San Marino. Congresso Dc, Gian Carlo Venturini pronto a scendere in campo

Prima intervista per Gian Carlo Venturini dopo la nomina a Presidente della Commissione Giustizia. Una nomina non proprio liscia, ma al contrario condita da veleni e polemiche. Adesso.sm ha infatti puntualizzato come abbia garantito i voti necessari per tener fede all’impegno di lasciare alla minoranza la guida di questo organismo, ma allo stesso tempo di non avere per nulla gradito il nome scelto, non essendo in discontinuità col passato. L’occasione è ghiotta anche per una panoramica in casa Dc alle porte dell’atteso Congresso.

Consigliere, mercoledì scorso è stato nominato Presidente Commissione Affari di Giustizia: soddisfatto?

“Mi fa piacere la nomina perché è un riconoscimento al proficuo lavoro che ho svolto nella precedente legislatura come Segretario di Stato con delega alla Giustizia. Abbiamo potenziato gli strumenti perché la magistratura possa svolgere al meglio il proprio lavoro. Ovviamente per questa nomina ringrazio tutti coloro che mi hanno proposto e sostenuto. Va anche riconosciuto alla coalizione Adesso.sm l’attenzione rivolta alla minoranza garantendo la Presidenza di alcune Commissioni, anche se forse ho avuto l’impressione, spero sbagliata, che si sia tentato di interferire sulle autonome scelte dell’opposizione”.

Lei ringrazia, ma intanto sulla sua nomina ci sono state veementi critiche. Perché?

“Si, è vero. Purtroppo questo vecchio metodo di fare politica è ancora presente. Sentirsi denigrare da chi, per perseguire obiettivi di parte, promuove un fantomatico rinnovamento, che vale però solo per qualcuno, focalizzandosi sull’età anagrafica piuttosto che sull’esperienza, la competenza e la serietà delle persone, dispiace. Tuttavia come ho già avuto modo di dire in occasione della nomina e l’insediamento della Commissione stessa, nello svolgimento del mio mandato sarò garante del lavoro di tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche, mantenendo vivo il fondamentale rapporto fra Consiglio Grande e Generale e magistratura”.

Voltiamo pagina. Con le ultime elezioni la Dc è finita all’opposizione: cosa non ha funzionato?

“Quello che è successo in questa tornata elettorale ed in particolare fra il primo ed il secondo turno ci impone una riflessione, che in parte abbiamo già fatto, sulle cause che hanno portato a questo risultato. Sicuramente abbiamo pagato diversi errori che abbiamo commesso in questi anni, chi più chi meno nei vari ruoli di governo e di partito; dobbiamo interrogarci perché molte persone che hanno votato i singoli candidati al primo turno non hanno poi votato per la coalizione al secondo. Il Congresso del Partito sarà occasione per approfondire le nostre analisi ed anche occasione per riflettere sulla vigente legge elettorale, che, ricordo, non è stata promossa dalla Dc. Questa legge elettorale ha mostrato tutti i sui limiti in particolare sul secondo turno. Vedersi sottrarre ben 15 consiglieri in virtù di un premio che attribuisce alla maggioranza 35 consiglieri su 60 da chi rappresenta nel Paese il 30% non è ragionevole”.

Fra circa un mese ci sarà il ventesimo Congresso del partito. Che aria tira?

“Il Congresso di un partito è sempre un appuntamento importante per tutto il panorama politico sammarinese, tanto più il Congresso della Democrazia Cristiana, partito radicato nel Paese con una forte base popolare. Sarà occasione di analisi, di proposte, di rinnovo degli organismi e di linea politica. Valorizzeremo tutte le risorse del partito, sia attuali che nuove, a partire dai candidati alle ultime elezioni, ai militanti che da anni lavorano assiduamente dietro le file del partito, ai giovani che rappresentano la linfa vitale per il futuro. Sarà, quindi, un’opportunità per dare nuovo slancio all’azione politica del Pdcs nel ruolo di opposizione, che il corpo elettorale ci ha assegnato pur confermandoci primo partito del Paese”.

Al momento sembra che l’unico candidato alla Segreteria del partito sia Teodoro Lonfernini. Ma lei si candida o no?

“L’amico Teodoro ad oggi è l’unico che ha pubblicamente dichiarato la sua disponibilità a ricoprire questo importante incarico. Questo periodo è stato occasione di incontro con tanti amici che, sia prima della campagna elettorale che dopo, stanno sollecitando anche una mia disponibilità. Sinceramente sto valutando la possibilità, quindi non escludo una mia possibile candidatura. Il ruolo di Segretario in un Partito come la Dc non è un gioco e va soppesato bene in funzione di quello che è meglio per il partito stesso. In questo particolare momento storico ci troveremo ad affrontare un periodo delicato e difficile, per il partito e per il Paese, e c’è bisogno di uomini e donne ricchi di idee e proposte. Dobbiamo ricercare il contributo di tutti, in qualsiasi ruolo, dal semplice aderente o simpatizzante, al dirigente del partito o Consigliere, il lavoro che ci attende è impegnativo e dobbiamo lavorare tutti insieme ed il Segretario politico dovrà essere la persona che più di tutte può unire le diverse sensibilità del partito. Per queste ragioni prima di lanciare la mia candidatura è giusto valutare ciò che è meglio per il partito”. La Tribuna Sammarinese