
Marianna Bucci, Rete
Un imprenditore serio avrebbe voglia di venire a far impresa a San Marino in questo periodo? La risposta è no, non aprirebbe a San Marino un’impresa per la presenza di una discrezionalità politica e forte, per la burocratizzazione, ma anche per come si stanno affrontando i problemi del sistema bancario. Per esempio: il commissariamento di una banca che, se fatto in modo virtuoso, potrebbe rappresentare una garanzia a tutela dei depositanti, ma dipende dal metodo con cui lo si fa. Se il risanamento non avviene, c’è il rischio che la banca faccia una brutta fine, solo fatto per tutela dei risparmiatori e delle imprese il commissariamento diventa un alleato. Possiamo dire che il commissariamento di Asset banca sia stato portato avanti in modo virtuoso?Non mi sembra. E cosa penserebbe un investitore esterno su questo commissariamento e sull’avvicendamento del Cda di Cassa di risparmio? Forse che il Paese è in preda a una sindrome schizzofrenica generale. O che si tratta di un piano ben congegnato in cui i beneficiari non sono i cittadini. Certo su Asset banca bisognava intervenire ma con un commissariamento virtuoso, senza innescare un sistema che ha prodotto un ulteriore colpo alla credibilità al sistema. E i fondi pensioni in questi anni bistrattati? E’ difficile fare impresa, ma anche essere lavoratori a San Marino, visto che la gestione virtuosa dei fondi è l’unica opzione mai presa in considerazione dai governi che si sono succeduti. Ultima decisione di Asset è il blocco dei pagamenti. Quali sono gli effetti su un cittadino normale che ha un solo conto corrente e su un’azienda? Ciò ci riporta alla dimensione umana e reale. Se la politica e l’istituzione sono incapaci di capire gli effetti delle proprie scelte sulle persone o peggio queste non interessano, non c’è nulla che si possa fare rispetto all’assogettamento del sistema alla dittatura della finanza. E spaventa il nuovo modello di sviluppo proposto, una nuova piazza finanziaria, senza che si sia stati in grado di gestire quello che avevamo già. Portiamo all’attenzione un Odg come Democrazia in movimento, Rete e MdSi, contenente una serie di proposte da mettere in campo per far sì che siano i cittadini a decidere il futuro del sistema bancario. Ne do lettura: ‘Il Consiglio Grande e Generale rilevando la necessità di un’azione urgente e perentoria, al fine di adottare misure sistemiche a salvaguardia dei risparmiatori sammarinesi, del fondo pensioni, dei posti di lavoro, e del credito a famiglie e imprese; tenendo in considerazione che il settore bancario attualmente occupa circa 600 persone e che è stato la base della ricchezza sammarinese, e che quindi occorre muoversi con la necessaria cautela e chiarendo in maniera inequivocabile quale sarà il percorso da intraprendere e gli scenari futuri; evidenziando come una parte importante dell’attuale dissesto finanziario sia da imputarsi anche ad una gestione familistica e imprudente, a tratti al limite e oltre la leicità da parte dei Gestori del credito di alcuni istituti bancari; sottolineando la volontà di procedere alla realizzazione di interventi che permettano di ricreare, con il tempo, fiducia e credibilità nel sistema bancario finanziario del paese, per ritrovare i margini di redditività necessari al ripianamento dei debiti,
impegna il Congresso di Stato a rendere pubblici entro il 26 maggio 2017 i nominativi dei primi 30 debitori insolventi e i nominativi dei primi 30 grandi debitori di ogni istituto bancario sammarinese in cui lo Stato è intervenuto attraverso ricapitalizzazioni, crediti di imposta e qualunque altro genere di sostegno; a rendere pubblici entro il 26 maggio 2017 i dati relativi alla provenienza della raccolta delle banche sammarinesi, operando una separazione tra raccolta interna ed esterna. a indirizzare le azioni di salvaguardia in via prioritaria verso quella parte di risparmio facente capo a cittadini e residenti sammarinesi a determinare i profili di responsabilità, non solo penali ma anche etico-economici, in rapporto a una scorretta gestione del credito da parte dei soci e degli amministratori degli istituti bancari e dei rappresentanti gli enti che, per incapacità o connivenza, non hanno svolto adeguate attività di controllo; ad assicurare una gestione degli NPL paziente, professionale, trasparente e interna al sistema sammarinese, soprattutto in favore della cittadinanza sammarinese, sottraendola ai tentativi di manipolazione e speculazione; ad instaurare le condizioni e operazioni necessarie a sensibilizzare i dipendenti degli istituti bancari affinché diventino parte attiva nella risoluzione del problema anche realizzando forme imprenditoriali cooperative e/o associative con l’obiettivo di occuparsi del recupero dei crediti deteriorati; a disporre, con decreto d’urgenza, l’introduzione del reato di traffico di influenze e contemporaneamente una equivalente normativa per la prevenzione della corruzione in ambito bancario e privato, delegando all’Agenzia di Informazione Finanziaria la raccolta di segnalazioni sospette in merito a concessioni creditizie a contenuto potenzialmente corruttivo o di conflitto di interesse, proveniente da personale bancario e dai Responsabili Prevenzione Corruzione (RPC) degli istituti bancari; a disporre, con decreto d’urgenza, una normativa sui conflitti di interesse in ambito bancario, affinché coloro che hanno imponenti posizioni creditizie presso gli istituti bancari si vedano preclusa la possibilità di ricoprire ruoli e funzioni di rilievo sia nel sistema bancario e nel suo sistema di controllo e sia per i ruoli di rappresentanza dello Stato; a verificare la formazione della provvista del Capitale Sociale dei vari istituti bancari ricercando eventuali traffici di influenze e denari di provenienza illecita. Siamo disponibili al confronto sull’org con altre forze, per giungere a un documento il più rappresentativo possibile degli interessi dell’Aula. SMNA