San Marino. Consiglio Grande e Generale. Sds Finanze Capicchioni sulla linea di credito richiesta per ”coprire” la perdita di capitali con la voluntary disclosure

CapicchioniAd aprire la seduta della mattina è il riferimento del segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni, sulla voluntary disclosure e sulla presunta linea di credito chiesta all’Italia dal governo sammarinese.

Le stime compiute  “per il peggior scenario” rispetto al possibile deflusso di capitali italiani dagli istituti bancari del Titano, “indicano- spiega Capicchioni all’Aula- un’elasticità di cassa massima necessaria di 5/600 milioni”. Alla luce di questa eventualità, “il Governo- prosegue- deve garantire le condizioni per evitare che conti e bilanci delle nostre banche vadano in difficoltà” e  si è perciò adoperato “per trovare una soluzione affinché possa garantirsi una linea di credito da usare solo se necessario e limitatamente all’importo necessario”.

Ecco l’intervento:

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze: “Intervengo in merito alle polemiche sulla presunta linea di credito chiesta all’Italia da San Marino. Il Governo italiano ha adottato un provvedimento per la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero da soggetti italiani. Ci sono somme depositate da italiani anche nei nostri istituti di credito. Abbiamo così deciso di adottare un atteggiamento prudenziale e abbiamo effettuato monitoraggi e valutazioni per capire gli effetti che poteva avere sul nostro sistema bancario. Questo monitoraggio ci ha permesso di pensare come sostenere la liquidità del sistema in caso di deflusso di denaro. Le stime effettuate per il peggior scenario indicano un’elasticità di cassa massima necessaria di 5/600 milioni. Se dovesse concretizzarsi questa necessità il Governo deve garantire le condizioni per evitare che conti e bilanci delle nostre banche vadano in difficoltà. Il Governo si è perciò adoperato per trovare una soluzione affinché possa garantirsi una linea di credito da usare solo se necessario e limitatamente all’importo necessario. Io credo che il sistema possa far fronte a questo impatto in maniera autonoma, ma il problema è che non tutte le banche hanno una liquidità tale da far fronte a un potenziale deflusso. Questa linea di credito non può che essere garantita e gestita da Banca Centrale. E’ opportuno evidenziare che ad oggi la voluntary disclosure non ha prodotto alcun effetto. Ci attendiamo un deflusso concentrato nel mese di settembre. Perché non abbiamo informato il Consiglio Grande e generale? Il coinvolgimento sarebbe dovuto avvenire con un quadro definito che ancora oggi non è presente. Il nostro sistema è in grado di fronteggiare questa voluntary disclosure ed eventuali necessità di attingere alla linea di credito possono essere solo temporanee e di impatto sul sistema non eccessivo. Stiamo solo creando un paracadute per il nostro sistema in caso si verificasse la peggiore delle ipotesi”.

Fonte Dire