San Marino. UN CONSIGLIO DA MIGLIORARE …. di Emilio Della Balda

emilio della baldaDa un po’ di tempo rifletto sulla posizione lavorativa dei consiglieri. Politica a tempo pieno o politica a tempo parziale? Mi sono fatto l’opinione che il consigliere deve avere un proprio lavoro e che il Consiglio deve organizzare le sue sedute per non ostacolarlo.

L’impegno politico va retribuito con un gettone di presenza adeguato senza fare troppi moralismi fuori posto.

Mi sembra opportuno eliminare contemporaneamente quella specie di vitalizio che era nato per riconoscere il lavoro dei consiglieri che in passato non percepivano l’indennità e il gettone di presenza. Escludo un tempo pieno per la politica che diventerebbe il mestiere riservato ai dipendenti pubblici. I cittadini, in aggiunta, non lo sopporterebbero. Il Paese è troppo piccolo per accettare una casta privilegiata fatta di mestieranti della politica.

Naturalmente tanti altri sono i problemi che rilevo intorno al Consiglio. Non è accettabile la posizione dei membri di governo rimpiazzati provvisoriamente da consiglieri non eletti. Coloro che assumono un incarico di governo devono automaticamente dimettersi dal Consiglio in via definitiva. 

Sono un impedimento al dibattito generale le Commissioni permanenti di settore. In certi casi sono un doppione inutile dell’Aula. In ogni caso sarebbe meglio abrogarle e fare commissioni, di nove membri, a tempo e per tematiche al fine di studiare questioni di attualità e di inviare rapporti di indirizzo al Consiglio, rendendoli anche pubblici per coloro che manifestano interesse a riceverli. Ritengo che sarebbe opportuno introdurre la terza lettura per avere leggi di buon livello.

Vanno approfonditi altri temi come il conflitto di interesse, la presenza in Aula, la dichiarazione patrimoniale, il rapporto con le banche. Non va trascurato il problema del finanziamento pubblico che dovrebbe essere ridimensionato eliminando anche il finanziamento elettorale che favorisce il voto di scambio.

Per migliorare il Consiglio facendolo diventare un parlamento è indispensabile un largo confronto con l’obiettivo di varare provvedimenti organici condivisi non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dai cittadini.

                                                                           Emilio Della Balda