Nella seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale, prosegue l’esame dell’articolato del Progetto di legge “Variazione al Bilancio Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2025, modifiche alla Legge 20 dicembre 2024 n.202”, che nel finale viene approvato con 27 voti favorevoli e 12 contrari.
Respinti tre emendamenti aggiuntivi proposti da Rete all’articolo 1. Il primo emendamento propone di aumentare da 10.000 a 60.000 euro il contributo statale alla Federazione Sammarinese Sport Speciali, prelevando la somma dal capitolo “studi, consulenze e collaborazioni varie del Congresso di Stato”.
Emanuele Santi (Rete) spiega che l’obiettivo è sostenere un’associazione che segue quotidianamente ragazzi con disabilità in numerose discipline sportive e che svolge un ruolo sociale essenziale.
Enrico Carattoni (RF) sostiene la proposta, ritenendola “assolutamente accoglibile, anzi doverosa”, e sottolinea come la cifra richiesta sia minima rispetto alle spese complessive per consulenze.
Il Segretario di Stato Marco Gatti riconosce l’importanza della federazione ma spiega che l’intervento “avrebbe poco senso nell’ambito della variazione di bilancio di oggi” e che la questione sarà affrontata con la nuova legge sullo sport.
Giovanni Zonzini (Rete) esprime delusione per la bocciatura e definisce “imbarazzante” che non si trovino 50.000 euro a favore della Federazione.
Michela Pelliccioni (indipendente) dichiara di votare a favore, ricordando che “esiste un capitolo dedicato alle disabilità” che potrebbe essere potenziato per sostenere queste realtà “che svolgono un’attività parastatale.
Gaetano Troina (D-ML) riconosce la bontà della proposta ma suggerisce una soluzione alternativa: “Nel bilancio di dicembre mettiamo 50.000 euro in più. È una soluzione concreta”.
Il Segretario di Stato Rossano Fabbri, con delega allo Sport, conferma l’impegno del governo: “Nella nuova legge sullo sport ci sarà come focus proprio l’inserimento degli Sport Speciali all’interno del Comitato Olimpico, con un capitolo specificamente destinato”.
Il secondo emendamento di Rete, illustrato da Giovanni Zonzini (Rete), propone di modificare l’articolo 192-bis del Codice Penale, introducendo una scriminante per i giornalisti che rivelano informazioni di pubblico interesse ottenute in modo lecito e divulgate nel rispetto della deontologia professionale.
Iro Belluzzi (Libera) riconosce l’importanza del tema e afferma che “i rischi paventati dal consigliere Zonzini sono reali”, ma invita a trattare la materia in un progetto organico di modifica del Codice Penale.
Il Segretario di Stato Stefano Canti si allinea, ribadendo che “non è questa la modalità appropriata per introdurre articoli che modificano il Codice Penale” e invita l’Aula a respingere l’emendamento, pur impegnandosi a “prenderlo seriamente in considerazione in una riforma più ampia”.
Mirko Dolcini (D-ML) comprende le motivazioni tecniche ma auspica “un segnale politico”, ricordando che “la libertà di stampa è un valore che va difeso sempre”.
Matteo Casali (RF), pur condividendo le perplessità procedurali, dichiara il sostegno al testo di Rete: “Tutelare e proteggere quello che viene definito il quarto potere ci sembra giusto e necessario”.
Nel corso del dibattito prende la parola anche Giuseppe Maria Morganti (Libera), che sottolinea la rilevanza del tema sollevato da Rete. proponendo di “estrapolare questo articolo, trasformandolo in un testo autonomo, una piccola legge composta da un articolo unico, da portare in Consiglio Grande e Generale con una procedura rapida”.
Nel dibattito sull’emendamento aggiuntivo all’articolo 1-quater, il Consiglio affronta la proposta di abrogare l’articolo 175 del Codice Penale, che disciplina il reato di “seduzione”, considerato da Rete un retaggio di una “cultura patriarcale” ormai superata. L’obiettivo dell’emendamento è eliminare una norma ritenuta anacronistica, simbolo di una visione della donna non più compatibile con i valori di uguaglianza e rispetto della società attuale. Pur riconoscendo la validità del contenuto, l’Aula concorda sul fatto che una legge di assestamento di bilancio non sia la sede appropriata per introdurre modifiche di natura penale.
Terminato l’esame dell’articolato, spazio alle dichiarazioni di voto.
Emanuele Santi (Rete) ha definito quella in corso “una seduta da Caporetto”. Ha denunciato “consulenze e spese pazze”, accusando l’esecutivo di aumentare le uscite nei capitoli di spesa nonostante le difficoltà dei cittadini. Santi ha poi chiesto maggiore responsabilità alla maggioranza: “Deve essere la maggioranza a imporre questo principio”, invitandola a richiamare all’ordine i propri Segretari di Stato e a intervenire “nelle consulenze, nei viaggi, nelle spese pazze, nei prodotti promozionali e nelle spese varie che nessuno sa cosa coprano.” Ha infine espresso forte preoccupazione per l’aumento di dieci milioni nel bilancio dell’ISS, chiedendo chiarimenti su come siano stati spesi quei fondi e avvertendo che “ci sono bilanci dello Stato completamente fuori controllo.”
Nicola Renzi (RF) ha accusato la maggioranza di mancanza di serietà e di confronto preventivo: “Prima di far depositare un testo come questo, probabilmente sarebbe stato necessario fare un lavoro di confronto.” Ha denunciato un governo che continua con “la ‘golden age’ di Gatti: va tutto benissimo, andiamo avanti così, vi mettiamo le mani in tasca per altri venti milioni, così possiamo continuare a fare le spese pazze.” Ha poi criticato la gestione della pubblica amministrazione e l’aumento delle assunzioni, ricordando: “Paghiamo le nuove assunzioni, forse le cinquecento fatte durante o in prossimità della campagna elettorale.” Ha espresso preoccupazione per la sanità, denunciando che “il bilancio dell’ISS è lievitato di dieci milioni” e che “basta con l’idea che la sanità non possa più essere argomento politico.”
Fabio Righi (D-ML) ha parlato di “un aumento dei costi fuori controllo”, criticando l’assenza di pianificazione e di visione complessiva: “Abbiamo scoperto che questo assestamento porta alla copertura di una parte di quel deficit di 30 milioni… ma poi scopriamo che quel numero viene fatto tornare solo andando a esplodere le informazioni nei singoli capitoli.” Ha denunciato un incremento di oltre “10 milioni nel settore sanitario” e accusato la maggioranza di evitare il dibattito: “Voi state sfruttando le disgrazie personali per avere una copertura sulla sanità.” Ha lamentato l’assenza di progettualità su energia e digitale, definendo l’assestamento “una copertura di spese varie ed eventuali… con iniziative che non si parlano tra loro” e ha invitato il governo a “rimettersi in carreggiata, se riuscite, o cedere il passo.”
Manuel Ciavatta (PDCS), intervenendo “a nome di tutta la maggioranza”, ha difeso l’operato del governo, sostenendo che questa sia stata “una sessione consiliare tutt’altro che una débâcle per la maggioranza”, capace invece di portare a casa “diversi provvedimenti estremamente importanti e strutturali per il Paese.” Ha evidenziato la necessità di “fare di più e meglio”, sottolineando che il miglioramento del bilancio — da meno 30 a meno 12 milioni — è un segnale positivo ma non sufficiente, poiché “non ci possiamo accontentare. Rispetto al contenimento della spesa, ha quindi annunciato che “la maggioranza chiamerà il Governo a una maggiore responsabilità. Non abbiamo paura di farlo.” Ha ricordato che la struttura economica del Paese “è stata indirizzata verso una direzione giusta”, ottenendo riconoscimenti internazionali e un rapporto debito/PIL “sceso sotto il 60%, proprio come indicato dal Fondo Monetario Internazionale.” Ciavatta ha invitato a guardare oltre i numeri, evitando la “miopia” di chi si ferma alle cifre di bilancio, e ha ribadito che l’obiettivo principale è “tornare ad essere un Paese considerato investimento sicuro”.” In chiusura ha respinto con decisione le accuse di strumentalizzare la sanità, affermando: “Non giochiamo sulla vita delle persone, perché questo è assolutamente squallido.”
Alle 18.00 la Sessione consiliare termina.
Di seguito una sintesi degli interventi
20251107 – Consiglio Grande e Generale – Report venerdi 7 novembre 2025 pomeriggio











