San Marino. Condanna di Alessandro Broccoli. Parla l’ex moglie: ”perchè mantenere celata la sua identità?”

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo aver letto alcuni commenti riferiti all’articolo di Giornale.sm “Condannato Alessandro Broccoli a 3 anni di prigionia, a 6 anni di interdizione della potestà genitoriale e a 150.000 euro di risarcimento danni sento il desiderio di fare delle puntualizzazioni non solo per me stessa e per i miei ragazzi, ma anche per tutti coloro (madri e padri) che subiscono la mia condizione.
Nell‘articolo sopra citato si pubblicava un fotografia della sentenza. Il Commissario della Legge ha pronunciato la sentenza nel nome della Serenissima Repubblica di San Marino, ossia nel nome del popolo sammarinese.
Ma vi è di più!
La Giustizia è un servizio pubblico. Io mi sento una buona cittadina che, giorno dopo giorno come la stragrande maggioranza di noi, contribuisce alla vita del nostro Stato in maniera onesta e trasparente. Finalmente la Giustizia è arrivata. Ora, rivolgendomi simbolicamente solo a coloro che si dilettano a scrivere commenti a dir poco inopportuni, chiedo: “ perché mai i miei figli ed io che siamo le vittime della vicenda dovremmo vergognarci e celare la nostra identità e quella del mio ex marito? e non fare trapelare la sua identità?”
Perchè noi dovremmo vergognarci quando come postato sui social dal Broccoli apprendiamo che, a distanza di soli due giorni dalla pubblicazione della sentenza di condanna, sembra “festeggiare” con un week end a Montecarlo per poi partire alla volta di Tenerife? Per dimostrare la sua completa incapacità di mantenere i propri figli? lo sconforto è immenso.
L’indifferenza e lo spregio del comportamento del padre dei miei figli è inumano.
Susanna Vannoni