
Insulti a ripetizione rivolti al nostro direttore da parte di Gisella Micheloni le sono costati la condanna, con decreto penale, per diffamazione e libello famoso (che è la diffamazione con mezzi sociali ed in questo caso su Facebook). Gli insulti erano stati rivolti perchè la stessa non era d’accordo con alcuni articoli pubblicati su GiornaleSM.
Pensava che potesse diffamare indisturbatamente su Facebook il nostro direttore perchè ”coperta” da un gruppo segreto sul social di Mark Zuckerberg. In sostanza Gisella Micheloni pensava di farla franca perchè gli insulti erano stati scritti in gruppo segreto su Facebook (che tanto segreto pare non essere stato ndr) in cui il nostro direttore non ne faceva parte; lo anche dichiarato di fronte al giudice e cioè che le offese erano state fatte in un gruppo segreto da lei creato. Il Commissario della Legge avv. Roberto Battaglino ha decretato che questa circostanza non era dirimente per archiviare la denuncia e che le offese, fatte in un gruppo segreto o meno, erano comunque sempre da condannare. E così è stato.
Sempre nella stessa discussione, ove sono volate parole grosse nei contro del nostro direttore, denunciate per ingiuria e diffamazione ed in attesa di decreto penale di condanna o di archiviazione anche Gloria Menghi e Romina Marchetti.