San Marino, Consiglio Grande e Generale: scontro in Aula sulla legge contro gli abusi nello sport. Maggioranza spiazzata, salta la procedura d’urgenza

Una proposta di legge destinata a introdurre misure precauzionali contro la violenza di genere e gli abusi su minori in ambito sportivo ha infiammato il dibattito serale del Consiglio Grande e Generale, dividendo maggioranza e opposizione, ma anche suscitando perplessità all’interno dello stesso fronte di governo. Il provvedimento, presentato dal Segretario di Stato Rossano Fabbri, punta a sospendere cautelativamente, già in caso di condanna in primo grado, gli atleti e i dirigenti sportivi coinvolti in reati gravi.

“Possiamo essere pionieri, un esempio per chi ci circonda” – ha dichiarato Fabbri, chiedendo l’adozione della procedura d’urgenza, proposta però respinta dall’Aula con soli 32 voti favorevoli, ben al di sotto del quorum di 39 richiesto.

La proposta: sospensione automatica dopo condanna in primo grado

Il progetto di legge mira a colmare un vuoto normativo evidenziato da un recente caso di cronaca riguardante un calciatore, condannato in primo grado in Italia per violenza su minore, rimasto in attività nel campionato sammarinese. Il testo prevede:

  • La sospensione immediata da ogni attività sportiva e dirigenziale per soggetti condannati in primo grado a pene superiori a un anno.

  • Un obbligo di comunicazione della condanna alla federazione sportiva e al CONS.

  • Una sanzione di 4 anni di sospensione in caso di mancata comunicazione.

  • L’adeguamento degli statuti delle federazioni entro 60 giorni dall’entrata in vigore.

L’urgenza che non c’è: critiche da opposizione e maggioranza

La richiesta di procedura d’urgenza è stata al centro del dibattito, generando forti malumori. Il consigliere Nicola Renzi (Repubblica Futura) ha accusato il governo di aver scavalcato le regole e le prassi istituzionali: “Non si può arrivare in Aula senza che l’istanza di urgenza sia passata dall’Ufficio di Presidenza”.

Anche Michela Pelliccioni (Domani Motus Liberi) ha criticato la tempistica, parlando di “violenza al diritto” in una legge che dovrebbe invece tutelare le vittime. Persino dalla maggioranza sono arrivate voci critiche: Guerrino Zanotti (Libera) ha parlato di “sorpresa” e ha auspicato un confronto più approfondito, chiedendo se la norma potesse essere estesa anche ad altri reati gravi, come la discriminazione razziale.

Un dibattito ricco, ma diviso

Molti consiglieri, pur condividendo la ratio del provvedimento, hanno chiesto miglioramenti tecnici:

  • Andrea Ugolini (PDCS) e Dalibor Riccardi (Libera) hanno lodato l’introduzione del principio di tutela anticipata, ma hanno chiesto uniformità nella giustizia sportiva.

  • Matteo Casali (RF) ha proposto di abbassare la soglia della pena prevista, segnalando che reati come le molestie potrebbero non superare l’anno di condanna e quindi restare impuniti nel contesto sportivo.

  • Emanuele Santi (Rete) ha rilanciato: “Non basta la condanna. Serve sospendere già al rinvio a giudizio”.

  • Gian Nicola Berti (AR) ha difeso la misura, sottolineando la natura amministrativa, non penale, del provvedimento.

L’iter continua in Commissione

Il progetto di legge è stato dunque rinviato alla procedura ordinaria. Il Segretario Fabbri ha espresso rammarico per la mancata approvazione dell’urgenza, ma ha ribadito la volontà di procedere rapidamente, confermando la disponibilità a valutare emendamenti e suggerimenti, anche in Commissione IV.

La prossima fase potrebbe vedere la legge approvata in seconda lettura già nel mese di luglio, in modo da renderla effettiva prima della nuova stagione sportiva.

20250612 – Consiglio Grande e Generale – Report giovedi 12 giugno sera