San Marino. Consiglio, Roberto Ciavatta (Rete): ”Alcune lobby per garantirsi l’impunità vogliono ”far fuori” dal suo posto il magistrato dirigente del tribunale Valeria Pierfelici.”

Leggi un estratto dell’intervento di ieri del Consigliere Roberto Ciavatta (Rete):

Roberto Ciavatta, Rete
Credo sia un dovere comunicare all’Aula che nel corso della mattinata ho preannunciato le mie dimissioni dalla commissione Affari Giustizia in mattinata. Le formalizzerò a Reggenza dopo questo intervento. Le ragioni sono diverse, non possono essere divulgare alcune perché attinenti a questioni interne alla commissione, altre credo siano invece assolutamente pubblicabili. Interviene la necessità da parte mia di riconoscere da un lato la mia inadeguatezza al ruolo e dall’altra la volontà di mettermi a disposizione delle autorità compententi per verificare se vi sono elementi per procedere, perché non è una commisisone – che non è commissione d’inchiesta- a esporsi. Personalmente ho molti timori, gli errori che come movimento abbiamo rimarcato relativi all’iter seguito sulla questione delle banche li vedo riproporsi all’interno di istituzioni dello Stato, come se una commissione come quella dovesse diventare una vera e propria commissione di inchiesta e questo non mi da più serenità di proseguire in quella commissione alla luce dell’ipotesi del rischio imminente, attuale, di autonomia della stessa magistratura. C’è il rischio più che fondato che alcune lobby stiano spingendo- e non mi stupisco- per garantirsi una impunità. Quindi c’è un rischio, dal mio punto di vista, di un attacco nei confronti della magistratura. Non ho mai messo in discussione né metto in discussione il Magistrato dirigente, rinnovato all’unanimità due anni fa, riconoscendo l’imparzialità di chi ha dato via a inchiesta Mazzini, mia fiducia è piena nei suoi confronti e non posso partecipare a consessi in cui si mette in discussione questo. Non parlerò di questioni interne alla Commissione, hanno carattere di riservatezza e rilevanza penale, nel caso invece di elementi di pressioni della politica sulla magistratura, credo sia mio preciso dover quello di recarmi da gendarmeria affinchp non sia una commisisone politica ma il tribunale a verificare quanto sta accadendo. Parleremo domani di Capuano e dello strano esposto che cita un articolo preciso del codice penale. Rilevo che forse spesso e volentieri ci rapportiamo alle istituzioni di un certo peso, come se tutto fosse un gioco e affrontabile senza porsi i rischi e valutare le conseguenze. Senza volere in questa sede accusare nessuno, porto a conoscenza delle mie dimissioni e farò i passi che riterrò opportuni, ragionerò anche in vista delle potenziali”

Fonte SMNA