Grazie eccellenza, avrei preferito intervenire dopo ma si vede che i miei colleghi non sono pronti.Il tema da affrontare credo sia di carattere politico, nel senso che sono venute da più parti, soprattutto dai banchi della democrazia cristiana, richieste di una gestione ordinata della fine della legislatura e, a quanto mi risulta, non c’è assolutamente nulla di ordinato né alla fine di questa legislatura. Anzi, si arriva in questo consiglio con l’incertezza se è l’ultimo consiglio o non è l’ultimo consiglio, con una nomina dei capitani Reggenti da porre in atto, dove è stato disegnato solamente un consigliere come prossimo capitano reggente e in questa seduta c’è la nomina dei capitani Reggenti, un passaggio importante per le nostre istituzioni e non c’è assolutamente nessuna certezza né per quanto riguarda l’accordo, anche se sembra che non ci sia la possibilità di procedere a ratifica l’accordo con la sua associazione, di procedere a ratifica entro la fine di questa legislatura, né soprattutto sulla fine della legislatura.
Quindi credo che sia importante riflettere su un fatto che appunto c’è l’esigenza di avere un confronto un po’ più aperto, più franco, più concreto tra tutta l’aula consigliare, tra tutti i rappresentanti della nostra cittadinanza, per capire quali possono essere i passi per concludere questa legislatura in maniera ordinata e predisporci a una prossima legislatura con una base progettuale da parte dei vari competitori per le prossime lezioni politiche che possa essere più chiara e trasparente nei confronti dei nostri cittadini che ci guardano e sono curioso di sapere cosa ci sarà nel prossimo futuro dal punto di vista politico e quali saranno le prospettive.
Mi sembra che questo non sia avvenuto e mi sembra anche molto strano che questo debba avvenire in quest’aula, cioè dovrebbe avvenire in quest’aula e non negli incontri che sono stati fatti, con una scarsa, ripeto, abbiamo partecipato anche noi come gruppo Ministro e Demos, con una scarsa progettualità e indicazioni su quello che doveva essere il proseguio di questa legislatura.
Pare scontato che ci sia, anche perché la macchina organizzativa della democrazia cristiana si sta muovendo, sia dal punto di vista dei raccordi con la loro base elettorale, con le varie sezioni, sia dal punto di vista, e qui bisognerebbe ricordare che non siamo più un paese ricco, ma siamo un paese indebitato dal punto di vista delle attività frenetiche sul territorio e sulle varie attività, non le chiamiamo col nome giusto, ma ci capiamo tutti, ci si sta muovendo anche con altre indicazioni, come abbiamo visto nella recente riunione per festeggiare i nuovi cittadini a Riccione, organizzata dall’Alleanza Riformista, con delle modalità che ancora dovranno essere indagate sulla piena liceità dal punto di vista del riferimento dei dati rispetto alla normativa sulla protezione dei dati personali 171 2018 e quindi c’è una chiara percezione che si voglia andare verso una campagna elettorale, ma si va, a mio modo di vedere, umile, verso una nuova campagna elettorale con le modalità alle quali abbiamo assistito nelle ultime campagne elettorali, ovvero senza un approfondimento sui contenuti, senza un approfondimento sulle modalità di relazione politica, senza la necessità di dare una svolta a una gestione della politica che, credo che sia un sentimento condiviso da tutti i consiglieri di quest’Aula, che ha una spinta e una matrice personalistica e non una matrice di contenuti e di visione politica.
Allora, credo che dobbiamo uscire da questa logica, il tentativo che ho fatto in quest’Aula da sempre è quello di dire troviamo una nuova modalità di relazione politica, ma questa modalità non avviene perché non c’è la disponibilità, l’ascolto fondamentalmente. I consigli della nostra Repubblica stanno nel fatto che in quest’Aula ci si dovrebbe incontrare, ascoltare e gestire le esigenze della nostra cittadinanza, indicando quali sono le norme che tutti i cittadini saranno tenuti a rispettare, indicando i percorsi di sviluppo e di crescita che dovrebbero dare un contributo positivo a tutta la cittadinanza e soprattutto dando segnale di civiltà e di rispetto tra le parti.
È ovvio che questi segnali di rispetto e civiltà non esistono, non c’è ascolto in quest’Aula e già il fatto che non si arrivi a una capacità di ascolto, una capacità di dialogo matura in diritto al fatto che non c’è la possibilità di una crescita collettiva e di dare una risposta concreta alle esigenze dei nostri concittadini.
Io credo che non si possa andare verso una campagna elettorale senza dare segnali di discontinuità verso il passato, non si possa gestire caoticamente come purtroppo è d’uso per quello che riguarda la condizione della politica da parte dei massimi vertici della democrazia cristiana, ovvero tanta buona capacità ma molta confusione. Non c’è la possibilità, non si può, non si deve andare verso le prossime lezioni senza provare a cambiare i meccanismi di relazione.
Vogliamo confrontarci in maniera franca e leale o vogliamo lasciare lo spazio alle solite logiche di scontro che non hanno portato nessun valore aggiunto alla nostra cittadinanza negli ultimi vent’anni? Perché questo è il contesto. Io ho apprezzato il tentativo venuto dai banchi della DC, in modo particolare dal consigliere Bugli che ha provato a dare indicazioni specifiche sulla gestione ordinata della fine legislatura, ma quelle proposte sulla gestione ordinata non sono venute. Non è venuta un’indicazione sulla Reggenza, e ripeto, andiamo alla nomina di una regenza senza l’indicazione dell’altro candidato, e questo è un dato che misura il termometro politico in maniera molto chiara, e non sono venute indicazioni chiare su come approcciarci alle prossime elezioni.
Io personalmente ritengo, e qui rispondo anche alle critiche mosse alla legge elettorale votata nel 2007 su alcuni metri da alcuni politici agiè, credo che la responsabilità delle persone non si misura e non si raddrizza attraverso le norme, ma è anche vero che quello che fa la differenza non sono le norme, ma è la capacità e la volontà delle persone di ascoltare, di misurare qual è il loro essere in un pieno contesto, in una capacità di raccogliere bene e di disegnare qual è il contesto in cui ci si muove, e muoversi di conseguenza.
Io ritengo personalmente che andare alle prossime elezioni senza dare indicazioni chiare ai nostri concittadini, ovvero quello di dire andiamo tutti alle elezioni senza coalizione o comunque con delle coalizioni ridotte, senza dare indicazioni su quello che sarà il contenuto programmatico e la visione per i prossimi cinque anni, sia un grandissimo errore.
Ed è una grandissima irresponsabilità da parte della politica. Il fatto di arrivare alla competizione elettorale senza dare una chiara consapevolezza ai propri concittadini di dire qual è l’obiettivo, quali sono i contenuti e soprattutto con chi ci si allea per raggiungere determinati risultati, al mio modo di vedere è un tradimento ed è una presa in giro nei confronti dei nostri concittadini.
Che ancora una volta delegheranno senza avere piena consapevolezza di quello che succederà, ma soprattutto questa piena consapevolezza non potrà avvenire perché non c’è la maturità e la consapevolezza della politica di dire quello che sarà nel prossimo futuro. Quindi invito tutti i consiglieri e le forze politiche ad un approccio più concreto, più franco, più trasparente nelle relazioni politiche e di definire quale sarà lo scenario da seguire per la prossima legislatura e definirlo chiaramente per i nostri concittadini.
Cons. Alessandro Rossi, Consiglio Grande e Generale – Comma Comunicazioni 11.03.24
S.e&0.