San Marino, con un’operazione che potrebbe essere concepita anche da una badante, su Amazon dà lezione all’universo mondo… Italia Oggi

amazon(…) Una sola notizia positiva, in questa terribile settimana di umiliazioni per il paese, e per questa sua classe dirigente che si dimostra sempre più fragile e lontana dalle sensibilità dei cittadini. Una porzione infinitesima dell’Italia, un piccolo paese abbarbicato su un monte di pianura, più un fungo che una montagna, San Marino, convinto di essere addirittura uno Stato sovrano, sfida Amazon. Udite, udite, gli impone di pagare l’imposta «monofase» (nulla di elettrico, una banale imposta di importazione del 17%, equivalente della nostra IVA). Non avendola pagata, la Repubblica del Titano blocca «tre bancali tre» di merce comprati sul portale Amazon (75 miliardi di $ di fatturato). Ci rendiamo conto? La grande, sofisticatissima Europa continua a farsi domande su come trattare questi big dell’high tech, sempre più organizzazioni para-criminali basate sulla business idea che le norme degli Stati ove operano debbano essere dribblate anziché rispettate, senza riuscire a darsi risposte. Ci ha pensato il microscopico San Marino, con una mossa antica, rivoluzionaria nella sua banalità medioevale, alla quale non siamo più abituati: il sequestro delle merci fino a quando l’imposta dovuta non verrà pagata.

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