Nel lontano 2011 alcuni sanitari sammarinesi illuminati, il dr. Giancarlo Ghironzi, Carlo Renzini e il prof. Domenico Cucinotta, con la collaborazione professionale del prof. Giovanni Giuliani, Andrea Fabbo e di molti altri valenti sanitari italiani, hanno creato l’Associazione AGSS e il Master di Geriatria e Gerontologia in seno alla nostra università.
Nel corso degli ultimi 12 anni sono stati specializzati 202 professionisti, provenienti dalle varie regioni italiane. Il dr Carlo Renzini è il coordinatore della didattica del Master, ruolo che svolge con impegno e con successo. Venerdì 13 e sabato 14 dicembre 16 professionisti hanno presentato e discusso le loro tesi su tematiche diverse, facendo perno sulla valutazione multidimensionale geriatrica che sta diventando importante anche per le altre discipline mediche. La formazione di medicina geriatrica rivolta ai medici di medicina generale o del territorio, alla luce dell’invecchiamento della popolazione locale e globale, è una proposta innovativa il cui merito della progettazione e attuazione, come alta formazione sanitaria, va riconosciuto all’Associazione Sammarinese di Geriatria e Gerontologia (ASGG).
Abbiamo ascoltato le relazioni di tesi sui benefici della nutrizione in pazienti affetti da lesioni da decubito, i problemi dei disturbi di ansia, le buone pratiche per il controllo delle infezioni urinarie, la gestione delle fibrillazioni atriali, i diritti di accesso alle cure palliative, l’approccio olistico al processo di riabilitazione della frattura del femore, le problematiche della gestione del sonno, della demenza e dell’obesità sarcopenica, le strutture locali operanti secondo il metodo della valutazione multidimensionale e l’interessante relazione sulla longevità nelle blue zones, i territori dei centenari.
Da rilevare che il grado di soddisfazione dei partecipanti al Master è stato elevato: i corsisti hanno elogiato i docenti per la elevata qualità dei temi trattati durante la formazione, la scientificità e l’attualità delle metodologie adottate e in parallelo hanno dichiarato di essere sentiti accolti dalla struttura universitaria. Coloro che hanno formulato domande e fatto richieste hanno ricevuto tempestive risposte: non sempre ciò accade!
Ho partecipato personalmente a diverse sessioni del Master ed ho potuto rilevare che i contenuti della formazione non trattavano solo conoscenze mediche e sanitarie, oggetto peculiare della conoscenza professionale, ma la ricerca toccava gli aspetti sociali e relazionali dei temi oggetto della formazione. Il paziente, il malato è stato visto e trattato nella sua integrità biologica, di una persona dotata di un corpo e di una mente. Di un corpo che si ammala, che ha bisogno di cure e di appropriatezza delle stesse, e di una mente che richiede ascolto, relazione, socialità ed attenzione da parte del personale sanitario in senso lato.
Questa visione olistica ha caratterizzata la formazione durante la sua programmazione, ma la stessa visione complessiva e interdipendente è stata riportata ed ascoltata come metodo professionale durante l’elaborazione e la discussione delle tesi. Questo obiettivo conseguito è da sottolineare.
L’auspicio che formulo a livello personale, ma credo di avere l’approvazione di tanti altri sammarinesi, utenti dell’ISS, è che i professionisti sanitari operanti sul nostro territorio, sentano come interesse generale di poter usufruire della formazione continua ad alto livello, offerta sul territorio dalla nostra università, che ha il vantaggio della facile fruizione e della qualità. Auspico inoltre che la stessa attenzione alla formazione continua del personale sanitario dovrebbe essere espressa dalle strutture di direzione e di gestione dell’Istituto di Sicurezza Sociale (ISS). Questo suggerimento è espresso con modestia, ma con altrettanta determinazione da noi che siamo i fruitori dei servizi sanitari.
All’interno della comunità sammarinese è aumentata la consapevolezza di un nuovo fenomeno demografico: l’invecchiamento della popolazione accompagnato dalla denatalità; tante persone anziane e pochi giovani. Questo dato demografico comporta il sorgere di maggiori bisogni di salute dei cittadini negli ambiti della prevenzione, assistenza e cura. Abbiamo ricordato che sammarinesi illuminati e lungimiranti hanno creato questa infrastruttura formativa per implementare le conoscenze e la qualità delle prestazioni in questo ambito di bisogni collettivi e attuali.
C’è quindi da parte della pubblica opinione la esigenza di conoscere e di essere informati e in parallelo c’è il dovere di usufruire di questa opportunità di sviluppo professionale presente sul territorio. Se come cittadini chiediamo che la sanità sia di qualità, in parallelo chiediamo che questo approccio alla qualità dei servizi erogati sia implementato e sviluppato
L’attenzione alla prevenzione, come strategia per assicurare il buono stato di salute degli anziani, porta al coinvolgimento delle associazioni non profit, quali soggetti attivi alla strategia di co-programmazione e di co-progettazione per realizzare gli obiettivi sanitari e di prevenzione secondo i principi della sussidiarietà e della qualità.
Saremo ascoltati? Lo spero, abbiamo pazienza, determinazione e cristiana speranza
Orietta Ceccoli