Nicola Renzi, segretario di Stato con delega alla Giustizia, dà lettura della relazione:
L’articolo 6 della Convenzione Onu sulla Criminalità organizzata (Palermo 2000) ratificata con decreto consiliare il 22 giugno 20120 n.107 stabilisce che gli Stati devono adottare “le misure legislative e di altra nature necessarie a conferire il carattere di reato laddove commessi intenzionalmente, all’acquisizione, possesso o utilizzo dei beni sapendo che tali beni sono proventi di reato”. Le disposizioni citate erano state recepite nell’ordinamento sammarinese con alcuni correttivi volti a colpire i casi più gravi di impiego di denaro o beni di provenienza criminosa. Il Collegio Garante, tuttavia, ha ritenuto che non fosse legittimo circoscrivere l’applicazione della norma ai soli casi di possesso da parte di soggetto già condannati per reati più gravi; in particolare il Collegio Garante ha ritenuto che l’attuale versione dell’articolo 199 ter si risolvesse in una irragionevole discriminazione, dal momento che il condannato per gravi reati veniva considerato diversamente rispetto al soggetto incensurato. Lo stesso Collegio Garante ha ritenuto altresì ragionevole limitare la sanzione penale ai soli casi di condanna per uno dei gravi reati indicati all’articolo 147 comma 10 mutuato dagli strumenti internazionali che accompagnano le convenzioni suddette. La dichiarazione di incostituzionalità crea una grave lacuna nell’attuazione delle sopra citate convenzioni, suscettibili di determinare conseguenze verso il Paese. Il presente intervento normativo si rende perciò necessario al fine di scongiurare che il Paese si trovi in una situazione di imbarazzo in occasione delle prossime valutazioni a livello internazionale, e si pone in linea con le indicazioni del Collegio Garante, in quanto rimuove gli aspetti della normative vigente reputati costituzionalmente illegittimi.
Il Pdl fa proprie linee di indirizzo che il Cgg ha voluto raccomandare all’esecutivo per continuare una politica ferma nell’ottica della trasparenza e della lotta al riciclaggio e al terrorismo. Il Vulnus che si è creato con la sentenza del Collegio garante impone vi sia rapida soluzione e nuova formulazione dell’articolo che questo Pdl si pone come obiettivo. Siamo giunti a una proposta condivisa all’interno della Commissione Affari giustizia, aperta oggi a nuove valutazioni in seno a quest’Aula, oggetto già di alcune valutazioni da parte dell’Ordine degli avvocati. Questa formulazione recepisce tutte le raccomandazioni delle Convenzioni internazionali, tra cui anche quelle del Gafi, che prevedono anche trattamenti con aggravanti per alcune tipologie di professioni.
Enrico Carattoni,Ssd
E’ buona base di partenza, auspico un intervento ulteriore di miglioramento in Commissione e mi auguro una veloce approvazione con la ponderazione di interventi migliorativi.
Roberto Ciavatta, Rete
E’ vero i lavori in Commissione Giustizia hanno registrato ampia collaborazione trasversale. La formulazione iniziale era diversa e questo testo è sicuramente migliorativo. Ci sono state segnalate perplessità dalle categorie. Noi stabiliamo che può essere punito chi usa denaro sapendo provenga da misfatto. Ma nel momento in cui un avvocato difende nel secondo grado una persona condannata in secondo grado, l’avvocato è tenuto a difenderla e al segreto d’ufficio. E deve essere il tribunale a decidere che la cifra data dal cliente all’avvocato sia provente di reato. Ma se l’avvocato sa che il suo compenso deriva da reato è tenuto comunque alla difesa. E’ un elemento di delicatezza che la Commissione dovrà affrontare con il confronto continuo con l’Ordine degli avvocati.
Gian Carlo Venturini, Pdcs
In Commissione Giustizia si è discusso su come trovare soluzione dopo la sentenza del Collegio garante e mantenere il rispetto delle convenzioni internazionali. In Commissione c’è stato un giusto confronto con l’Ordine degli avvocati sul diritto di esercitare la difesa per l’imputato. E’ una problematica cui dovremo dare soluzione, è emersa sicuramente anche in altri Paesi e dovremo vedere che soluzioni hanno adottato e vedere di recepirle nel nostro ordinamento.
Eva Guidi, Ssd
Questo progetto va a colmare un vuoto che si è creato dopo la sentenza del Collegio garante con la dichiarazione di incostituzionalità del precedente articolo 199 ter. La materia di antiriciclaggio e antiriciclaggio riguarda la collaborazione internazionale e il provvedimento esaminato recepisce tre convenzioni di Onu, Consiglio europa e Strasburgo. Si è trovata una formulazione che possa evitare possibili future incostituzionalità. Contenta che si terrà un confronto con l’Ordine degli avvocati sugli aspetti sollevati.
Federico Pedini Amati, Mdsi
Per trovare una soluzione alla possibile problematica che dal punto di vista degli avvocati è comprensibile, avrei una proposta, la farò in separata sede. Forse meglio di me troveranno soluzione gli avvocati stessi che si confronteranno con il segretario di Stato. Mi aspetto di trovare òa modifica prima della seconda votazione della legge, attendiamo il confronto con gli addetti ai lavori. In modo si evitino nuovamente situazioni paradossali che ci impongano di tornare nuovamente su questa norma.
Gian Carlo Capicchioni, Psd
Attendiamo il confronto con l’ordine per ricercare soluzioni possibili.
Margherita Amici, Rf
Ci vuole molto poco a fare in modo che il reo non conosca la provenienza del denaro nel momento in cui lo riceve. Ci sarebbe da fare una riflessione più ampia sulla possibilità dello Stato di perseguire queste condotte criminose. Se tale dolo si va a circoscrivere nel momento del recepimento del denaro si introduce un onere della prova eccessivamente gravoso e creare fattispecie penale senza riscontro nella realtà. Siamo in prima lettura, c’è spazio per trovare una formulazione più felice della norma.
Marco Gatti, Pdcs
Se ho capito bene dal segretario di Stato, si intende aumentare le pene per particolari categorie, chiedo maggiori informazioni in merito. Non vorrei fossero colpiti sempre i professionisti e non vorrei si finisse che non ci siano più professionisti a San Marino. Le pene devono essere uguali per tutti, non in funzione del proprio mestiere.
Luca Santolini, C10
Volevo ringraziare consiglieri di maggioranza e opposizione, abbiamo lavorato tutti insieme per evitare a San Marino imbarazzi che potevano nascere a seguito della sentenza del Collegio Garanti, mi unisco alla richiesta di lavoro e confronto con professionisti che potrebbero avere conseguenze con l’approvazione di questo testo.
Alessandro Mancini, Ps
Credo i quesiti posti da consigliere Gatti debbano trovare risposte. Mi auguro ci si concentri con molto buon senso a quanto serve per essere omologati a normative internazionali, compatibilmente alle caratteristiche del nostro micro Stato.
Roberto Giorgetti, Rf
Obiettivo del provvedimento è tutelare il nostro sistema Paese da certi crimini che possono avere conseguenze disastrose, tanto più per un paese come San marino che deve essere rispettoso delle regole riconosciute dalle comunità internazionali. Dobbiamo essere rigorosi per non ricadere in errori di cui ancora paghiamo il prezzo. Questo Pdl nasce poi dalla sentenza del Collegio garante che ha creato un vulnus rispetto le convenzioni internazionali per limitare riciclaggio, La sentenza, molto discutibile, ha creato questo presupposto e il progetto rimette in carreggiata il nostro sistema.
Iro Belluzzi, Psd
Non può essere minato il diritto alla difesa per tutti, da Paese civile dobbiamo pesare che chi ha compiuto un crimine, finché non è giudicato colpevole, abbia necessità di essere difeso.
Gian Matteo Zeppa, Rete
E’ vero che dobbiamo tutelare lo Stato in primis dei professionisti che devono avere però una loro deontologia. In commissione Antimafia è emerso che alcuni non avevano deontologia. La legge è interpretabile.
Dalibor Riccardi, Psd
Sono stato uno di quelli che aveva sollecitato il segretario ad accelerare e lo ringrazio in aula per averlo fatto. Questa modifica viene fatta sulla base della decisione del Collegio garanti che ha creato un vuoto normativo molto pericoloso.
Nicola Renzi, segretario di Stato, replica.
Su alcune applicazioni credo che alcune volte ci siamo fatti male da soli, ma attenzione a pensare si possa derogare alla direzione intrapresa, certo dobbiamo essere razionali nell’applicazione dei principi ma non possiamo pensare di trovare cavilli o deroghe. Credo da questo dibattito siano emerse diverse possibili interpretazioni tra due diritti concorrenti, da un lato il sacrosanto diritto alla difesa, dall’altro lato ci possono essere gli abusi che possono essere in atto con le categorie più a contatto con chi compie questi abusi. Non sono io, ma il Gafi a dirlo che certe categorie sono in prossimità. Lo scopo che dobbiamo prefiggerci è fare le leggi più chiare possibili, valutando poi certamente quale sia la giurisprudenza che si consolida. Ci sarà il tempo di confrontarsi. Dovremo fare di tutto per concordarci nuovamente e portare in Commissione e poi in Aula questo testo che ha il valore di confermare che la strada intrapresa da San Marino e che anche questo Consiglio e questo governo non vogliono assolutamente tornare indietro.