San Marino. Consigliere Morganti: ”Pensiamo di attuare una forma di protesta forte, per cui presentato 400 emendamenti alla legge Finanziaria”. Le risposte anche del capogruppo Dc e del Seg

Interventi di oggi pomeriggio:

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Quest’anno maggioranza e governo non hanno idea di quello che vorranno fare per il prossimo anno, piuttosto guardano con attenzione il grande rischio del debito estero e cercano soluzioni perché questo possa essere rinnovato. Sappiamo della scadenza dei 340 mln, che è prossima, e contemporaneamente che si possa sanare altro deficit che sta maturando. Il mio capogruppo ha fatto notare che dei 340 mln di euro arrivati, in pochi mesi ne erano rimasti 50, per assolvere a spesa corrente e agli impegni presi con altri istituti, Banca centrale, Iss. E nonostante siano arrivati in queste gestioni, il problema è che ancora all’appello mancano altrettante risorse che si sono diluite nella spesa corrente. Quando si fa debito estero le condizioni essenziali devono essere due: sapere come sarà ripagato- e questo governo non lo sa- secondo, sapere come verrà investito, e anche su questo non c’è consapevolezza.

I 3 mln di euro sono stati spesi in tecnologia per la sanità e condivido sia stato un investimento positivo.  Ma 3 mln di fronte a 340 mln sono poca cosa. Il Segretario di Stato  Gatti in conferenza stampa ha detto che con i soldi del debito si sono sanati altri debiti. Forse c’è più ordine, ma anche molto, ma molto più rischio. Ieri la Bce ha aumentato i tassi portandoli al 2,50%, un tasso che non si vedeva da 20 anni in Europa e significa che tutti gli altri tassi di interesse cui si dovrà accedere, facendo debito, schizzeranno alle stelle e tra questi anche quello relativo ai nostri titoli di debito estero.  Rispetto ai 400 mln di euro necessari per rifinanziare tutto quello che è stato detto, se ci costeranno un 4-5%, significa che tutto il risparmio effettuato con la riforma pensionistica è andato in fumo. Il problema vero che ci troviamo ad affrontare è che non c’è una politica di riequilibrio, ed è gravissimo, né una politica di transizione. Tutti i Paesi stanno viaggiando verso la transizione digitale, verso la transizione ecologica, verso la tutela dello stato sociale… tutti si stano muovendo in questa direzione e noi siamo fermi al palo.

Com’è possibile che il dibattito sul bilancio si risolva in poche ore? E’ la prima volta che non si vedono interventi di tutti i Segretari di Stato. Poi i consiglieri di maggioranza, ringrazio chi è intervenuto di loro. Ma gli altri? Avete delegato tutto al governo.

Noi siamo preoccupati per quello che verrà dopo questa riforma, con il prossimo comma.  Pensiamo di attuare una forma di protesta forte, per cui presentato 400 emendamenti alla legge Finanziaria. Di questi 360 non ci interessano, lo facciamo solo per ostruzionismo e per far sì che a quella legge maledetta portata in prima lettura, che prevede la delega della sovranità a soggetti terzi- sebbene miliardari- faremo in modo non si arrivi, non oggi, ma mai. Quella sì è la debàcle della Repubblica.

Non posso accettare che venga approvato questo accordo scellerato da un partito che ha avuto tanti voti di sinistra. come Rete. Non parlo di Npr, non riesco a definirlo se è di destra o sinistra.

Francesco Mussoni, Pdcs

Non mi stupisco che il consigliere Morganti apprezzi gli interventi solo della parte ‘a sinistra’  dell’aula e che non abbia apprezzato gli interventi dei 7 consiglieri democristiani intervenuti in dibattito. Il nostro gruppo è consapevole delle scelte della Finanziaria. A me fa male sentire interventi conclusivi che vogliono ridicolizzare l’attività politica difficile fatta dal governo per stabilizzare i conti e riportare il bilancio in equilibrio e per fare in modo che l’economia abbia una crescita e la disoccupazione sia stata ridotta…e questo bilancio secondo me rappresenta, senza effetti speciali, una politica di stabilità, di tenuta dei conti e di riequilibrio, una politica economica di stabilizzazione del sistema bancario e del bilancio dello Stato, che a inizio legislatura aveva profonde criticità. Non era una valutazione che si poteva portare avanti in un anno o in 3 mesi, ma in un tempo adeguato. Questo bilancio ha una matrice tecnica che dà stabilità e conferma il debito pubblico. Ma vedete cosa sta succedendo in tutta Europa? Scioperi, manifestazioni di piazza, famiglie in crisi. E chi cerca di ridicolizzare l’attività di governo e maggioranza, quando ancora garantiamo la stabilità nel paese, non mi piace. E poi c’è il debito: se non facciamo un patto sociale- come ha detto Beccari- fra politica, componenti sociali e datoriali per cambiare profondamente l’organizzazione del Paese, non ne usciamo solo con lo sviluppo economico. Dobbiamo riorganizzare e ristrutturare. Il consigliere Zanotti nella scorsa legislatura aveva provato a fare cambiamenti dalla sua Segreteria, non ci riuscì e anche oggi siamo lenti. La politica, non solo di maggioranza, ma anche di opposizione, deve mettersi al tavolo delle responsabilità per dare una revisione seria del Paese. Dove è tutto gratis, l’orario di lavoro è ridotto, le retribuzioni sono sproporzionate, dove c’era un’alterazione eccessiva del sistema. Dobbiamo rientrare nel costo-beneficio e abbiamo bisogno di un patto sociale. E non c’è in Finanziaria questa parte. La dovremo fare assieme dopo l’approvazione del bilancio. Il tema è che siamo in equilibrio, ma dobbiamo fare debito buono se facciamo una ristrutturazione. Il debito invece è cattivo se lo usiamo per galleggiare su vecchie abitudini e disorganizzazione. Vogliamo nei prossimi mesi sviluppare un’economia Paese, ma anche creare un tessuto di servizi, regole e serietà che possa consentire un’economia sana e sostenibile. La spesa corrente non può essere al 99%. E non è solo un problema di un governo o di un consigliere. Stiamo facendo sforzi forti per mantenere i costi della sanità, ma non abbiamo ancora un concetto di ticket- certo, meglio se potessimo farne a meno, ma riflettiamo se non è ora di cominciare a fare riorganizzazioni sostenibili che guardino a una dimensione strutturale diversa del paese e del bilancio. Morganti, non le consento di dire che non abbiamo sfide. Gatti ha detto che sulla transizione ecologica non dobbiamo mettere articoli, perché è ora di ‘fare’.
Non  mi piace questa iniziativa di creare ostruzionismo in Aula sul comma successivo, anche se posso accettare che non venga condiviso. Noi abbiamo due gambe: revisione-ristrutturazione della spesa e sviluppo e dobbiamo farle coesistere. Quando il governo propone uno strumento che deve essere discusso e capito e iniziare a strutturare una idea, questa difesa preventiva non è sana, ma solo di natura politica.  E non è un problema solo di questo governo, ma dei prossimi anni per il paese. Senza ristrutturazione e sviluppo siamo noi che togliamo fiducia al governo. Se governiamo, lo facciamo per queste due gambe, ma non possiamo guardare al debito in modo strumentale, alla visione economica e a tutti questi bei discorsi.

Marco Gatti, Segretario di Stato per le Finanze replica

C’è sempre questa diatriba, ‘chi ha fatto il debito e chi non lo ha fatto’. Credo che se questa maggioranza e governo avessero fatto il debito trovato a inizio legislatura, il giudizio del Fmi sarebbe stato pessimo. La verità  è che il debito era nascosto, avevamo bruciato tutte le risorse, era debito non formalizzato sulla carta. Il giudizio del Fmi cambia, quando questa maggioranza ha avuto il coraggio di dire come stanno le cose e di approcciarsi diversamente sul debito. I cambiamenti sono i modi di gestire differenti, nel fare emergere le questioni. Inutile dire ‘trasferiamo 70-75 mln all’Iss’, quando l’uscita effettiva  è di 85 e la differenza l’andiamo a prendere dal fondo di compensazione’. Noi abbiamo fatto una scelta differente da tutti i governi precedenti, non solo dall’ultimo governo. Tutti i governi, dalle crisi finanziarie in poi, non hanno avuto il coraggio di fare scelte sul debito diverse, ed è il primo elemento che significa dare un indirizzo economico al Paese.

Credo ci sia compartecipazione nelle cose: se vanno male, non è tutta colpa del governo, e se vanno bene, è perché l’attività portata avanti da tutti sia stata positiva. E in questi anni, nonostante le difficoltà, il governo ha dimostrato di essere saldo, fare scelte giuste e di sbagliare poco. Ma ha avuto la capacità di decidere e di assumersi responsabilità, cosa che altri governi hanno preferito non fare. La cosa peggiore è non fare niente e sperare le cose si risolvano da sole. Questo governo con la proposta di bilancio va in continuità con le scelte fatte.

Come ha detto il collega Beccari, occorre un patto sociale: mi vorrei confrontare su come risolviamo il problema rifiuti, energia, acqua. Siamo disponibili a costruire un piano industriale attorno a progetti ben individuati o no? E su come lo Stato può accompagnare, per es., nell’andamento delle bollette, il tempo necessario perché gli investimenti siano completati?

Altra novità è l’intervento sentito da Morganti: Libera ha sempre dichiarato di essere un partito aperto allo sviluppo e al confronto e ci sono annunciati 400 emendamenti, per larga parte con funzione di ostruzionismo. Il progetto del Des è presentato all’Aula per discuterlo, valutarlo e bocciarlo eventualmente. Ma facciamo ostruzionismo a un progetto di investimento quando si dice che l’Aula dovrebbe proprio parlare di sviluppo. E’ cosa legittima e lo affronteremo.