San Marino. CONCORSO A ZITELLA DELL’ANNO, Pillole di storia-curiosità sammarinesi … di Domenico Gasperoni

Riceviamo e pubblichiamo

Oggi è la festa di Santa Chiara di Assisi, morta l’11 agosto 1253. Fondatrice delle Clarisse, che seguono la regola francescana. Anche se non l’abbiamo mai proclamata santa protettrice, la Repubblica le deve molto. In particolare al suo Ordine, che è presente a San Marino dal 28 aprile 1609, quando è stato inaugurato il Monastero di clausura di Santa Chiara. Dal 1971 le Clarisse si sono trasferite nel nuovo convento a Valdragone. Specialmente nell’800, fino ai primi decenni del ‘900, le monache hanno svolto un prezioso ruolo educativo, culturale, di avvio al lavoro e anche alla vita. Compiti spesso affidato dallo Stato. 

Gestivano un Educandato, rivolto sia alle figlie delle famiglie più benestanti, che avviavano anche alla professione religiosa. Sia alle ragazze più povere, che ricevevano assistenza: imparare a leggere e a scrivere, conoscere i segreti dei lavori domestici (cucito, ricamo, ecc.). Ma forse il compito ritenuto più importante dalla società di allora, era di tipo morale. Frequentando il Monastero erano protette dalla “cattiva strada” e potevano prepararsi al matrimonio, illibate.
Dopo questo discorso serio, vi racconto una curiosità, legata in qualche modo alle iniziative assistenziali e di protezione per le giovani.
Nel linguaggio ottocentesco le ragazze erano chiamate “zitelle” ( l’etimo non è ben chiaro). Molti ordini religiosi fondavano i Conservatori di zitelle o le case del Soccorso. Aperti alle ragazze considerate in pericolo, secondo la cultura dell’onore. Che era il cardine di un sistema culturale e morale tradizionale, in cui la donna era imprigionata.
A San Marino era lo Stato ad interessarsi delle zitelle. Bandiva ogni anno un concorso per designare la “zitella dell’anno”! Mi spiego, fuori dallo scherzo. Alcune famiglie benestanti, alla morte di qualche componente, accendevano dei “legati” in favore delle ragazze più povere, per formare la loro dote matrimoniale.
I Verbali del Consiglio parlano in tutto l’800 di una Legato Belluzzi, il cui reddito annuale veniva assegnato ad una o più ragazze. Su suggerimento dell’Arciprete della Pieve, o, in seguito, valutando l’elenco delle domande presentate dalle stesse, il Consiglio votava con palline B .e N., scegliendo la fortunata. In caso di parità c’era il ballottaggio (!!).
AUGURI A TUTTE LE CHIARE!