I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono dal dibattito generale sui provvedimenti di bilancio: Rendiconto generale dello Stato 2024 e il Bilancio di previsione 2026-2028. Il dibattito evidenzia una forte contrapposizione tra maggioranza e opposizioni.
La maggioranza rivendica la scelta di un bilancio tecnico, prudente e ordinato, finalizzato a ridurre il disavanzo e a consolidare l’equilibrio finanziario come base per le politiche future. William Casali (Pdcs) sottolinea che «non promettiamo scorciatoie, ma consolidiamo risultati per garantire stabilità e credibilità», mentre Tomaso Rossini (Psd) richiama il tema della responsabilità verso i cittadini: «se chiediamo sacrifici con l’IGR, dobbiamo essere i primi a dare l’esempio». Per Paolo Crescentini (Psd), «un bilancio deve basarsi sui numeri, non diventare un libro dei sogni», mentre Francesco Mussoni (Pdcs) avverte che ora serve «un cantiere politico vero sulla riorganizzazione dello Stato». Secondo Vladimiro Selva (Libera), la finanziaria deve restare uno strumento contabile, rinviando lo sviluppo a provvedimenti specifici: «la legge di bilancio deve essere prevalentemente tecnica, con il rimando a progetti di legge dedicati». Sulla stessa linea Denise Bronzetti (Ar), che avverte: «non tutto può stare in una finanziaria, altrimenti perde efficacia e chiarezza».
La riduzione del disavanzo viene indicata come risultato politico concreto. Gian Carlo Venturini (Pdcs) afferma che «ridurre il disavanzo di due terzi è un fatto oggettivo», mentre Guerrino Zanotti (Libera) invita a guardare alla qualità della spesa più che ai tagli: «il problema non è quanto spendiamo, ma come spendiamo». Nel complesso, la maggioranza ribadisce l’obiettivo di mettere in sicurezza i conti oggi per creare spazio agli investimenti domani, evitando interventi considerati improvvisati o insostenibili.
L’opposizione contesta l’assenza di una visione strategica chiara, giudicando insufficiente la spending review e sostenendo che la riduzione del disavanzo sia dovuta soprattutto all’aumento delle entrate IGR. Sara Conti (Repubblica Futura) afferma che «dopo un anno e mezzo non sappiamo ancora qual è l’idea di sviluppo del Paese».
Secondo Matteo Casali (Rf), «la grande spending review vale meno dell’1% della spesa corrente», mentre Antonella Mularoni (Rf) richiama il tema del patto intergenerazionale: «così togliamo risorse ai giovani e al futuro». Da Rete, Giovanni Maria Zonzini sottolinea che «con 160 milioni di IGR non si riesce comunque ad andare in attivo», mentre Matteo Zeppa invita la maggioranza a fare chiarezza: «dovete decidere se questo è un bilancio tecnico o politico». Per Carlotta Andruccioli (D-ML) il nodo è la natura stessa del documento: «Il bilancio è uno dei documenti più politici che esistano e dovrebbe indicare una direzione». Più duro Fabio Righi (D-ML), che legge nel documento un segnale di debolezza politica: «questo bilancio certifica l’assenza di visione e una politica guidata dalla paura».
Di seguito una sintesi dei lavori
20251216 – Consiglio Grande e Generale – Report martedi 16 dicembre 2025 pomeriggio












