San Marino. Consiglio Grande e Generale – Report giovedi? 20 novembre 2025 pomeriggio

La sessione odierna del Consiglio Grande e Generale vede protagoniste cinque Istanze d’Arengo, con due approvate (su interventi a favore delle famiglie e su modifiche al codice della strada) e tre respinte.

La prima istanza in discussione, la numero 5, che chiedeva di attenuare le prescrizioni di abbigliamento per chi presenta le istanze d’Arengo, è stata respinta con 27 voti contrari e un non votante.
Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha ricordato che il regolamento n.11/2023 impone abbigliamento formale per tutti gli invitati agli eventi della Reggenza: «L’obbligo della giacca per gli uomini è un segno tangibile di rispetto verso la massima carica dello Stato e verso l’istituto dell’Istanza d’Arengo».

Michela Pelliccioni (indipendente) ha sottolineato che «la forma, in questo caso, è sostanza».

Fabio Righi (D-ML) ha chiesto di estendere analoghe regole a tutte le Segreterie di Stato: «Alle istituzioni si porta rispetto, punto».

Bocciata all’unanimità con 40 contrari anche l’istanza numero 6, che proponeva di permettere alle associazioni di essere prime firmatarie delle istanze d’Arengo.
Il Segretario Belluzzi ha difeso la natura personale dell’istituto: «L’istanza d’Arengo è un diritto politico individuale: le associazioni possono sostenere, ma non sostituire il cittadino».

Maria Luisa Berti (Ar) ha evidenziato che con l’ok all’istanza si aprirebbe indirettamente lo strumento anche a non cittadini: «Si tratterebbe di una modifica tecnico-giuridica a favore di soggetti determinati, non di un interesse pubblico generale».

È stata invece accolta con 34 voti favorevoli l’istanza numero 8, che chiede nuovi strumenti di sostegno alle famiglie (congedi più lunghi, aiuti per beni di prima necessità, potenziamento dei nidi).
Il Segretario alla Famiglia Stefano Canti ha rivendicato la bozza di riforma della legge 129/2022, che prevede – tra le altre misure – ampliamento di congedi, bonus bebè, riconoscimento del caregiver familiare, oltre agli interventi portati nella legge Igr quale la deducibilità fino a 300 euro annui per latte artificiale e pannolini: «Proponiamo di accogliere l’istanza, impegnandoci a valutarne i contenuti nel percorso di riforma già avviato».

Nicola Renzi (Rf) ha parlato di «tema affrontato troppo a lungo in modo fumoso» e di famiglie che attendono «da un anno» misure concrete.

Giovanni Maria Zonzini (Rete) ha rilanciato la parificazione dei congedi: «Solo dove i padri partecipano davvero alla cura dei figli la curva della natalità cala meno».

Approvata anche l’istanza numero 9 con 36 voti favorevoli che chiede una regolamentazione specifica per i ciclisti nel codice della strada.
Il Segretario Belluzzi, ciclista dichiarato, ha annunciato di essere già al lavoro su una modifica del codice della strada. Tra le proposte sul tavolo c’è quella del «casco obbligatorio e luci sempre accese per tutti i veicoli a due ruote» e l’introduzione dell’obbligo di sorpasso con 1,5 metri di distanza dai ciclisti. Il Segretario ha indicato come modelli «Paesi Bassi, Danimarca e Germania», parlando di un futuro testo unico della circolazione.

Nel dibattito sono emerse anche richieste di disciplinare i monopattini elettrici e di valutare il divieto di biciclette e monopattini nei tratti più pericolosi di superstrada. Diversi consiglieri hanno sollecitato la creazione di piste ciclabili e di una ciclovia verso Rimini, per coniugare sicurezza e cicloturismo.

Respinta infine l’istanza n.22 che chiedeva di ripristinare la caccia al cinghiale in braccata: 12 voti favorevoli, 31 contrari e 4 astenuti.
Il Segretario all’Ambiente Matteo Ciacci ha ribadito la linea del decreto 122/2025, che mantiene solo la “girata” come forma collettiva: «È l’Osservatorio fauna-flora, con criteri scientifici, a dover indicare le strategie di gestione. L’indicazione del Governo è per il rigetto dell’istanza».

Ilaria Bacciocchi (Psd) ha dichiarato la contrarierà sua e del partito: «Il Centro Naturalistico ha censito 67 cinghiali reali in territorio. Già oggi, con selezione e girata, si prelevano circa 90 capi l’anno. Non c’è alcuna emergenza. La braccata è un metodo sproporzionato e rischioso».

Emanuele Santi (Rete) ha definito la braccata «una mattanza che non è degna di un Paese civile», ricordando la sequenza di spari e l’episodio della finestra colpita a Cailungo.

Gian Matteo Zeppa ha parlato di «pratica barbara, non un hobby da restituire a pochi», accusando chi sostiene la reintroduzione di «ignorare i dati dell’Osservatorio».

Fabio Righi (D-ML) ha criticato la scelta del Governo di bocciare l’istanza: «L’intervento normativo ha tolto una pratica regolata e sicura, lasciando aperta la porta a comportamenti irregolari come quelli che abbiamo visto. Servirebbe un approfondimento serio, non decisioni sull’onda emotiva».

Il Pdcs ha lasciato libertà di voto, con il capogruppo che si è allineato alla linea del Segretario Ciacci.
Anche Alleanza Riformista ha lasciato libertà di scelta, con Maria Luisa Berti che ha annunciato il proprio appoggio all’istanza.

Giuseppe Maria Morganti (Libera) ha definito incoerente la richiesta: «Approvarla significherebbe riaprire una possibilità che l’aula ha appena chiuso. E l’esperienza ci dice che da noi la braccata finisce inevitabilmente a ridosso delle case».

In chiusura di seduta è iniziata la discussione in seconda lettura sul progetto di legge “Indicatore della Condizione Economica per l’Equità – ICEE”.
Gemma Cesarini (Libera), nella relazione di maggioranza, ha definito l’ICEE «uno strumento di equità e giustizia sociale», capace di uniformare i criteri di accesso alle prestazioni e razionalizzare l’uso delle risorse pubbliche.

L’ICEE, ha spiegato, introdurrà una valutazione combinata di reddito e patrimonio, con una quota patrimoniale portata al 25%, e sarà affiancato da una fase sperimentale di dodici mesi e da un Osservatorio dedicato.

Emanuele Santi, relatore di minoranza, ha riconosciuto i miglioramenti introdotti in Commissione ma ha parlato di «testo ancora incompleto», segnalando criticità su redditi poco tracciabili, patrimoni esteri e veicoli societari che rischiano di alterare la reale fotografia economica dei nuclei familiari. Nonostante ciò, ha giudicato positivamente il passaggio dei principali aspetti attuativi dai regolamenti, previsti in prima lettura, ai decreti delegati sottoposti al Consiglio, ritenendolo un «passo avanti in termini di trasparenza».

Il Segretario di Stato Andrea Belluzzi ha insistito sull’impatto strategico del provvedimento: «Con l’ICEE non ci sono più scuse per far partire le riforme del welfare. Finalmente potremo orientare contributi e diritti verso chi ha davvero bisogno e superare gli interventi a pioggia».
Belluzzi ha anche annunciato che l’applicativo informatico per la dichiarazione ICEE è già pronto, grazie alla collaborazione tra Ufficio Informatica e settore bancario. «Si apre una stagione nuova», ha detto, «in cui potremo progettare politiche più eque, basate su dati reali».

Di seguito una sintesi degli interventi

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