi abbiamo detto: fermatevi. L’abbiamo detto noi per primi, le opposizioni, per bocca mia. Questa è la verità storica. Oggi noi diamo ampia disponibilità a fermare i lavori, era quello che avevamo chiesto da tempo, e quindi si arriverà al 7. Però adesso abbiamo un’altra preoccupazione: vogliamo sapere, in maniera precisa, quando metterete a punto la terza versione di questa manovra. Vogliamo sapere, su questo IGR, qual è il gettito stimato e quali sono le proiezioni sulle varie fasce di reddito di cittadini, residenti e frontalieri. Chiediamo troppo? Possiamo permetterci di varare una riforma dell’IGR senza sapere cosa produrrà? Se non ci fosse stato lo sciopero, evidentemente in maniera compatta avreste approvato la manovra e l’IGR, perché le prese di posizione le abbiamo viste. Solo dopo lo sciopero, dopo che 10.000 persone sono venute qui a dirvi “no”, avete cambiato atteggiamento. Questa è la questione. Da qui al 7 avete il compito di scrivere la terza bozza della riforma fiscale, che speriamo sia improntata a maggiore equità. E siamo convinti che non sia sufficiente fare solo una riforma fiscale. È necessario mettere nero su bianco cosa volete fare nei prossimi 2-3 anni, quali manovre intendete portare avanti, per capire davvero dove state portando questo Paese. In tutto questo mi sembra che la posizione del segretario Gatti sia abbastanza incommentabile: l’abbiamo sentito tutti, era quella del “andiamo avanti a tutti i costi” e mi sembra che, alla fine, avanti a tutti i costi non è andato. Fa anche abbastanza sorridere questa cosa. Noi rimaniamo della nostra posizione, quindi non vogliamo certo essere d’ostacolo. Ci sembra però che il dialogo sia praticamente univoco fra voi e le forze sociali. La nostra posizione resta che quel testo è da ritirare. Questa rimane la posizione che noi portiamo all’interno di quest’aula.”
Sara Conti (RF): ”Aggiungo a quello che ha detto il collega Renzi il fatto che, fino a ieri pomeriggio, i commissari di maggioranza nei loro interventi continuavano a dire con forza che la riforma era da portare avanti, che gli emendamenti erano corretti, che ogni misura era sostenuta convintamente. Evidentemente non era così fino in fondo. Questo va riconosciuto, perché alla prova dei fatti è emerso che tutte le forze politiche hanno valutato che sarebbe stato meglio riavviare un confronto con i sindacati e aggiustare un po’ il tiro. Questo atteggiamento ci lascia perplessi. Al netto di queste considerazioni, che i colleghi hanno già toccato, è ovvio che noi siamo favorevoli all’annullamento della seduta convocata per domani e arrivederci al 7, vedremo poi con quali presupposti. Chiudo questo brevissimo intervento con un ringraziamento alla presidente. Per come sono andate ieri le cose, con le lunghe interruzioni in cui non si capiva se avremmo ricominciato o sospeso, mi è sembrato di vederla in difficoltà. Quindi, a livello umano, la ringrazio perché non dev’essere stato facile gestire i lavori in questo modo. Spero che questo serva anche da monito per affrontare meglio in futuro provvedimenti di questa portata, perché la modalità che avete voluto adottare fino a questa sera non si può certo definire la migliore possibile.”
Tommaso Rossini (PSD): ”Anch’io mi unisco ai ringraziamenti verso tutti i commissari, sia di opposizione che di maggioranza. Anche nelle altre commissioni svolte in passato ho visto che fate sempre un grandissimo lavoro per portare contributo. Come PSD abbiamo sostenuto questa manovra fin dalla prima lettura, cercando però di inserire i nostri punti cardine, legati soprattutto allo sviluppo. Fare una manovra IGR non è una cosa facile. Qualcuno dice che non era il caso, ma è vero anche che San Marino è andato verso un debito estero e, per senso di responsabilità e anche sotto il consiglio del Fondo Monetario, dobbiamo assolutamente andare a coprire questo debito, per rendere più attraente il debito messo sui mercati. Altrimenti rischiamo di produrre ancora più debito che poi verrebbe pagato dai cittadini con più tasse e meno servizi. Fra prima e seconda lettura, con gli emendamenti portati in commissione, abbiamo cercato di cogliere i punti che erano arrivati dalle parti sociali. Forse non siamo stati bravi a comunicarlo, anche per le tempistiche. E così è arrivato lo sciopero generale. Non potevamo far finta di niente: non è giusto, quando tanti cittadini scendono in piazza, pensare di avere tutte le risposte. Per questo ci siamo confrontati con le categorie e con i sindacati, per capire dove potevano esserci punti di incontro. Credo che abbiamo fatto anche dei buoni interventi: controlli efficaci, perché automatizzati, sulle imprese che dichiarano zero o meno di 15.000 euro; l’agenda per lo sviluppo; e una riforma che toccava tutte le categorie, non solo una. Pensiamo di avere accolto alcune istanze delle associazioni di categoria, ma resta il fatto che c’è stato uno sciopero generale importante. Abbiamo ritenuto giusto riprendere un dialogo con i sindacati e con le altre associazioni di categoria, per arrivare a una sintesi più condivisa. Ricordo che tutti noi – consiglieri, commissari, associazioni di categoria, cittadini – facciamo parte di un sistema Paese e dobbiamo fare la nostra parte per favorire uno sviluppo il più equo possibile. Quindi riteniamo che questa sospensione possa portare a una sintesi più condivisa, per arrivare in Consiglio con un testo ben accettato dalla cittadinanza, dalle associazioni di categoria e dalle forze politiche.
Gian Nicola Berti (AR): ”La collaborazione che c’è tra le forze politiche della maggioranza e i sindacati nel confronto era già iniziata prima. Un confronto nel quale, per certi aspetti, abbiamo già provato e tentato di dare recepimento di tutta una serie di azioni che erano arrivate dal sindacato. Questo è stato un primo passaggio che voleva significare l’attenzione che c’era già prima dello sciopero verso le associazioni sindacali. Dopo la prima giornata di commissione, verificata anche l’adesione e l’importanza del successo che ha avuto lo sciopero, abbiamo ritenuto importante presentare queste cose al sindacato e avviare un dialogo più approfondito, proprio per evitare misunderstanding. Va dato atto ad alcune forze di opposizione, forse anche a tutte, che spero condividano un concetto: questo intervento sull’IGR, al di là del tema che riguarda i lavoratori dipendenti – ed è riduttivo limitarlo a questo – è un intervento che allarga la base imponibile su tutta una serie di aspetti che fino a oggi non erano tassati, di redditi o di potenziali manifestazioni di ricchezza del sistema economico sammarinese. Ci sono aspetti importanti da preservare e da portare avanti. Non c’è alcun intendimento di pesare sui redditi bassi o medio-bassi, assolutamente no. Ma non c’è neppure l’intenzione di pesare sui redditi alti. Abbiamo avuto una condivisione importante con alcune categorie di operatori economici, che hanno dato disponibilità a fare un investimento sul Paese attraverso una tassazione di un punto sull’IGR. Questo è molto importante, perché consente di avere margini di bilancio per investimenti che ricadono su tutta la collettività: imprese e lavoratori, nessuno escluso. Credo che questo passaggio vada guardato con estrema positività. C’erano ancora tanti giorni di convocazione previsti, e il fatto che questi interventi non trovino tutti d’accordo può creare tensioni. Da questo punto di vista il presidente, con una certa previdenza, aveva scaglionato le convocazioni in due momenti diversi. Ora il lavoro è iniziato, c’è una pausa di riflessione e di confronto. Io spero che, quando ci ritroveremo il 7, potremo avere anche la condivisione delle forze di opposizione per portare avanti un progetto di legge utile a tutta l’economia della Repubblica e, in particolare, ai suoi cittadini.”
Emanuele Santi (Rete): ”Ho apprezzato le parole di alcuni consiglieri di maggioranza che hanno riconosciuto il lavoro e l’approccio che abbiamo avuto in questa commissione. Da quando questa riforma è stata depositata, abbiamo detto che per noi va nella direzione contraria a quella che dovrebbe essere una riforma equa. È quindi inemendabile e da ritirare. Era chiaro ed evidente che la riforma in prima lettura non colpiva le sacche di elusione ed evasione. Non c’erano controlli, non si andava a recuperare soldi, non c’era alcun segnale di spending review. Anzi, la narrazione era che andava tutto bene. I cittadini l’hanno capito: altro che i 10.000 cittadini in piazza, loro l’hanno capito bene perché sono stati presi in giro. Questa riforma, in prima lettura, dava il segnale che si voleva colpire pesantemente le fasce più deboli: dipendenti privati, pubblica amministrazione, pensionati, frontalieri. E non c’era alcuna prospettiva di equità. Avete voluto andare avanti, portandola in commissione, e nonostante 10.000 persone in piazza quella mattina, avete voluto dare il segnale che si doveva procedere a tutti i costi. Avete votato il primo articolo della legge senza avere ancora incontrato i sindacati. Anzi, li abbiamo incontrati noi per primi, e solo dopo forse vi siete ricordati che la buona consuetudine sarebbe stata chiedere un incontro. Probabilmente c’era un patto d’acciaio per andare avanti con quella riforma: il diktat era “o così o salta tutto, o saltate anche dalla finestra qualcuno”. Di fatto era questo. Io penso che le regole democratiche siano saltate, perché portare avanti una riforma così era imbarazzante. Poi è arrivata la seconda versione. Abbiamo cercato di spiegarvelo in commissione, probabilmente ve l’hanno spiegato anche le parti sociali: gli emendamenti che avete portato sono riusciti a peggiorarla. Penso soprattutto all’articolo 7. Quindi, un provvedimento calato dall’alto. Noi non siamo mai stati chiamati. Abbiamo avuto un ruolo marginale. Non ci avete neppure citato tra le parti con cui interloquire per il futuro. Ma lo faremo qui, il 7 ottobre. Non abbiamo problemi: abbiamo le spalle larghe. Vi siete fermati oggi, perché qualcosa ha scricchiolato. Ma è chiaro che, partendo da una riforma di quel tipo in prima lettura, per arrivare dove dovreste arrivare qualcuno ci perde la faccia. Ma chi l’ha sostenuta in prima lettura sicuramente l’ha già persa. Vedremo cosa succederà dopo. La cosa che chiediamo è questa: quando verrete il 7, mi auguro che non vi presentiate sprovveduti come siete venuti in commissione con gli emendamenti.”
Presidente della Commissione Silvia Cecchetti: ”Intanto vi ringrazio per gli interventi e per la pazienza, perché è vero che ci sono state lunghe attese e in questo i membri di opposizione si sono resi disponibili. Anzi, anche in una fase in cui era difficile, abbiamo comunque mantenuto sempre un clima cordiale, soprattutto durante queste lunghe attese. Anch’io mi aggiungo ai ringraziamenti. Volevo rispondere però a Troina e anche a Santi proprio su questo. Né io né i colleghi, nelle riunioni, abbiamo mai preso impegni per la commissione. Noi abbiamo sempre sostenuto e messo a verbale che la commissione avrebbe parlato all’unanimità. Tanto che, anche quando nel primo incontro con il sindacato si paventava l’idea di una possibile sospensione o dell’annullamento della giornata di domani, io ho ridetto ai sindacati che avrei dovuto condividere tutto con voi. Quindi ribadisco: nessun “pataracchio” o “pastrocchio” rispetto a quanto questa commissione ha già formalmente approvato. Per il resto vi ringrazio. A questo punto vi arriverà la comunicazione di annullamento delle convocazioni di domani. La facciamo subito: chiedo alla Segreteria Istituzionale di predisporla. Ci riaggiorniamo il 7 alle 8:30.”