Si è conclusa oggi la missione di valutazione sullo stato dell’economia sammarinese da parte degli esperti del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che sono stati impegnati in questi ultimi giorni in una serie di incontri con le Autorità di Governo, i responsabili dell’economia e della finanza e le parti sociali.
La visita di consultazione degli economisti dell’Organismo internazionale di Washington avviene su base annuale ed è prevista dall’art. IV dello Statuto del Fondo.
La delegazione si è compiaciuta con il Governo per l’impegno sul fronte della trasparenza, per i risultati ottenuti nell’ultimo anno e per quanto è attualmente in fase di realizzazione (Riforma Imposte Indirette), al fine di rendere il sistema sempre più efficace e produttivo, riscontrando altresì nelle Autorità la consapevolezza dell’importanza di puntare al cambiamento come chiave per il successo del Paese.
Dall’ultima visita del Fondo, che risale al marzo scorso, alcuni importanti risultati sono stati raggiunti: innanzitutto la ratifica dell’Accordo contro le doppie imposizioni fiscali (DTA) da parte dell’Italia, che ha rimosso un ostacolo importante nella direzione dell’uscita dalla black list;
la stabilità nel settore bancario, con un generale miglioramento della liquidità; l’approvazione della Riforma Tributaria;
la ristrutturazione e il consolidamento di Cassa di Risparmio, con l’eliminazione delle protezioni giuridiche per la sua salvaguardia.
Ciononostante, il FMI ha constatato il permanere di una situazione generale difficile, dovuta a una contrazione dell’economia pari al 5% circa e alle vulnerabilità del settore bancario.
Fanno ben sperare però – hanno sottolineato gli esperti – i segnali di stabilizzazione che si stanno registrando in certi settori, e ancor di più l’impegno delle Autorità sammarinesi a lavorare per la ripresa del Paese.
Il riferimento è in primis alla decisione adottata dal Parlamento di ricapitalizzare la Cassa di Risparmio, che ha incassato l’approvazione dei tecnici di Washington.
Un intervento che, a detta di questi, dovrebbe essere una tantum, allo scopo di rendere l’Istituto più solido e stabile, senza che ciò vada a insidiare gli equilibri del mercato e quindi la sua competitività.
A questo dovrebbero però essere affiancate ulteriori misure per il controllo statale della Banca: l’acquisizione del pacchetto azionario di maggioranza e la nomina dei 2/3 del suo Consiglio di Amministrazione. Risorse umane – ha specificato Miniane – con l’esperienza necessaria per attuare un adeguato piano di ristrutturazione.
Circa le altre banche presenti in territorio, il portavoce del FMI ha definito soddisfacenti i requisiti di solvibilità; la diffidenza invece è per il numero di crediti dubbi che caratterizza il sistema bancario sammarinese; crediti incerti che minano il capitale degli istituti di credito. Gli esperti vedono allora con favore il potenziamento delle attività di vigilanza di Banca Centrale, ovvero un controllo maggiormente incisivo sugli importi di incerta riscossione e la previsione di adeguati accantonamenti, che significa, per gli investitori, maggiore fiducia nel sistema. Per quanto attiene alla liquidità delle Banche, poi, i tecnici l’hanno definita “forte”, tanto da non essere compromessa nemmeno da un eventuale nuovo scudo fiscale italiano.
In relazione al Bilancio relativo all’anno in corso, il FMI ha accolto positivamente l’attuazione della Riforma Tributaria, in favore di un sistema impositivo più efficace e di una maggiore raccolta, così come i tagli ai salari pubblici: una misura definita difficile e dolorosa, ma inevitabile in un momento di generale recessione. In tale contesto vi è un segnale positivo di contenimento di perdita del PIL, dal momento che è passato nell’ultimo anno dal -2,3 al -1,3%.
Per un Paese di dimensioni ridotte come San Marino, che può contare al momento su un accesso limitato al credito internazionale, è altresì indispensabile il consolidamento delle finanze, per evitare che il debito possa aumentare. A detta del Fondo, il Governo dovrebbe arrivare a un avanzo del 2.5% del PIL, che corrisponde a un risparmio di 30/40 milioni di Euro.
Relativamente alla Spending Review, in piena fase di esecuzione, e alla cui attuazione anche il FMI sta contribuendo con la propria assistenza tecnica – il Fondo ha fatto notare come diversi dovranno essere i settori interessati, a partire da quello pensionistico, quello degli ammortizzatori sociali e quello del welfare, nell’ottica di una razionalizzazione del funzionamento generale del settore pubblico.
Un’ulteriore considerazione di ordine più generale concerne la profonda trasformazione strutturale in atto nel Paese dal punto di vista economico, che impone una maggiore integrazione con le regioni vicine e con l’Europa. In questo processo San Marino può contare su due vantaggi indiscutibili: un sistema fiscale competitivo e una legge del lavoro relativamente flessibile.
Gli esperti del Fondo hanno infine ringraziato le Autorità sammarinesi e gli altri interlocutori per i proficui incontri e per l’accoglienza loro riservata.