SAN MARINO. Cons. Aida Maria Adele Selva (PDCS), intervento CGG del 23 febbraio 2022

Grazie Eccellenze,

la situazione internazionale con la crisi Russia- Ucraina in questi ultimi mesi ha registrato e tuttora sta registrando una serie di vicende assai preoccupanti: sotto certi aspetti, a mio avviso, forse le più gravi di tutto il tormentato periodo seguito al secondo conflitto mondiale, periodo durante il quale le continue alternative tra la speranza della pace e il timore della guerra raramente sono giunte alla drammatica intensità di questi giorni.

Il poco tempo a disposizione non consente di poter analizzare I caratteri e i motivi di questo indubbio aggravamento internazionale ma quello che è certo è che la situazione presenta tali difficoltà e tali rischi da giustificare pienamente la profonda preoccupazione per la crisi in atto.

Purtroppo i fragili equilibri mondiali non sono riusciti ad impedire l’esplodere di tensioni o conflitti assai gravi in varie parti del mondo, né hanno consentito la messa in atto di meccanismi utili a riportare la pace nelle zone calde dell’equilibrio internazionale ed oggi la situazione internazionale si è ulteriormente aggravata. 

Vi sono negoziati in corso è vero, ma i limiti entro i quali si minaccia l’uso della forza sono arrivati all’estremo margine della logica, il quale è anche l’estremo margine del rischio.

La guerra non è mai una o la soluzione, la guerra è un suicidio per il genere umano.

Sul terreno politico e su quello morale non si puo’ che manifestare disapprovazione e protesta, e impegnarsi unitariamente per affermare gli ideali di libertà, di pace e di giustizia.

Certo è una prova di lunga pazienza e di costante fermezza, una prova di volontà, di forza morale non meno che di forza materiale, poiché anche questa è necessaria a mantenere determinati equilibri. Ma non si può prescindere dal dialogo dal negoziato, il negoziato è l’arma vera della politica, il punto d’arrivo civile di ogni società che voglia coscientemente salvare il mondo dagli orrori della guerra. 

Bisogna dunque negoziare ed ancora negoziare per rendere più stabile, più umano, più accettabile l’equilibrio dei grandi interessi che dividono il mondo.

Alto senso di responsabilità ed una flessibilità aderente non tanto al gioco sottile della diplomazia, quanto al grado altissimo di rischio implicito in una situazione politica piena di problematiche, di punti di frizione e di interessi contrapposti. 

Non possiamo non denunciare la gravità della crisi in atto e cercare di contribuire ad una soluzione di pace. Una pace negoziata, una pace ottenuta nel rispetto e nell’equilibrio, una pace necessaria nella terrificante potenza delle armi, una pace che sia frutto del senso di responsabilità, dell’avanzare della vita democratica e della riaffermata dignità delle persone e dei popoli, dopo le terribili prove sofferte durante il secondo conflitto mondiale e le guerre in corso.

Un’articolazione sempre più pluralista dei poli di riferimento nell’assetto internazionale è la dimensione dell’oggi su cu occorre costruire con tenacia e con pazienza le prospettive della pace tra i popoli.

La Repubblica di San Marino anche in questa drammatica situazione si attivera’ per una soluzione pacifica con tutte le migliori e possibili energie. Questo e’ l’auspicio per noi e per tutti i Paesi che devono e dovranno continuare a ricercare la pace nel mondo.

Aida Maria Adele Selva