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  • San Marino. Consigliere Luca Lazzari in CGG: ”Valentini e Capicchioni si sono recati a Roma col cappello in mano a chiedere un miliardo di euro. Sono state richieste le dimissioni di Giannini e Clarizia, entrambi alfaniani.

    luca lazzariIl consigliere Luca Lazzari in Consiglio Grande e Generale ieri sera:

    “I sammarinesi hanno una vocazione congenita al contrabbando. Il loro però è sempre stato un contrabbando spassoso, arguto. Mai delinquenziale. Gli anni del differenziale fiscale, della monofase, sono stati – sì – anni di contrabbando, ma sono stati anni buoni, anni di crescita, di progresso, di conquiste sociali. Perché al contrabbando si accompagnava il senso dello Stato. Poi, nei primi anni Duemila, inizia la conversione dell’economia in senso finanziario; inizia la finanza di contrabbando; che è ben altra cosa dal commercio di contrabbando. Con la finanza, il senso dello Stato, e quindi il senso della misura, è stato messo da parte: l’inizio della fine. Tra i sammarinesi si è sparso il mal dell’affogato, il male di chi non è mai sazio. La finanza è stata la grande dispensa dell’abbuffata. In quella dispensa c’è passato di tutto. Com’era prevedibile, la comunità internazionale, passato che fosse il segno, è intervenuta. La ricca dispensa della finanza sammarinese era in pericolo. Il crollo del settore finanziario è stato il crollo dell’economia, è stato il crollo delle finanze pubbliche. Il governo ha dato fondo a tutte le riserve monetarie, ha impegnato il fondo pensioni, ha mascherato i bilanci, ha tagliato la spesa socio-sanitaria, ha aumentato la pressione fiscale. Non è bastato. A settembre prossimo, scade la voluntary disclosure, una forma particolare di scudo fiscale. La preoccupazione è grande. Il governo ha urgenza di ottenere l’apertura di una linea di credito. Così, un paio di settimane fa, Valentini e Capicchioni, si recano a Roma col cappello in mano a chiedere – secondo le indiscrezioni – un miliardo di euro o giù di lì. Il sottosegretario del Mef, ai due col cappello in mano, risponde che per ottenere l’apertura della linea di credito, prima, devono revocare l’incarico agli alfaniani Giannini e Clarizia. Clarizia e Giannini: ce ne sarebbero molte da dire. Nessun rilancio del settore, nessun consolidamento patrimoniale degli istituti. Solo perdita di ricchezza e di posti di lavoro. Eppure erano retribuiti – e molto bene – per servire con fedeltà la Repubblica. E invece neanche quando si è saputo che l’autorità giudiziaria stava indagando sui loro misfatti il governo ha mosso un dito. Ulteriori e gravi dubbi sul rapporto vizioso tra governo e banca centrale li si trovano nel contratto stipulato tra l’ex segretario Felici e l’ex capo della vigilanza Antonio Gumina. Più lo Stato ci rimette, più il dottor Gumina ci guadagna. Alla faccia del conflitto di interessi. Qualcosa intanto però il dottor Gumina al magistrato l’ha detta. E questo, in parte, spiega anche l’insofferenza dello stesso segretario Valentini, che nel suo intervento, ha avuto il cattivissimo gusto di supporre l’istituzione di una commissione d’inchiesta proprio sull’operato della magistratura, che finalmente dimostra di avere il coraggio della propria autonomia. Le opportunità di ripresa, San Marino le avrebbe tutte lì, a pochi passi. San Marino ha le leva dell’autonomia. Perché allora San Marino non ce la fa? Il problema di fondo rimane la perpetrazione dello sviluppo occasionale”.