San Marino. Commissione Finanze. Roberto Ciavatta: ”Celli si è visto a Bologna con Prodi, Governo e Bcsm parte attiva nella trattativa arabi-Banca Cis? Aqr e Centrale rischi prima della vendita di Banca Cis”

Nella seduta odierna della Commissione Consigliare Finanze , in comma comunicazioni i commissari di opposizione hanno chiesto al Segreterio di Stato alle Finanze Simone Celli , chiarimenti in merito alle notizie stampe apparse nella giornata di ieri su testate on – line e quotidiani nazionali economici italiani , in merito alla cessione di Banca CIS ad un gruppo imprenditoriale Saudita.  Celli si è limitato a rispondere che tale trattativa rientra in dinamiche di mercato provato e che il Governo intende rispettare , solo quando sarà chiusa la trattativa , Banca Centrale procederà alle opportune verifiche in termine di legge e deliberà in merito . A tal proposito i consiglieri di opposizione hanno ricordado al Segreterio che in data 16.02.2016 , in Consiglio Grande Generale fu concordato ed approvato da tutte le forze poltiche un Ordine del Giorno sul sistema bancario e finanziario che nell’ultima parte e più precsiamente nel penultimo capoverso impegnava il Congreso di Stato anche per tramite del Comitato Credito e Risparmio ad adottare gli opportuni indirizzi inerenti il sistema fInanziario con particolare riferimento alla cessione/acquisizione di partecipazioni rilevanti, che tengano in considerazione gli esiti del processo di revisione degli attivi in atto e dell’avvio della Centrale Rischi . In sostanza fino a quando non sarà completata l’AQR e non sarà operativa la Centrale Rischi non si potranno autorizzare cessioni o acquisizioni di azioni dei soggetti vigilati  . I consiglieri di opposizione hanno chiesto il rispetto di questo Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale .

Estratto della Commissione Finanze del 28.06.2017 – SMNIA

Roberto Ciavatta, Rete

Non può essere messa in discussione una trattativa privata, ma chiediamo il rispetto dell’Odg approvato all’unanimità dell’Aula in cui si prevedeva che non ci possono essere vendite di quote di banche se non una volta  terminata l’Aqr e non senza che sia stata attivata la Centrale rischi. Si parla oggi poi di investitori dell’Arabia Saudita, Paese con cui non abbiamo un Memorandum di vigilanza, e questo impatterebbe sulla qualità dei crediti in arrivo a San Marino che ha sottoscritto un accordo monetario con l’Ue. La Bce è stata messa al corrente di una trattativa tra investitori arabi e una banca privata sammarinese?

Chiedo poi se Bcsm era a conoscenza di questa trattativa perché ci sono episodi e intrecci che fanno pensare che lo fosse. Ricordo gli articoli del quotidiano “Libero” sulla vicinanza tra Piero Scarpellini, Claudia Mularoni delle società Pragmata e Perspectiva, società di consulenza per accordi internazionali, persone che risultano vicine in qualche modo a Romano Prodi. Mularoni ha anche avuto incarichi per Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei. E ci risulta che, poco dopo il suo insediamento in Banca centrale, il presidente Grais sia stato visto a cena con gli stessi Mularoni e Scarpellini, mentre sappiamo che il segretario Celli ha incontrato di recente Prodi a Bologna e lo stesso Gozi.  Chiediamo quindi, alla luce di questi incontri: Bcsm – mentre bloccava tutte le altre banche- era al corrente di favorire una trattativa privata tra una banca sammarinese e un investitore estero? Rispetto allo stop  della Centrale rischi e all’avvio dell’Aqr questi fatti hanno forse una coincidenza importate: se Bcsm -anche solo con il suo silenzio- avesse favorito una trattativa di un istituto bancario, questo credo avrebbe peso non solo politico, ma anche legale. Le trattative devono avvenire alla luce del sole e non può avvenire nel momento in cui tutto il sistema bancario viene bloccato e lo dice anche il Consiglio grande e generale.”

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