San Marino. Commissione Finanze, riforma dell’IGR. Mercoledì 8 ottobre, mattina. Report by AskaNews

Volge ormai al termine, in Commissione Finanze, l’esame dell’articolato del progetto di legge relativo alla riforma dell’IGR. Durante la mattinata, vengono approvati gli articoli dal 42 al 50. Nel pomeriggio, alle 15, si riprenderà con gli ultimi articoli del testo. 

L’articolo 42 modifica l’art. 132: si potrà procedere “direttamente all’iscrizione a ruolo”, cioè senza passare dal contraddittorio preliminare. L’obiettivo dichiarato del Governo è quello di tagliare i  tempi di riscossione. Le opposizioni hanno riconosciuto l’intento, ma hanno denunciato l’assenza di software adeguati, personale sufficiente e cooperazione internazionale pienamente operativa per rendere effettiva la riscossione. L’articolo 43 interviene sulla data dei rimborsi IGR: si fissa al 31 ottobre, in coerenza con i tempi effettivi dell’Ufficio. Per il Governo si tratta di rendere certa una scadenza che già nella prassi cade a cavallo tra settembre e ottobre; per l’opposizione è uno slittamento che pesa sulle famiglie e “sanerebbe” un ritardo strutturale, invece di risolverlo con risorse e organizzazione. Il Segretario di Stato Marco Gatti ha argomentato che, con circa 13.000 posizioni a rimborso e i necessari controlli formali e incrociati, servono tempi congrui; l’opposizione ha replicato chiedendo una scadenza più ravvicinata e investimenti sull’ufficio. L’articolo 44 riguarda il regime sanzionatorio: il Governo parla di un impianto più coerente con la progressività e annuncia un inasprimento su alcune fattispecie considerate più gravi, correggendo invece distorsioni che rendevano “paradossalmente più oneroso” ravvedersi rispetto ad attendere la contestazione. Le opposizioni chiedono numeri: casistiche, gettito da sanzioni, tassi di pagamento/insoluti, stime di evasione. Alcuni rilievi notano che in taluni punti le sanzioni si attenuano, non si inaspriscono.  L’articolo 45 è una messa a punto tecnica: per violazioni oggettive e documentali, come la tardiva presentazione della dichiarazione, l’Ufficio può emettere direttamente l’ingiunzione, con possibilità di estinzione immediata tramite oblazione. Le opposizioni, pur definendolo tecnicamente condivisibile, mantengono il no politico all’impianto generale. All’articolo 46 il Governo introduce la possibilità che la Commissione permanente per il monitoraggio della fiscalità sia convocata anche da un delegato del Segretario e stabilisce l’obbligo di almeno una riunione annuale entro ottobre. L’intento dichiarato è sbloccare un organo che, per calendario e carichi post-Covid, si è riunito raramente. Le opposizioni parlano di “palliativo” e di “super commissioni” che restano sulla carta, ricordando organismi istituiti in passato e mai messi realmente a regime. Gatti sottolinea che l’attività ordinaria di accertamento prosegue comunque negli uffici. 

L’articolo 47 che riscrive l’Allegato A della legge IGR intervenendo sull’elenco di oneri deducibili/detraibili. Il Governo ha presentato un emendamento. “Rispetto alla prima lettura si è intervenuti prevalentemente sul cambio di alcune deduzioni – ha spiegato il Segretario Gatti -, come la SMAC e le spese dentistiche per le protesi, nonché gli affitti degli immobili — che sono state trasformate in detrazioni, quindi tolte dalla lista delle deduzioni dell’allegato”, aggiungendo l’estensione ai premi assicurativi “per l’autosufficienza”, la sostituzione delle spese veterinarie con “i prodotti della prima infanzia”, l’aumento per le babysitter e un riassetto delle tasse scolastiche: tetto abbassato da 5.000 a 4.000 euro “ma per ogni figlio a carico”. L’opposizione ha definito il pacchetto come uno dei passaggi più “politici” della riforma, chiedendo però numeri d’impatto che non sono stati forniti. I rilievi principali hanno toccato vari punti. Per le donazioni, hanno evidenziato le opposizioni, resta la limitazione ai soli enti residenti in territorio, scelta ritenuta punitiva verso fondazioni e realtà extra-territoriali spesso decisive nelle cure e nella ricerca, e dunque un disincentivo alla solidarietà internazionale. Quanto alle spese per la babysitter: l’aumento del tetto a 4.000 euro varrebbe solo con assunzione regolare; per le opposizioni, senza un supporto amministrativo o incentivi ad hoc il vincolo rischia di restringere l’utilizzo a chi ha redditi più alti. Rispetto agli animali d’affezione: l’eliminazione della voce veterinaria, introdotta in passato “a furor di popolo”, viene letta come una rinuncia a una sensibilità sociale diffusa. 

I lavori proseguono poi con l’approvazione dell’articolo 48 e 48-bis, frutto quest’ultimo di un emendamento aggiuntivo proposto dal Governo. L’articolo stabilisce che “gli scaglioni sono adeguati automaticamente ogni biennio in funzione dell’incremento dell’indice del costo della vita”. Il Governo, di fatto, introduce un meccanismo automatico di adeguamento degli scaglioni IGR al costo della vita, frutto del confronto con le parti sociali. “Nel testo è stato indicato come limite massimo un incremento del 3% annuo del costo della vita — quindi 6% sul biennio — ma qualora si verificassero periodi particolari con aumenti molto più significativi, come accaduto di recente, con decreto delegato si potrà recuperare eventuali differenze rilevanti” chiarisce il Segretario Gatti. Le opposizioni giudicano l’impianto, in sé, un passo nella direzione giusta: con l’inflazione i redditi nominali crescono e si rischia di scalare scaglioni pagando più imposte a parità di potere d’acquisto; l’indicizzazione attenua questo effetto. I rilievi politici si concentrano però su due snodi: il tetto del 6% sul biennio, ritenuto forse troppo basso alla luce di picchi inflattivi recenti, e soprattutto l’avvio differito al periodo d’imposta 2028. 

Di seguito una sintesi dei lavori 

20251008- Commissione Consiliare Permanente III – mercoledi 8 ottobre 2025 mattina