Arriva la condanna a a 2 anni e sei mesi di prigionia, 2 anni e sei mesi di interdizione e 800 euro di multa per il 33enne sammarinese Gianluca Pelliccioni, già noto alla Gendarmeria per aver fatto parte della ”banda delle biglie” e alla rapina al Reptilarium di San Marino Città dove era stata rubata addirittura una scimmietta, per aver contraffatto dei documenti e aver immatricolato con questi un’autovettura rubata.
Pelliccioni era stato accusato di aver contraffatto la firma e di aver scansionato il timbro del notaio Joseph Ragini per preparare dei documenti da utilizzare per la vendita di una Maserati spider rubata nelle Marche.
Queste le testimonianze di oggi e dell’altra udienza del 24 Marzo 2017:
Testimonianze del 24.03.2017
Guidi Marinella, dipendente pubblica Ufficio Automezzi. quel giorno, il 12.04.2013 si era presentato Pelliccioni Gianluca e ha fatto l’immatricolazione di una Maserati. Poi è venuta la compagna, Amici Federica, a pagare e le abbiamo dato le targhe. Ma non ricordo se è venuto Lettoli.
Muscioni Loredana, dipendente pubblica all’Ufficio Automezzi. Non ricordo se c’era Lettoli Alessandro. Mi ricordo invece di Pelliccioni che ha fatto la pratica.
Macina Lidia. Vendita Lettoli Alessandro. Ho avuto dubbi sul sigillo dell’avvocato Ragini. Non conosco nulla, Maestri Maurizio, il mio dipendente, sa molto di più.
Maestri Maurizio, dipendente Lidia Macina. Confermo le dichiarazioni del 29.09.2013. In questa dichiarazione di vendita c’erano degli errori e cioè che la località Chirignago era in provincia di Treviso e non di Venezia. Nella fase del controllo dell’atto ho visto nel timbro dell’avvocato dei puntini come se fosse una scansione. Poi abbiamo fatto una telefonata a Ragini per controllare la veridicità dell’atto ma non abbiamo contattato Lettoli Alessandro, cioè il venditore. Poi l’avvocato ci ha detto che non era un suo atto. Questi documenti li ha portati Amici Federica, che non conosco personalmente. Era presente anche l’acquirente David Levack, e penso che abbia pagato lui l’atto. Ma non ho la certezza matematica. Io non ho visto il Lettoli.
Lettoli Alessandro. Io conosco Pelliccioni Gianluca, dato che sono un benzinaio ed ho fatto lavori a casa sua. Non ho mai avuto rapporti di compravendita per autovetture. Io non ho venduto nessun autoveicolo. Non conosco David Levack.
Gendarme Aster Casali. Questa indagine è partita dalla denuncia dell’avvocato Ragini perché in un atto di vendita c’erano delle irregolarità, un atto falsificato. Immediatamente l’avv. Ragini ha cercato di contattare il Lettoli non riuscendoci. Ha poi contattato il Levack, indirizzato dal Pelliccioni verso l’agenzia Macina. Successivamente abbiamo fatto delle indagini sull’atto di vendita. L’autovettura oggetto del contratto era stata rinvenuta in un campo nomadi, che lo stesso Levack frequentava. All’epoca la Marinelli (dipendente pubblica) ha detto che si è presentata una persona con un occhio nero, ma non si ricordava chi fosse. Noi siamo risaliti al Pelliccioni perché lo stesso Pelliccioni era venuto in comando per fare una denuncia per aggressione, avendo un pugno in viso. Possiamo escludere che non sia stato il Lettoli a presentare la pratica, in quanto in quella mattina era al lavoro. Poi è venuta a pagare la Amici Federica la pratica, dicendo che era la fidanzata del Pelliccioni. Anche al Tributario era andato Pelliccioni a pagare la monofase, anche se l’importo dell’autovettura era basso. Il dipendente del Tributario ha riconosciuto nel Pelliccioni come la persona che aveva pagato la monofase. Abbiamo fatto anche un sequestro del pc del Pelliccioni, dove abbiamo riscontrato un backup del suo cellulare attraverso il programma di iTunes. Abbiamo visto che c’erano dei contatti con un certo Colonna Mattia che è di Riccione che sarebbe un collaboratore del Pelliccioni. All’interno del salvataggio c’è anche una foto della Maserati spider, la stessa per la quale era stato denunciato il furto. Attraverso indagini la Gendarmeria ha rilevato anche che la stessa matricola della Maserati era la stessa di quella rubata. Sono state trovate diverse diverse scansioni di atti notarili di vendita dell’avvocato Ragini in formati TIFF e non Jpeg cioè in un formato che non perde la qualità delle immagini. Questo fa vedere che il Pelliccioni voleva falsificare i dati per non perdere la qualità che gli serviva per falsificare i dati. Nell’affogliato 255 c’è l’elenco dei messaggi del cellulare, e risulta un numero di telaio ZNDD ed è il telaio della Maserati. Il messaggio è stato mandato da Pelliccioni a Levack David, sotto falso nome Porsche. Il Pelliccioni ha contattato in un primo momento il Levak che dicendo che aveva un’autovettura da proporre, ma si capisce che non fosse la prima volta che facevano affari. Abbiamo scoperto che Levak fosse una persona dedita a questo tipo di traffico di auto rubate. Si passava da San Marino perché si voleva pulire questa autovettura per poi rivenderla in Italia. Forse è stato fatto più volte.
Ragini Joseph. Non ho mai conosciuto Lettoli Alessandro. Pelliccioni Gianluca non è un mio cliente, ma mi sembra che sua mamma lo fosse. Era stata falsificata la firma e i miei sigilli.
Udienza 6.4.2017 ore 15,30
Amici Federica. Non ricordo nulla, se non il fatto che mi sono recata all’Ufficio Automezzi su ordine del Pelliccioni Gianluca a cui ero, al tempo, legata sentimentalmente. Del resto non so nulla.
Colonna. Vengono esibiti dei documenti. Sono stato io che ho inviato l’sms con due foto della Maserati, ma non sapevo che fosse rubata. Sapevo che il Pelliccioni voleva acquistare una Maserati e prese addirittura una all’asta di Banca Centrale. Non ricordo se era nuova o vecchia. Non sapevo che lavoro facesse Pelliccioni, penso che lavorasse alla Hit Medica, come ora. Ma sono anni che non ci frequentiamo.
INTERROGAZIONE DI GIANLUCA PELLICCIONI. Confermo le dichiarazioni del 5.6.2013, e dichiaro nuovamente quanto di seguito: Ho avuto la documentazione fuori del tribunale e me li ha consegnati in busta a brevi mani da un conoscente di Levak per suo conto. In questa busta c’erano i documenti di vendita di questa auto che ho consegnato al Tributario, e ricordo di aver discusso per il valore di questa auto. Oltre alla dichiarazione di vendita c’era anche la dichiarazione relativa al trasferimento di proprietà. La firma sul documento non l’ho messa io, ed ero da solo quanto ho presentato questa documentazione al Tributario. Ma non ricordo bene come sono andate le cose, dato che di queste immatricolazioni ne ho fatte tante circa una ventina. Le facevo per mio conto e di amici e conoscenti. Quando devo immatricolare una macchina lo faccio io anziché spendere 30-50 euro che chiede l’agenzia. Non ricordo, in questo caso, se fosse stato autorizzato da Alessandro Lettoli. A me non sembra, ma ho ben presente chi sia. Non ricordo se all’epoca lo conoscessi così bene. All’epoca la motorizzazione era molto vaga in quel periodo addirittura i genitori firmavano per i figli. Ora invece chiedono i documenti in tutto. Non ricordo se ci fosse, alla presentazione dei documenti, una persona con me. Non sono andato con Alessandro Lettoli anche se c’è la sua firma. A me sembrava di aver consegnato personalmente questo foglio. In questa oltre ai documenti c’erano anche i soldi per il passaggio di proprietà. Ricordo tutto molto vagamente, non ricordo se mi sono presentato con Levack dalla Lidia Macina. E’ lo stesso Levack che ha portato la documentazione alla Macina. Mi sono messo in contatto con Levack per immatricolare l’auto a San Marino. Sono sempre stato in contatto con Levack anche se per questo caso non ricordo di preciso quando, penso comunque prima. Io ho mediato questa compravendita da Levack, e non mi ricordo cosa mi disse. Io di solito le facevo presente che macchine ci fossero e lui mi diceva se interessava o meno. Ma non ricordo il caso specifico, cioè su questa Maserati in vendita. Sono intervenuto tra la venditrice Ciaschini e Lettoli su incarico di Levack. La macchina è stata portata a San Marino per lui. Ciaschini avrebbe deciso di venderla a Lettoli in vista di una vendita finale a Levack. L’incarico me lo ha dato Levack, che si è sempre presentato dalla Macina con l’altra dichiarazione di vendita. Non ho messo io le firme del notaio ne io le immagini del timbro del notaio, anche se sono state trovate le immagini del sigillo del notaio. Avevo queste fotografie nel pc perché io quando ho collegato la stampante perché non era configurata bene. La qualità in TIFF presumo che sia le stesse delle foto. Io ho sempre scansionato degli atti di vendita perché dovevo spedirli, oppure inviarli per mail. Ma non ho mai contraffatto nulla. Ho acconsentito ad aiutare Levack per semplice cortesia. Per quanto riguarda questa Maserati io non ricordo se fossi realmente interessato all’acquisto, anche se le auto mi piacciono molto. Ero forse interessato alla plusvalenza sulla vendita di questa auto.
Procuratore del Fisco avv. Roberto Cesarini. Chissà quante volte sono state fatte delle contraffazioni. Perché è stato un caso che ci sia accorti dato che c’era un errore tipo la città di Chirignago che si è sbagliato provincia. Mi piacerebbe vedere queste ventina di dichiarazioni. Forse se non ci si sbagliava la provincia anche questa passava liscia. Gli accertamenti hanno stabilito che delle precedenti dichiarazioni di vendita erano state firmate da dei notai, anche quelle presenti nel pc di Valentini. Io non credo alla versione dei fatti date anche oggi, modificati anche oggi a seconda del caso. Ci dobbiamo chiedere quando sia intervenuto Lettoli Alessandro? Mai, lo ha detto anche lui che non lo conosce. Risultano due contatti tra Lettoli e Pelliccioni, dove l’ultimo chiede se è disponibile ad intestarsi un’autovettura. E lui dice di no. Oggi Pelliccioni ci dice che è tutto funzionale alla vendita a Levack. Ciaschini, non so se è d’accordo o meno, è quella che fa la denuncia di furto. Nella denuncia la Ciaschini ha dichiarato un numero di targa diversa da quella reale, invertendo l’8 con un 1. Emerge dalla rogatoria che David Levack è una persona pluripregiudicata con reati legati al furto di autovetture. Levack dice addirittura che ha trattenuto contatti con Lettoli Alessandro. Nelle dichiarazioni che vengono rilasciate sul Lettoli, perché Levack dice di aver avuto rapporti con Lettoli, quando Pelliccioni dice che ha trattato lui. E quindi Levack cerca di proteggere Pelliccioni perché sono complici dando indicazioni su Lettoli. A questo punto la Polizia italiana fa indagini sui contatti telefonici e risultano 203 contatti tra Levack e Pelliccioni. Rapporti sms di cui noi abbiamo una parte di queste trascrizioni c’è scritto: ”passi a prendere le chiavi” oppure ”passi a prendere questi soldi che mi sono rotto di tenerli in tasca” oppure ”se è già partito” oppure ”porti via con le targhe tue e nei prossimi giorni ti do la radiazione. Esistono anche sms su questa auto ed è pacifico che tutto l’accordo viene legato alla vendita di questa autovettura che è nella disponibilità di Pelliccioni dato che è a a conoscenza del numero di telaio. E’ palese che fossero in affari. Per tutti questi fatti chiedo condannarsi in totale, in concorso pena stessa specie, complessiva anni 2 e mesi 11, interdizione 2 anni e 2 mesi, multa a giorni 800 euro
Avv.Conti, difesa – Non vedo tutte queste certezze che il PF. ha. Pelliccioni non ha mai acquistato per se, ma ha fatto da contatto e in questo caso non ha avuto un ingiusto profitto ma anzi ci ha anche rimesso. Non ci sono negli estratti conti degli importi in quel periodo di quegli importi. Articolo prescritto il 14.12.2016 per la contraffazione della scrittura privata. Anche in questo caso non è stato Pelliccioni che ha contraffatto dato che la firma non è la sua e la firma contraffatta non è stata trovata nel pc di Pelliccioni. Lo dice Aster Casali, gendarme. La Gendarmeria non ha mai verificato se ci fossero le dichiarazioni, o i sigilli o i timbri per falsificare le dichiarazione. Non è stato verificato se i sigilli trovati nel pc di Pelliccioni sono stati utilizzati. Non c’è quindi la prova che questi fatti siano stati commessi da Pelliccioni. In particolare la certezza che l’auto della Ciaschini fosse stata effettivamente rubata non ce l’abbiamo, dato che nella denuncia dei carabinieri c’è l’inversione dei numeri della targa. La documentazione contraffatta non era in possesso di Pelliccioni ma è l’avvocato Valentini che la passa alla Gendarmeria. Le targhe gli arrivano a casa, perché l’auto ce l’aveva Levack che gliele ha spedite per fare la pratica alla motorizzazione. E’ probabile che tutta la contraffazione sia stata fatta da Levack. Per tutti questi fatti chiedo l’assoluzione per il mio cliente.
Il Commissario della Legge avv. Roberto Battaglino ha condannato Pelliccioni Gianluca a a 2 anni e sei mesi di prigionia, 2 anni e sei mesi di interdizione e 800 euro di multa