“Siamo in un contesto virtuoso, con i mercati azionari ai massimi livelli”. È una vera iniezione di fiducia trasmessa da Luca Filanti,direttore generale della Società di gestione 739, gruppo BSI. L’occasione è la seconda conferenza sul tema “PROSPETTIVE ECONOMICHE E FINANZIARIE” organizzata al Kursaal giovedì 9 ottobre, al cui invito ha risposto tutto il gotha economico, bancario e finanziario sammarinese. Un’analisi economica a tutto campo grazieanche alla prestigiosa collaborazione degli esperti di Morgan Stanley, tra le più importanti banche di investimento a livello internazionale. Fra i relatori: Chiara Zangarelli, Senior Economist e Giulia Miotto, Analista del settore bancario e fintech europeo, entrambe in rappresentanza di questa famosissima banca d’affari con sede a New York. Ma per entrare nel merito degli obiettivi di questa conferenza, abbiamo rivolto alcune domande al direttore Luca Filanti.
La nostra prima curiosità è proprio sul vostro nome: cosa significa 739?
È l’altezza del monte Titano. Poiché siamo una realtà locale, molto radicata nel territorio, abbiamo scelto qualcosa che fosse simbolico della nostra appartenenza.
Una sorta di messaggio subliminale: raggiungere la vetta. Ci può fare l’identikit della vostra società?
A San Marino siamo la prima società di gestione del risparmio.
Prima in termini temporali o quantitativi?
Prima come masse gestite. Amministriamo una grossa parte del risparmio gestito dentro i confini della Repubblica. Il Gruppo BSI, nella sua totalità, ha in gestione oltre il 70 per cento del risparmio gestito. Èun gruppo leader, quasi monopolista in questo settore.
Un risultato importante, dovuto a che cosa?
Questo non è arrivato per caso, ma grazie alla fiducia conquistata presso i nostri clienti, derivante dai risultati che abbiamo portato; grazie alla stabilità, alla serietà e soprattutto alla trasparenza che abbiamo sempre tenuto con la clientela.
L’obiettivo di questa conferenza?
Non ha uno scopo commerciale e non vuole raccontare qualcosa di nostro. Vogliamo creare un contesto di confronto e di ragionamenti, qua a San Marino, sulle prospettive economiche, insieme ad un partner importante, qual è Morgan Stanley. I relatori di questa conferenza sono parte di un team che sta a Londra, una sede molto autorevole, a contatto con il mondo e con clienti molto rilevanti. Professionisti, che ci portano il loro know-how. Abbiamo una relazione storica con Morgan Stanley, che è una delle più grosse banche di investimento al mondo.
Quanto pesano le passate criticità del sistema bancario sulle prospettive future?
I problemi del passato sono stati ormai superati, il sistema si è ripulito, tant’è che la visibilità esterna è aumentata; dobbiamo crescere in termini di opportunità. Poiché la realtà è molto piccola, non abbiamo tantissime frecce nell’arco, dobbiamo utilizzarle al meglio. Il mondo si sta aprendo, la finanza altrettanto, anzi lo è sempre di più. Sappiamo che in questo processo avremo molte sfide davanti: con i mercati, con le altre banche, con le altre società di gestione del risparmio. Sappiamo che non potremo mai andare a competere dimensionalmente con le grosse banche che stanno oltre confine. Però, possiamo avere dei punti di forza, sui quali possiamo vincere. Possiamo essere bravi ad attrarre la clientela.
Quali sono i punti di forza, di fronte ai giganti esterni?
Noi siamo sempre vicini al cliente, diamo servizi molto personalizzati in un mondo dove ormai tutto avviene sulle piattaforme e su app. In questo senso, noi riusciamo a dare un forte valore aggiunto in termini di consulenza e di assistenza. Mentre gli altri stanno standardizzando le loro offerte su economie di scala, noi puntiamo sulle nicchie dove possiamo fare la differenza e ci permettono comunque di essere remunerativi.
Abbiamo le risorse economiche e le risorse professionali in grado di raggiungere questi obiettivi?
Le risorse economiche ci sono; purtroppo non abbiamo tante risorse professionali. Tra gli scopi degli eventi come quello odierno c’è proprio quello di attirare interesse per aumentare le professionalità.
Nel suo intervento di apertura, Filanti ha parlato anche dei dazi di Trump e del debito pubblico degli Stati. Sui dazi ha illustrato un possibile rischio inflazionistico, che va tenuto in conto. Rispetto al debito, che alza ovunque un dibattito preoccupato, ha detto chiaramente: “Sarà difficile che un governo tolga risorse alla spesa pubblica per abbattere il suo debito”. Parola di esperto da tenere in debito conto.
Angela Venturini