San Marino. Con Bugli alla Presidenza del PDCS, la Democrazia Cristiana pronta a sostituire il PSD con RF al governo del paese? … di Marco Severini

Le voci che circolano in questi giorni nella Repubblica di San Marino hanno il sapore amaro del tradimento politico.

Si parla insistentemente di un possibile cambio di alleanze nella maggioranza di governo, con la sostituzione del Partito dei Socialisti e dei Democratici (PSD) a favore di Repubblica Futura (RF) e forse di Domani Motus-Liberi con Libera.

Una mossa che, se confermata, rappresenterebbe non solo un colpo basso agli elettori che hanno riposto la loro fiducia nella Democrazia Cristiana Sammarinese (PDCS), ma anche un pericoloso precedente per la credibilità delle istituzioni democratiche del nostro Paese.

Non possiamo ignorare l’essenza del mandato elettorale ricevuto dalla DC: essere il punto fermo di una coalizione capace di garantire stabilità e coerenza, opponendosi alle derive politiche ed economiche di cui RF si è resa protagonista durante il governo Adesso.sm.

Il ritorno di RF in maggioranza, sotto l’egida della DC, sarebbe un tradimento delle aspettative di quegli elettori che hanno visto nel partito di maggioranza relativa un baluardo contro il passato oscuro della “cricca” e delle sue gestioni fallimentari.

Si tratta di un elettorato che ha scelto la DC proprio per mettere un punto definitivo su quel periodo di malagestione e per costruire un futuro migliore. L’ipotesi di una nuova alleanza con RF, invece, sembra rappresentare il contrario: un ritorno a dinamiche che hanno già fatto pagare un prezzo altissimo alla nostra economia.

Lorenzo Bugli (PDCS)

La possibile elezione di Lorenzo Bugli alla presidenza della DC, per quanto segnale di rinnovamento, pone interrogativi sulla direzione politica del partito. La sua vicinanza agli ambienti di Comunione e Liberazione, un movimento noto per le sue ambizioni strategiche e la sua abilità nel tessere alleanze e che ha mantenuto una presenza importante – a differenza che in Italia – nella diocesi di San Marino-Montefeltro, potrebbe facilitare un’operazione che, sulla carta, sembra pronta a tradire la volontà popolare.

Bugli potrebbe essere la figura chiave per legittimare uno “switch” verso REPUBBLICA FUTURA, vendendolo come una falsa necessità politica!

Ma è difficile immaginare che il popolo, o  meglio l’elettorato sammarinese accetti passivamente una simile manovra, soprattutto alla luce delle esperienze del passato. Chi ha votato la DC per evitare il ritorno di REPUBBLICA FUTURA difficilmente tollererà una scelta che riporta al governo coloro che sono stati percepiti come artefici di anni difficili.

L’idea di una riedizione del governo ADESSO.SM, con l’inserimento della DC, è un incubo che si materializza per molti cittadini. Sotto quella coalizione, guidata anche da RF, la Repubblica ha visto esplodere un deficit finanziario spaventoso, con un buco di oltre un miliardo di euro e il dilagare di quello che è stato definito il sistema della “cricca”.

Nonostante le promesse di cambiamento, l’eventuale rientro di RF al governo rappresenterebbe un passo indietro per la Repubblica di San Marino. Non solo verrebbero affossate le richieste come l’istituzione di una COMMISSIONE D’INCHIESTA SUI COMPLICI POLITICI DELLA CRICCA, non solo un atto dovuto, ma una risposta alla richiesta di giustizia di una popolazione che ha pagato il prezzo di errori altrui ed inoltre si riaffermerebbe una logica di potere che ha già dimostrato di essere deleteria. 

Poi c’è da vedere come i processi legati alla Cricca andranno a finire, dato che non sono solo un fatto di cronaca giudiziaria: sono il simbolo di una San Marino che cerca di riscattarsi dal passato. Se finirà tutto a tarallucci e vino, non sarà solo una sconfitta della giustizia, ma la conferma che il sistema è incapace di riformarsi.

Ovviamente l’opposizione rischia di rimanere a guardare.

Domani Motus Liberi potrebbe seriamente restare a guardare, isolata, relegata a un ruolo marginale, ancora una volta illusa di creare un nuovo centro destra! Oppure di contraltare Libera, rischia di essere tagliata fuori da una partita che sembra giocarsi esclusivamente nel ”centrodestra”.

La sensazione è che questa possibile alleanza non solo tradisca il mandato elettorale, ma miri a costruire un sistema che lascia poco spazio al confronto democratico, soffocando ogni voce dissidente, basta vedere la farlocca interpellanza contro GIORNALESM e come questa viene gestita da Repubblica Futura, la quale omette scientemente di pubblicare la risposta della Segreteria all’Informazione.

Definire queste indiscrezioni “fantapolitica” è forse un atto di ingenuità

La politica sammarinese ci ha abituato a sorprese e capovolgimenti, ma se le voci fossero vere, ci troveremmo davanti a qualcosa di più grave. Non si tratterebbe di un semplice cambio di alleanze, ma di una manovra studiata per riportare al potere un gruppo politico che il popolo aveva chiaramente rigettato e bocciato.

Questa scelta, per quanto possa apparire strategica per la gestione delle poltrone, rischierebbe di trasformarsi in un autentico suicidio politico per la DC. Le conseguenze sarebbero potenzialmente disastrose: un crollo di consenso, un aumento della sfiducia nelle istituzioni e un elettorato sempre più distante e deluso dalla capacità della politica di farsi interprete dei suoi bisogni, che per assurdo Pedini Amati è riuscito fino ad ora a colmare.

Tutto ciò potrebbe favorire la nascita di un fronte popolare alternativo, come più volte auspicato da Emilio Della Balda, composto da cittadini comuni, lontani dalle logiche di potere e dagli intrallazzi che sembrano caratterizzare l’attuale classe dirigente.

Il futuro della Repubblica di San Marino dipende dalla capacità della sua classe politica di imparare dagli errori del passato.

Rimettere Repubblica Futura al centro del potere, con la benedizione della DC, sarebbe un segnale inequivocabile che la memoria storica è stata messa da parte in favore di deleteri calcoli politici a breve termine.

Chi ha votato la DC merita di sapere che il suo voto non è stato vano … o lo è stato!

Il rispetto del mandato elettorale è il fondamento della democrazia. Tradire quella fiducia significherebbe mettere in discussione non solo la correttezza politica della DC, ma anche la credibilità dell’intero sistema politico sammarinese.

Per il bene del nostro Paese, ci auguriamo che queste indiscrezioni rimangano tali anche se resta fondamentale vigilare, perché la politica, quando dimentica la sua responsabilità verso il popolo, diventa il peggiore nemico della democrazia.

Marco Severini – direttore GiornaleSM