San Marino. Consiglio Grande e Generale – Venerdi 7 novembre 2025 mattina. Report by AskaNews

In apertura della seduta si registra l’assenza del numero legale, pertanto i lavori cominciano solamente dopo il secondo appello nominale. Al centro del confronto vi è il Progetto di legge “Variazione al Bilancio Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2025, modifiche alla Legge 20 dicembre 2024 n.202”. 

Luca Gasperoni (PDCS) sostiene che il primo dato positivo sia la riduzione del disavanzo (da circa –30 a –12 milioni) e il saldo primario vicino ai 40 milioni; attribuisce il miglioramento a entrate superiori alle attese e osserva che l’economia sammarinese tiene nonostante il contesto esterno. Invita però a vigilare sulle uscite correnti in vista della finanziaria.

Emanuele Santi (Rete) riconosce il miglioramento, ma afferma che esso deriva anche dal taglio di 15,25 milioni al Fondo pensioni e denuncia ulteriori 9 milioni di spese diffuse nei Dipartimenti, definendo l’ISS “fuori controllo”. Chiede una spending review reale e un freno alle spese delle Segreterie.

Enrico Carattoni (RF) critica il minore trasferimento ai fondi pensione e l’aumento di spese correnti e consulenze.

Mirko Dolcini (D-ML) imputa il risultato a gettiti inattesi e all’aumento trasversale delle spese, sollecitando una revisione della spesa per evitare rischi sul debito pubblico.

Matteo Casali (RF) osserva che il gettito IGR cresce strutturalmente, ma che la spesa non si stabilizza, con incrementi su Territorio, Turismo/RTV e ISS; chiede più trasparenza su AASLP e un percorso di sviluppo coerente.

Sandra Stacchini (PDCS) valuta molto positivo il +26 milioni di entrate, ma distingue nelle spese correnti 8 milioni di rimborsi monofase; invita Segreterie e apparato a tagliare consulenze e spese non essenziali.

Il Segretario di Stato Stefano Canti ridimensiona gli allarmi su Giustizia (circa 280.000 euro, di cui 200.000 per incarichi del Tribunale e 50.000 per attività legate alle intercettazioni), spiegando la natura tecnica e vincolata di quelle voci. 

Maria Luisa Berti (AR) apprezza le maggiori entrate tributarie, ma definisce ingiustificati molti aumenti di spesa; chiede un segnale forte di contenimento, anche su missioni e partecipazioni internazionali, a partire dai consiglieri stessi.

Manuel Ciavatta (PDCS) sottolinea che l’assestamento migliora il saldo e può favorire un consuntivo in attivo; ricorda però il peso degli interessi e l’esigenza di gestione oculata senza ridurre i servizi.

Andrea Menicucci (RF) critica l’aumento generalizzato di spesa e la narrazione di “conti in ordine”, temendo che l’extragettito IGR finisca a spesa corrente.

Matteo Zeppa (Rete) richiama lo “spending team” del 2012 e definisce “osceno” l’assestamento per l’aumento di spese; accusa il Governo di chiedere sacrifici ai cittadini mentre sperpera.

Denise Bronzetti (AR) attribuisce il miglioramento entrate alla tenuta del tessuto produttivo, ma sollecita un equilibrio: più direzione strategica e programmazione renderebbero accettabili uscite maggiori se orientate allo sviluppo. 

Nella replica, il Segretario Marco Gatti afferma che il bilancio è in equilibrio ma non forte; indica IGR + ~20 milioni, monofase –9 milioni (anche per contrasto alle frodi) e confische ~11 milioni. Spiega che i +9 milioni di uscite riguardano rimborsi monofase. Per l’ISS quantifica +10 milioni (di cui 2,6 milioni per farmaci, 3 per accantonamenti Italia-San Marino, 5 di minori entrate). Sui fondi pensione nega “tagli”, richiamando la legge 2022 che regola il contributo statale in base all’andamento del fondo e alla forza lavoro. Conclude segnalando debito/PIL in calo (intorno al 59% con residui) e l’impegno a spendere bene ogni euro e a rafforzare il previsionale. 

Fabio Righi (D-ML) riconosce la riduzione del disavanzo, ma sottolinea che il vero problema non è contabile bensì politico. A suo avviso, il Governo continua a spendere senza una visione strategica, confondendo spese ordinarie e investimenti reali. L’aumento dei costi in vari Dipartimenti, e in particolare all’ISS, non è accompagnato da un miglioramento dei servizi. Denuncia l’assenza di programmazione e di un’idea complessiva di Paese.

Sara Conti (RF) apre criticando la maggioranza per il mancato numero legale a inizio seduta, segno di scarso rispetto istituzionale. Pur riconoscendo la riduzione del disavanzo, considera gravi due aspetti: l’erosione di 15 milioni dai fondi pensione e l’aumento di 9 milioni nelle spese correnti. A suo giudizio, non si possono chiedere sacrifici ai cittadini mentre si accrescono i costi dell’apparato pubblico.

Massimo Andrea Ugolini (PDCS) valuta positivamente il dimezzamento del disavanzo e l’aumento delle entrate di circa 26 milioni, segno di un’economia sana. Tuttavia, ritiene necessario un segnale di sobrietà e responsabilità dopo le riforme che hanno richiesto sacrifici ai cittadini. Invita la maggioranza a impostare il bilancio 2026 su basi più rigorose, con un controllo “capitolo per capitolo” delle spese e l’eliminazione dei capitoli prudenziali che generano margini di spesa inutili.

Il Segretario di Stato Marco Gatti difende l’operato del Governo, definendo il bilancio in equilibrio ma ancora fragile. Spiega che le maggiori entrate IGR (+20 milioni) derivano dal buon andamento economico, mentre la diminuzione della monofase (–9 milioni) è legata anche al contrasto alle frodi. Chiarisce che non sono stati “tolti” fondi alle pensioni, ma si è applicata la legge del 2022, che riduce il contributo statale in base ai maggiori introiti contributivi. Per l’ISS, spiega che i +10 milioni coprono soprattutto l’aumento dei costi sanitari e dei farmaci. Conclude segnalando la discesa del rapporto debito/PIL al 59% e ribadendo l’impegno del Governo a spendere con prudenza e responsabilità. 

Alle 13.00 i lavori vengono sospesi. Riprenderanno alle 15.00. 

Di seguito una sintesi degli interventi 

20251107 – Consiglio Grande e Generale – Report venerdi 7 novembre 2025 mattina (1)