La legge di riforma del lavoro e degli incentivi all’occupazione, approvata Venerdì per la scellerata volontà della maggioranza, ha una filosofia molto chiara: lavoro sottopagato per un certo numero di anni per tutti quei lavoratori che non godono di ammortizzatori sociali (giovani in cerca di primo impiego, disoccupati di lungo periodo, ecc…), retribuzione piena ma a spese dello Stato (che paga una quota significativa della retribuzione stessa, al posto dell’azienda) per tutti quei lavoratori che percepiscono ammortizzatori sociali. Solo in alcuni casi, a fronte di questi pesanti incentivi che sgravano notevolmente il costo del lavoro per le aziende, si prevede una assunzione a tempo indeterminato. Tempo indeterminato che peraltro è solo fittizio perchè per esempio nel caso dell’apprendistato non è stata prevista nessuna norma di salvaguardia: così dopo aver sfruttato il lavoratore per qualche tempo, magari 1 anno, pagandolo tra il 50% e il 30% in meno dello stipendio contrattualmente dovuto, a cui si somma un 18% circa di esenzione contributiva, l’azienda potrà con una semplice riduzione di personale (oggi davvero semplice da fare) licenziare il lavoratore senza restituire 1€ degli incentivi e degli sgravi avuti. Davvero fantastico per le aziende, molto meno per i lavoratori! Ma non basta: alcuni articoli consentono, anzi favoriscono, un turnover spinto di lavoratori a spese dello Stato: fuori uno dentro l’altro, 3 mesi per uno, a spese dello Stato. Senza nessuna prospettiva di trasformazione in lavoro stabile. Come si è visto in questi anni, le aziende usufruiranno a mani basse di queste norme che consentono di assumere a termine pagando il lavoratore molto meno. Vedremo nei prossimi giorni, articolo per articolo, come si arriva a questi incredibile risultato di distruzione progressiva della capacità di spesa dei lavoratori e di vera lesione della loro dignità e delle loro speranze di crescita. Sicuramente si prosegue nella strada fallimentare tracciata negli ultimi 4 anni, che non ha nè creato occupazione stabile, nè sostenuto i redditi nè aumentato la produttività delle aziende. La filosofia del Governo è: non importa come, non importa a che salario, non importa per quanto tempo, non importa a carico di chi, basta lavorare. Il Governo ha confezionato una legge a uso e consumo di un modello di sviluppo completamente sbagliato, a uso e consumo delle imprese che fanno dell’abbassamento del costo del lavoro e dei diritti il loro business, un tipo di impresa che questo Paese non può assolutamente più permettersi. Ma purtroppo il Governo è ostaggio di qualche potente che vuole e chiede questo tipo di leggi, e non ha nessuna intenzione di dirgli di no. Chi paga sono i lavoratori! Noi dobbiamo puntare altrove, alla qualità della manodopera, all’innovazione, ad attrarre imprese ad alto valore aggiunto, attive in settori nuovi e in crescita, che abbiano necessità di formazione e si facciano forza di lavoratori preparati, produttivi e motivati, e non solo di un continuo turnover di lavoratori per spendere sempre meno. Questo vogliamo e questo è il modello che abbiamo disegnato nel nostro “Progetto Lavoro”. Speriamo che questo Governo vada a casa in fretta e che queste politiche possano cessare: noi sicuramente abbiamo idee completamente opposte su cosa si debba fare, in questo campo come in tanti altri. Ai sammarinesi scegliere se vogliono continuare così o se è ora di cambiare.
