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Nido del Falco ed ex Tiro a Volo: queste dovrebbero essere, per la Giunta e il Governo, tra le priorità da affrontare in questa legislatura sul Castello di Città. Perché lasciare ancora in abbandono e inutilizzate queste strutture, un tempo fiore all’occhiello della Capitale? Come è possibile che nessun governo con un segretario competente e lungimirante si sia impegnato a trovare soluzioni per renderle nuovamente operative ed efficienti?
Lasciare il Nido del Falco nello stato di degrado e abbandono in cui si trova – una struttura di ristoro con una vista che, nelle belle giornate, spazia dalle Marche al Veneto, offrendo un panorama sull’Alto Adriatico mozzafiato e invidiato da tutti i comuni limitrofi – è un affronto a San Marino, Patrimonio dell’Umanità. A dire il vero, recentemente c’è stato un interesse da parte di un noto investitore nel settore alberghiero, costretto però a rinunciare al progetto a causa della nostra atavica diffidenza verso investitori provenienti da oltre confine.
Per quanto riguarda l’ex area del Tiro a Volo, una nota agenzia di viaggi aveva pianificato la costruzione di un albergo di lusso con piscina, ma il progetto è stato accantonato a seguito della presa di posizione contraria di una parte della cittadinanza. Così, abbiamo perso l’opportunità di avere una struttura alberghiera che avrebbe qualificato l’immagine del turismo sammarinese, portando benefici economici anche alla zona di Murata, già penalizzata decenni fa dalla sciagurata chiusura dell’attività tiravolistica per il capriccio di qualche consigliere animalista.
A queste strutture “dormienti”, sperando che un giorno qualcuno le sappia risvegliare, possiamo aggiungere altre come l’ex Hotel Excelsior, l’ex Panoramic e l’ex Quercia Antica, chiusi da tempo. Questi edifici, previo accordo con le rispettive proprietà, potrebbero essere convertiti in uno o più studentati per soddisfare le necessità della nostra Università.
Di scelte da fare ce ne sarebbero, basterebbe avere il coraggio e la volontà di intraprenderle, senza assecondare il canto delle sirene del “NO”, sempre pronte a ostacolare qualsiasi azione intrapresa da un governo in carica.
Paolo Forcellini – Lo Stradone