La manifestazione di lunedì sera organizzata da Bruno Macina ha visto la partecipazione di circa quaranta persone ed è stata seguita in diretta da Giornalesm.com che ha pubblicato il video che riprende il momento in cui il consigliere di Ap Emmanuel Gasperoni viene avvicinato dai manifestanti ed in particolare dall’ex presidente di Asset Stefano Ercolani che gli chiede conto del perché Asset è stata chiusa. “Visto che lei è uno dei 60 consiglieri è suo dovere essere edotto rispetto a ciò che è accaduto. Mi dica tecnicamente quali sono state le ragioni per la chiusura di Asset”.
A quel punto il consigliere non solo non risponde ma cerca di defilarsi affermando di non sapere nemmeno con chi stia parlando. Gli altri manifestanti allora gli chiedono di gettare la maschera dicendo a Gasperoni di conoscerlo bene. “Infatti anche io mi ricordo alcune cose che sono successe – ha detto il consigliere rivolgendosi ad un manifestante che aveva chiesto di sapere che ne avessero fatti i suoi soldi – ma questa non è la sede giusta per ricordare certe cose spiacevoli e la mano che le ho dato”.
Alla domanda del manifestante che chiedeva di sapere a cosa si riferisse, il consigliere Gasperoni ha risposto invitandolo a parlarne in privato perché si trattava a suo dire di una questione personale.
Quando il manifestante ha chiesto che Gasperoni parlasse liberamente della questione lui ha detto testualmente “no, perché io sono tenuto a rispettare certi segreti”.
Nel caso allora non avrebbe dovuto evitare di tirare in ballo cose personali gettando il sasso e ritirando la mano?
A chi gli ha chiesto se il riferimento fosse ad un piacere personale ha risposto con tanto di occhi stretti che si sarebbe trattato di una cosa molto diversa, di un aiuto che sarebbe stato dato in un momento molto dif cile della vita del manifestante. Una sceneggiata che dà la misura di come con ogni mezzo si tenti di non entrare nel merito delle questioni, in questo caso c’era un ex correntista che domandava conto di dove fossero finiti i propri soldi e la risposta che è stata data, per giunta in mezzo ad altri manifestanti e a telecamere accese, non c’entrava veramente nulla.
Per questo Bruno Macina ha voluto rammentare come il senso della manifestazione fosse proprio quello di far comprendere che le persone devono pretendere il rispetto dei propri diritti senza dover temere che il politico di turno gli rammenti di avere ricevuto questo o quell’aiuto. “I diritti non sono piaceri che ci vengono fatti, noi li possediamo in quanto cittadini”. La RepubblicaSM
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