Odg del Pdcs sulle nomine del corpo diplomatico/ respinto con 31 voti contrari e 23 favorevoli.
Pasquale Valentini, Pdcs
“Il Consiglio grande e generale, preso atto dell’adozione da parte del Congresso di Stato di un regolamento riguardante “Modalità di verifica preventiva dei requisiti in possesso degli aspiranti ad incarichi diplomatici e consolari della Repubblica di San Marino”, (…) preso atto della volontà manifesta di procedere a nomine di agenti diplomatici non della carriera, con l’intenzione di affidare a questi compiti specifici nella promozione economica del Paese e nella sua internazionalizzazione, come si evince anche dagli ultimi incarichi assegnasti in tal senso; (…) impegna il congresso di Stato, attraverso le segreterie competenti, a promuovere nella Commissione consiliare permanente Affari esteri un confronto sui criteri che il governo intende adottare, prima di procedere ad ulteriori nomine di agenti diplomatici non di carriera”.
L’Odg nasce dalla preoccupazione sorta a seguito delle ultime proposte di nomina, avvenute in Commissione Affari Esteri, proprio per il personale non di carriera, in alcune delle convenzioni delle nomine sono emersi fatti nuovi e degni di essere valutati da parte del Consiglio grande e generale. Non so se i partiti di maggiorana, che lo erano anche nella precedente legislatura, abbiano cambiato parere, ma ci sono nelle ultime convenzioni compiti che vanno ben oltre quelli di un ambasciatore, perché si dice che diventa persona di riferimento rispetto all’internazionalizzazione e che dovrà collaborare con la Segreteria per proporre linee di indirizzo per implementare lo sviluppo economico, così come si chiede di mettere a disposizione- novità assoluta nelle convenzioni- un contributo logistico e di ospitalità del personale della Repubblica. A fronte di ciò, è meglio procedere a un confronto su nuove nomine. A me interessa capire per quali ragioni sia emerso questo cambio di rotta.
Guerrino Zanotti, segretario di Stato Affari Interni incaricato ad intervenire al posto del responsabile agli Affari Esteri, non presente per impegni istituzionali.
“Da parte del governo comunico l’assoluta disponibilità a confrontarsi con tutti i gruppi, in sede di Commissione esteri, sia rispetto al tema dell’Agenzia per lo sviluppo, sia per lo Sportello unico, due attività che vanno di pari passo e su cui si sta lavorando, e quindi evidentemente sull’utilizzo della rete diplomatica, elemento fondamentale in questa direzione. Ad ora non c’è nessun pacchetto di diplomatici predisposto. L’Odg che chiede di bloccare ogni nomina pare eccessivo. Non avendo nomine predisposte, dobbiamo poter intervenire qualora si rendesse necessario. Mi prendo l’impegno, a nome del collega Renzi, di porre all’ordine del giorno della prossima seduta della Commissione Affari Esteri il confronto sui temi interessati, agenzia sviluppo e rete diplomatica. E invito il presidente della Commissione a tenere conto della disponibilità del Segretario di Stato Renzi ad affrontare il confronto. Per questo motivo riteniamo non necessario approvare l’Odg della Dc.
Gian Matteo Zeppa, Rete
L’Ordine del giorno ha il merito di riproporre quanto successo nella Commissione Affari esteri prima del Consiglio. Ci siamo ritrovati questo nuovo regolamento, ritengo sia approssimativo cercare di regolarizzare molte cose a San Marino con forzature dei segretari di Stato come queste.
Basta alla discrezionalità delle scelte della politica anche in chi deve rappresentare il Paese a livello internazionale. In modo unilaterale l’intervento del governo decide infatti chi nominare e non ci può essere un regolamento portato, si è detto, per puro atto di cortesia in Commissione e non emendabile. Non può essere una scelta unilaterale di chi è al governo, bisogna mettere paletti stringenti eliminando totalmente la discrezionalità del governo. Se c’è possibilità di portare nominativi che possano avere determinate valenze, non si abbia timore di metterli in votazione per partito preso. Noi saremmo ancora pù stringenti rispetto questo Odg.
Alessandro Bevitori, Ssd
Il Segretario in Commissione ha portato un regolamento sulle modalità di scelta dei rappresentanti diplomatici da parte del congresso. Prima non c’era alcun vademecum, lui invece ha portato questo regolamento per spiegare che si farà uno screening preventivo per evitare situazioni spiacevoli come avvenuto in certi casi in precedenza. Quello che ha portato in Commissione è l’iter che si seguirà, nella propria autonomia, secondo le sue facoltà, seguendo però un regolamento preciso. Capisco che c’è chi deve criticare tutto e vive un momento difficile perché anche quando si danno risposte al paese deve dire che va tutto male. Ma oggi criticare questo provvedimento non ci sta da nessuna parte.
Margherita Amici, Rf
Inviterei il consigliere Zeppa all’onestà intellettuale. Per chi non fosse in Commissione esteri, spiego che il regolamento prevede uno screening preventivo delle nomine. Il contenuto indica un iter più chiaro e preciso che in passato. Stabilisce iter, tempistica della pratica, la ratio di questo regolamento è in definitiva fare chiarezza sull’integrità civile e penale del candidato. Nulla di illegittimo e sovversivo, i toni con cui viene criticato il regolamento invece non sono accettabili
Pasquale Valentini, Pdcs, replica
L’Odg non dice che è contro il regolamento, atto che mette per iscritto gli atti necessari per presentare la domanda di chi intende candidarsi quale diplomatico non di carriera. Ma nell’ultima Commissione Esteri sono stati fatte nomine di cui non potevamo altro che prenderne atto, come da legge. Se le nomine fossero avvenute con convenzioni standard, come sempre fatto, avei detto ‘benissimo’, i criteri sono quelli di sempre. Invece, se leggete le convenzioni che sono state portate, si attribuiscono a diplomatici non di carriera compiti che non sono richiesti nemmeno a quelli di carriera.