Così viene impedita l’elargizione di soldi pubblici ad attività non aventi diritto.
D’ora in poi, il controllo di chi si rivolge ad un ufficio pubblico per la “concessione di crediti, contributi, benefici, incentivi, assegnazioni di gare d’appalto o del controllo dei requisiti” sarà svolto da Banca Centrale.
Lo stabilisce un decreto emanato dal governo durante la seduta del 6 maggio scorso (adottato con la delibera numero 16). Il decreto fa seguito al riferimento di due segreterie di Stato, quella al Lavoro di Iro Belluzzi e quella all’Industria di Marco Arzilli, che sono quelle competenti a rilasciare diversi contributi e incentivi.
Sono due i motivi principali che hanno spinto il governo all’emanazione del decreto dal titolo “Controllo requisiti per coloro che intrattengono rapporti con la Pubblica Amministrazione”.
Il primo riguarda “la necessità di verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate da chi richiede benefici, incentivi, partecipa a gare d’appalto”.
Il secondo è dato “dall’urgenza di impedire l’elargizione di soldi pubblici a sostegno di attività che non ne hanno diritto con grave danno per lo Stato e per l’economia del Paese”. (…) La Serenissima
