Aperto un procedimento penale presso la procura della Repubblica di Roma a carico di Germano e Fabio De Biagi.
I due sammarinesi, assieme a C. B., W., F. e A. D., sono chiamati a rispondere del reato di concorso in bancarotta. Secondo l’ipotesi dell’accusa, alla base vi sarebbe la distrazione del patrimonio di alcune aziende, i cui proventi sarebbero poi stati trasferiti presso alcuni istituti del Monte Titano, ovvero Ibs e Asset Banca (fondi originati da Bcs, istituto come noto acquisito da Asset Banca) e in gran parte poi confluiti verso un altro istituto di San Marino.
Come detto nessuna ipotesi di riciclaggio, tanto che i De Biagi hanno già depositato richiesta al Tribunale del riesame di Roma, per sottoporre al giudice quella che si ritiene evidentemente una ipotesi accusatoria che non starebbe in piedi.
I De Biagi, così come i D., avevano rapporti nel mondo dell’elettronica e proprio da qui sarebbero nati i rapporti commerciali. Nessun concorso nella distrazione di questo fondi dunque, almeno secondo la versione dei fatti degli indagati. A proposito di F. e A. D. risulterebbero – secondo il Corriere della Sera – indagati per “associazione a delinquere finalizzata alla dichiarazione fraudolenta dei redditi”. Sullo sfondo un presunto business illegale di tv al plasma, cellulari, webcam, lettori, pc ed elettrodomestici e fatture false, con 92 milioni di euro di Iva non pagata. Il quotidiano “Il Tempo” invece, in un articolo dal titolo “cricca dei fallimenti pilotati”, cita fra gli altri il duo C. B. e W. D.. Tornando alla indagine romana che vede coinvolti i De Biagi, vi sono diverse aziende finite sotto la lente d’ingrandimento della procura: la “Daf Srl”; la Gdb Immobiliare Srl, acquisita con mandato fiduciario conferito alla “Se.Fi. Spa”; la “Capital Service Spa”; infine la fiduciaria “Trecentouno” (sempre legata a Bcs).
Questo il comunicato stampa diffuso ieri da Germano e Fabio De Biagi, che smentisce le voci di un possibile legame dell’indagine romana che li vede protagonisti, con ‘Mafia Capitale’: “E’ del tutto destituita di fondamento la cir- costanza che l’indagine riguardi o anche soltanto lambisca le vicende oggetto di accertamento nell’ambito dell’inchiesta giornalisticamente nota come ‘Mafia capitale’.
Rispetto alle transazioni finanziarie tra Italia e San Marino oggetto di approfondimento, i sig.ri Germano e Fabio De Biagi – che allo stato risultano meri indagati – tengono a rivendicare la loro piena estraneità rispetto alle contestazioni avanzate e si sono dichiarati fin da subito disponibili nella massima serenità, a fornire tutti i chiarimenti che verranno loro richiesti dall’autorità giudiziaria”.
I De Biagi infine auspicano che la vicenda “possa il più rapidamente possibile essere chiarita dall’autorità giudiziaria” e denunciano “ispiratori più o meno occulti della macchina del fango oggi azionata che saranno chiamati a rispondere”.
Pendente anche una rogatoria verso la Repubblica di San Marino dove presumibilmente potrebbero essere in corso approfondimenti.
David Oddone, La Tribuna