I lavori consiliari odierni prendono avvio con la lettura della relazione della Giunta permanente delle elezioni e la proclamazione dei consiglieri eletti, seguite dal giuramento degli stessi consiglieri. Viene quindi nominato l’Ufficio di segreteria del Consiglio grande e generale, con l’approvazione all’unanimità da parte dell’Aula. A comporlo sono i consiglieri Carlo Franciosi di Repubblica futura, Mirko Tomassoni di Sinistra socialista democratica e Mariella Mularoni per il Partito democratico cristiano sammarinese.
Dopo il saluto di inizio legislatura dei Capitani Reggenti, Marino Riccardi e Fabio Berardi, seguono i messaggi di cordoglio per le recenti scomparse di Settimio Lonfernini e di Gastone Pasolini.
Si apre quindi il comma 4 con le Comunicazioni del segretario di Stato per gli Affari esteri uscente, Pasquale Valentini, sulla situazione di Aleppo e le relative iniziative portate avanti dalla rappresentanza sammarinese all’Onu. Valentini invita l’Aula a impegnarsi per un Ordine del giorno condiviso che dia sostegno all’attività diplomatica, invito raccolto dalla maggioranza per voce del segretario di Stato uscente, Giuseppe Maria Morganti di Ssd. e rispetto cui i rappresentanti consiliari sono al lavoro nella stesura di un testo che trovi l’unanimità dell’Aula.
Si apre quindi il comma successivo, con l’avvio del dibattuto dedicato alla considerazioni sulla consultazione elettorale del 20 novembre e del 4 dicembre scorsi, in cui sono previsti 24 interventi. Al centro le critiche da parte dei rappresentanti delle coalizioni di minoranza sull’attuale legge elettorale. Per Marianna Bucci, Rete, la normativa, all’indomani del voto, si è dimostrata “non rappresentativa della volontà popolare, dato che il 25% di chi siede in Aula non è stato scelto dagli elettori”, ciò in riferimento ai seggi ricoperti grazie al premio di maggioranza. “La legge elettorale manca di coraggio- insiste Bucci- chi l’ha elaborata sperava di sostituirsi alla Dc e va cambiata”. Teodoro Lonfernini, Pdcs, punta il dito contro una legge elettorale che definisce “molto stupida” perché “è stata pensata su un sistema bipolare e funzionale a qualcuno o qualcosa”. E ancora: “E’ una legge sporcata con vari interventi referendari successivi”, prosegue. Tanto che “oggi leggiamo che siamo di fronte a un mini colpo di Stato- incalza- che ripone il partito di maggioranza relativa e il secondo partito del Paese, Rete, all’opposizione”. Roberto Giorgetti, Rf, dalla maggioranza smorza i toni: “E’ ammissibile in futuro rivedere la legge elettorale- manda a dire- ma non è prioritario per il momento”. Mentre Matteo Ciacci, C10, ammette che la normativa “può avere dei difetti”e, spiega, in questo senso la maggioranza si è impegnata ad avviare un tavolo istituzionale per rivederla. “Ma- puntualizza- questa legge dà stabilità e genera chiarezza sulle coalizioni che si presentano alle elezioni, diversamente dal passato”.
Il dibattito si interrompe quando mancano ancora quattro interventi e proseguirà in seduta notturna.
Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.
Comma 4. Comunicazioni
Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri
Richiamo il Consiglio grande e generale sulle vicende che sta vivendo in questo momento la popolazione della Siria e di Aleppo in particolare. Rendo l’Aula edotta di quanto la nostra rappresentanza all’Onu sta facendo: in queste ore è in discussione una risoluzione che San Marino ha co-sponsorizzato, promossa dalla Francia. Altre risoluzioni purtroppo sono state bloccate dal Consiglio di sicurezza. Quella ora in discussione potrebbe invece essere accolta all’unanimità. I temi principali della risoluzione riguardano la garanzia di un passaggio sicuro ai civili- dato che si spara sui convogli umanitari- c’è un appello della parti in conflitto per proteggere il personale medico e chi sta prestando servizio umanitario, infine è stato chiesto che, a 5 giorni dalla sua adozione, si presenti un rapporto del Consiglio di sicurezza per dire qual è situazione in loco. Credo di interpretare i sentimenti di tutti portando all’attenzione del Consiglio questo tema. Mi auguro tutte le forze politiche trovino consenso unanime nel sostenere le iniziative che la nostra rappresentanza sta portando avanti all’Onu per poter dare sostegno e far sentire la voce del Consiglio grande e generale a contro una situazione – il genocidio- intollerabile ma che sta accadendo nell’impotenza generale.
Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura
Intervengo per confermare l’impegno espresso dal Segretario Valentini, il nostro gruppo consiliare di Ssd era interessato a intervenire su questo argomento trovando una formula concordata da tutto il Consiglio per attivare le nostre organizzazioni diplomatiche, per spronare ad intervenire.
Comma 5.Considerazioni sulla consultazione elettorale del 20 novembre 2016 (I° turno di votazione) e del 4 dicembre 2016 (votazione di ballottaggio)
Roberto Giorgetti , Rf
Con queste elezioni si è posta in essere una svolta netta in termini politici. Il messaggio di cambiamento di persone, e si auspica anche del metodo e dei contenuti, è un elemento portante del risultato delle elezioni. Il 29 luglio scorso Ap ha aperto la crisi di governo. Da quel giorno si è dipanato un percorso forse troppo lungo, doveva essere più breve. Si è arrivati alle elezioni del 20 novembre, poi il ballottaggio. Nel frattempo c’è stato il tentativo di porre in essere un’aggregazione di forze politiche. Rf aveva iniziato questo percorso due anni fa, anzi di più. Per alcuni c’era sfiducia verso la nostra coalizione. Al primo turno abbiamo incassato oltre 6mila voti. Il Paese ha problemi prioritari: il sistema bancario, il bilancio pubblico, la previdenza, la sanità. Prima delle elezioni Rf aveva proposto un governo di responsabilità. I grandi problemi devono trovare soluzioni condivise, nessuno ha ritenuto di raccogliere la nostra proposta. Il risultato del primo turno era scontato, nessuno ha ottenuto il 50% più uno. Adesso.sm è maggioranza di governo, fra poco insedierà il suo governo alla guida del Paese. Vanno trovate soluzioni condivise rispetto ai grandi problemi. Ciò non significa, da parte nostra, che non abbiamo idee sul come risolvere i problemi, o non avere le capacità. Significa, invece, essere aperti a contributi esterni. I problemi presenti purtroppo non hanno trovato soluzione prima, qualcosa si poteva fare. Sulla previdenza vedremo effetti pesanti nel bilancio di previsione che vedremo fra poco. E’ ammissibile in futuro rivedere la legge elettorale, ma non è prioritario per il momento. Non bisogna però tornare al passato, a prima del 2007, quando ai partiti veniva data una cambiale in bianco. Gli elettori non sapevano quale governo votavano, non c’era alcun programma.
Federico Pedini Amati, Md-si
Il mio movimento ha raggiunto un traguardo importante. Al primo turno aveva 3 consiglieri eletti. Il premio di maggioranza ha creato il maggior danno al movimento che io rappresento. Non è possibile che il più piccolo partito perda il 66% della sua rappresentanza. In campagna elettorale tutti hanno detto che la legge elettorale va riformata. E’ vero che non è una priorità. Ci sono storture molto evidenti. Dico ai vincitori: le elezioni di novembre vi avevano dato il 31%. Questo Paese era spaccato in tre. Dovreste tenerne conto quando metterete mano alle cose necessarie per il Paese. Sarò uno dei tanti controllori rispetto all’operato del futuro governo. Serve un modo diverso di fare politica, spero che Adesso.sm lo porti avanti, anche se ho dei dubbi rispetto ad alcuni meccanismi, parte della coalizione potrebbe essere attaccata a vecchie logiche. La gente nel ballottaggio ha premiato la coalizione avversa alla Democrazia cristiana, che ha governato il Paese negli ultimi 30 anni. Mi auguro che si lavori per il Paese e non per qualcuno in particolare, come successo in passato.
Francesco Mussoni, segretario di Stato uscente, Pdcs
Le mie congratulazioni ad Adesso.sm. Si pongono alcune riflessioni su questa campagna elettorale: è stata tutto sommato corretta, con toni più aspri nella coalizione Adesso.sm e Dim fino al primo turno. Si apre poi un tema di rappresentanza politica. Ringrazio i 43 candidati del Pdcs, fino al primo turno abbiamo espresso una rappresentanza pari a 16 consiglieri. La legge elettorale apre quindi il tema della rappresentanza politica. Il 60% delle forze risultate dai consensi al primo turno per il premio di maggioranza sono oggi all’opposizione. Abbiamo capito come il premio di maggioranza con il ballottaggio possa essere un elemento estremamente penalizzante per le forze politiche più rappresentative. Altro elemento: con la preferenza unica non ci può essere retropensiero e sospetto ma il riconoscimento della rappresentanza espressa. Se guardiamo i dati dell’ufficio elettorale notiamo come persone che hanno molto sostegno elettorale per effetto del ballottaggio si trovano ad essere fuori dal Consiglio, mentre persone con poco sostegno si trovano in Consiglio e a volte anche in Congresso. Si apre quindi il tema della rappresentatività. Terzo punto, il voto estero: nonostante il referendum sulla preferenza unica, abbiamo avuto un basso impatto del voto estero, sia sulle nomine delle forze politiche che dei consiglieri. Poi l’alta partecipazione al voto interno: la grandissima maggioranza dei cittadini residenti va a votare.
Mi auguro si possa avere la maturità di fare un salto in avanti e si possa avere il confronto fra i contenuti e non contrapposizioni che possono portare fuori strada. Poi l’auspicio che rivolgo alla nostra forza politica e a tutta l’Aula è che sia la legislatura delle riforme istituzionali, della legge elettorale ma non solo. Spero la nuova maggioranza possa favorire questo confronto, per modificare in questa legislatura quelle che sono regole che impediscono lo sviluppo del Paese e il confronto sui contenuti. Come Pdcs rappresenteremo una parte importante del Paese in questa legislatura, lo faremo a testa alta e con responsabilità, faremo opposizione per i contenuti e non per contrapposizione fine a se stessa. Auspichiamo ci sia questo confronto e si facciano passi importanti, come il regolamento consigliare e le riforme, poi su temi più attuali come finanza e sanità. Siamo consapevoli che sono stati anni difficili e che abbiamo dato contributi importanti in questi anni per salvaguardare paese.
Tony Margiotta, Ssd
Il destino proprio oggi ha voluto farci uno scherzo. Nel giorno di insediamento del nostro gruppo è venuto meno uno dei simboli della sinistra sammarinesi. Proprio questo simbolo ha voluto in modo forte il rinnovamento della sinistra sammarinese. Ssd è un progetto nato più di un anno fa attraverso un confronto continuo delle forze della sinistra sammarinese e ha cercato di unire e di rappresentare la sinistra in un unico contenitore. Attraverso fatiche, incontri, discussioni e anche litigate siamo arrivati ad oggi dove Ssd è uno dei gruppi più rappresentativi in Aula. Non entro nel merito della legge elettorale, sapevamo benissimo quali erano le regole, non votate da noi, di conseguenza ci ritroviamo a rappresentare la sinistra sammarinese con un gruppo importante. E’ stato un progetto vincente e che nasce con la volontà e l’esigenza di contrapporsi ad una visione della Repubblica di San Marino diversa e non conservatrice. Abbiamo perso dei compagni lungo la strada e la loro scelta non ha pagato. Il 20 di novembre Ssd ha avuto un risultato storico come gruppo nuovo, nato qualche mese prima. Siamo qua per ringraziare chi ci ha sostenuto e per rimarcare a chi non ha creduto in questo progetto che Ssd ha avuto il 12,11% dei consensi. Adesso.sm, dopo il risultato del 20 novembre, si è unita ancora di più, il gruppo ha vinto e come slogan avevamo ‘o vinciamo tutti o non vince nessuno’, perché il ballottaggio è questo. Intento di Adesso. Sm e Ssd è quello di risolvere i problemi generali del Paese dove il riferimento non è qualche imprenditore con qualche banca, ma le famiglie e i lavoratori. Lo faremo con il coinvolgimento di tutte le forze politiche e con l’opposizione. Perché anche in questo caso o vinciamo tutti o non vince nessuno.
Alessandro Mancini, Ps
I numeri dicono tante cose. Il dato più importante sul quale va aperta una riflessione è che circa il 70% dei sammarinesi oggi è all’opposizione. I problemi presenti non sono di facile soluzione, serve una condivisione ampia. Con questa geografia si parte zoppi. Oggi la coalizione Adesso.sm rappresenta solo il 31,43% dei sammarinesi. Molti siedono in quest’Aula a causa del premio di maggioranza. A noi è mancato forse il contatto diretto con la popolazione. Forse ci voleva qualcosa di più fresco e nuovo, nelle nostre liste. Invito Tony Margiotta a ricordare che la campagna elettorale è finita. Gli slogan sono stati belli ed efficaci, ora è tempo di lavorare. I bilanci si potranno fare più avanti. Ssd nasce da 3 componenti. Senza premio di maggioranza la componente di Margiotta non sarebbe stata in Consiglio. La legge elettorale va migliorata. Serve una commissione consiliare su questo tema. Il prodotto della legge elettorale non può soddisfare nè chi ha perso, nè chi ha vinto.
Marianna Bucci, Rete
Abbiamo dato importanza a ogni persona che si è avvicinata al movimento. Siamo diventati la seconda forza politica del Paese in 4 anni. Non per atti di protesta, ma per atti di fiducia. Siamo un’alternativa al modello della Democrazia cristiana, e anche dei partiti che l’hanno spalleggiata. La legge elettorale non è rappresentativa della volontà popolare. Il 25% di chi siede in Aula non è stato scelto dagli elettori. La legge elettorale manca di coraggio, chi l’ha elaborata sperava di sostituirsi alla Dc. Va cambiata. Sulla preferenza unica, che abbiamo sostenuto, possiamo dire che rispetto al 2012 c’è stato un calo di affluenza degli esteri, il problema non era la preferenza unica, ma la corruzione. Il voto di scambio è deleterio per la comunità, si ritorce contro l’elettore, che subisce politiche deleterie al Paese, nel lungo periodo. Il Consiglio si rinnova se i partiti si rinnovano. La preferenza unica ha evitato le cordate.
Matteo Ciacci, C10
Sono emozionato ed entusiasta per l’opportunità concessa dai cittadini. Un risultato sperato ma non scontato. Quattro anni fa è nata una storia meravigliosa, ci abbiamo messo la faccia e abbiamo redatto un progetto come Civico 10 con alla base il rinnovamento. Da lì siamo partiti con intraprendenza e questa bella storia continuerà ad esserci anche dopo queste elezioni politiche che hanno premiato C10 nell’ambito della coalizione Adesso.sm. Oggi siamo chiamati a poter governare il Paese come forza di maggioranza. Ora dobbiamo veramente fare le cose e farle insieme. Al primo turno non ha vinto nessuno e serve il più possibile condivisione nelle scelte per il Paese. Però al secondo turno la legittimizzazione elettorale c’è stata. Questa legge elettorale può avere dei difetti e ci siamo impegnati come maggioranza ad avviare un tavolo istituzionale per rivederla insieme all’architettura istituzionale del Paese. Ma questa legge dà stabilità e genera chiarezza sulle coalizioni che si presentano alle elezioni, diversamente dal passato.
Sul bilancio dello Stato c’era necessità di evitare l’esercizio provvisorio e c’è stato un confronto positivo con tutte le forze politiche e, mi auguro, si possa concludere in modo positivo. Adesso.sm ha già dato prova che sul bilancio c’è stata forte condivisione con l’opposizione. C’è necessità di incalzare e stimolare molto questo governo per arrivare ad un’azione incisiva della maggioranza. Dobbiamo lavorare insieme per mettere in campo provvedimenti per ridare speranza ai nostri cittadini. Concretezza, umiltà e condivisione saranno al centro dell’azione della nuova maggioranza.
Teodoro Lonfernini, segretario di Stato uscente, Pdcs
Se il buon giorno si vede dal mattino, tutto questo cambiamento non l’ho sentito dai primi interventi. Ai nuovi consiglieri eletti ed entrati oggi in Aula auguro di non ripetersi negli errori che in tanti, incluso il sottoscritto, a volte siamo ricorsi. Dopo più di un mese di campagna elettorale con meccanismi nuovi, quattro mesi di sospensione istituzionale ed amministrativa, siamo di fronte ad una presa d’atto che non ho avuto modo di metabolizzare come si deve. Ringrazio i cittadini che hanno dato fiducia nuovamente al Pdcs. Prendiamo atto che siamo all’opposizione. Il Pdcs ha portato tanto al Paese in questi anni e lo dico come parte giovane del partito. Nel fare l’analisi del risultato elettorale faccio una considerazione della fase pre-elettorale: qualcuno ha cercato di alleggerire il peso di una campagna elettorale anche acida basata non sul costruire, ma sul distruggere in modo inappropriato un sistema, vedi il mio partito, ponendo gli attacchi anche nei confronti delle persone che hanno fatto tanto per cambiare quel partito. E’ inutile venire qui ad autocelebrarsi, a dire che è stato un momento epocale per il Paese e che lo sarà nel tempo. Vi auguro davvero che questa presunzione in voi possa essere confermata nei fatti. Abbiamo avuto questi risultati grazie a una legge elettorale moto stupida, dove la differenza si è giocata sui numeri del primo e del secondo turno. E’ una legge che non ho mai condiviso, approvata quando non ero in Aula. E’ stata pensata su un sistema bipolare e funzionale a qualcuno o qualcosa. E’ una legge sporcata con vari interventi referendari successivi. Siamo di fronte a un mini colpo di Stato, nel riporre il partito di maggioranza relativa e il secondo partito del Paese, Rete, all’opposizione. Adesso.sm è formata da coloro i quali il 29 luglio scorso hanno deciso di fare un favore al Paese e hanno interrotto la legislatura di cui Ap era protagonista e di supporto all’attività legislativa e di governo. Ap ha interrotto anticipatamente le legislatura consapevole che in mezzo vi era stata una turnata referendaria che ha cambiato e stravolto le regole, ma qualcuno ha pensato fosse meglio staccare comquneu la spina e recitare lo slogan del cambiamento che per ora non vedo.
Davide Forcellini, Rete
La configurazione attuale del Consiglio è il risultato della preferenza unica e del ballottaggio. E’ difficile dire quanto la preferenza unica abbia inciso sui seggi. Considererò quindi il risultato del primo turno. Questa tornata elettorale è stata la prima in cui abbiamo espresso un voto democratico. Il voto di scambio ha subito un duro colpo. Il voto del 20 novembre è stato finalmente libero, si è scelta la persona e non la cordata. Persone libere hanno scelto altre persone libere. Il nostro risultato è stato eccezionale. Da noi la maggior parte è donne, un terzo nuovi consiglieri. Spiace sapere delle lotte intestine dei partiti tradizionali. Non è lo spirito di chi deve rappresentare i cittadini. Mai come questa volta c’è un numero così alto di giovani consiglieri. Se il fenomeno dei pianisti è ridimensionato è per via della preferenza unica. Non si può imputare alla preferenza unica il mancato rinnovamento nei partiti storici.
Denise Bronzetti, Ps
La legge elettorale va cambiata perché il nostro non è un sistema da bipolarismo. Presenta diversi gap di democrazia. Difficilmente si può pensare che chi ha preso 30 o 40 voti sia rappresentativo. Il Paese è spaccato in 3 tronconi. Ciacci ha utilizzato questo tipo di considerazione politica per dire che servono convergenze. Ci sono da fare provvedimenti urgenti e anche impopolari. Non abbiamo posizionato nel modo adeguato la comunicazione elettorale, non siamo stati capaci nel dare un segnale di novità, che spesso passa anche per le facce e le persone presenti dentro le liste. Ma in Adesso.sm ci sono almeno 15 consiglieri rieletti, alcuni di lunghissimo corso, un segretario di Stato uscente, Ap con dieci anni di esperienza al governo. Se c’è stato un vincitore, è il movimento Rete. Noi non abbiamo preso in tempo le distanze da quanto accadeva nei casi giudiziari. La vecchia politica non si è indignata a dovere, non ha preso le distanze in maniera netta e decisa. Anche per questo gli elettori ci hanno punito.
Alessandro Cardelli, Pdcs
Adesso.sm si è costituita con frammenti della scorsa maggioranza e dello scorso governo. Dovrà portare avanti il Paese in scelte importanti. Fra il dato elettorale del primo turno e il secondo c’è discrepanza. Il Pdcs al primo turno era il più numeroso, ora siamo in 10. Questa legge elettorale pone problemi di rappresentatività. L’operazione di Repubblica futura la ritengo di opportunità politica, solo per avere un posto al governo. Non so quanto Ssd si possa considerare nuova. Il vero cambiamento dov’è? Civico 10 al primo turno sarebbe stato uguale alla scorsa legislatura. Adesso.sm dovrà dimostrare di essere capace nel risolvere i problemi. Adesso.sm in campagna elettorale ha puntato al contrasto, non sui contenuti. Come vi comporterete sull’Iva e altre scelte importanti?
Roberto Ciavatta, Rete
Con la preferenza unica non ci sono stati i voli dall’estero, non c’è stato il calo nella presenza femminile, come paventato in Aula dopo il referendum. C’è stata la guerra intestina fra i candidati, per portarsi via i voti. Chi ha vinto non ha solo i seggi in più, ma anche 200mila euro in più. La stabilità poteva essere garantita anche con una norma anti-ribaltone. C’è sempre stata la fila ad andare sotto la sottana di mamma Dc. Non va data la colpa solo alla legge elettorale. Il premio di maggioranza ammonta al 25% del Consiglio. C’è un problema di comunicazione della politica con la cittadinanza. Il grande rinnovamento non c’è stato in ternmini di dirigenze nei partiti che andranno al governo. Vedo qui seduti rappresentanti che hanno fatto svariate legislature, in maggioranza come in opposizione. Non credo che ci sarà una grande svolta. Rischiamo di entrare nel renzismo, con riforme presentate nella forma, ma senza il contenuto che la cittadinanza si attende. Chi ha speso i soldi per i sondaggi fatti da San Marino News? Diversi candidati, nel ballottaggio, hanno preso contatto con singoli cittadini per spiegargli che io avevo accordi con esponenti Dc o cose del genere. Questa è stata la campagna elettorale di Adesso.sm
Mimma Zavoli, C10
I cittadini ci hanno voluto premiare non solo per le facce ma sui contenuti presentati alla cittadinanza, sono stati il nostro biglietto da visita. Ho sentito parole molto forti negli interventi che mi hanno preceduto che ritengo eccessive. Mi ha colpito molto chi ha parlato di colpo di Stato, un democristiano che stimo molto. Ma non pensavo di ascoltare in un’Aula riempita da consiglieri eletti democraticamente dai nostri cittadini queste parole per voce di un consigliere. La parola colpo di Stato presuppone la totale assenza di democrazia e di rappresentanza di tutte le parti in causa. La legge elettorale va sicuramente rivista ma è legge dello Stato. Lonfernini era nella maggioranza che ci ha lasciato e a cui prima questa legge andava bene. Non sono stati rubati voti, chi ha scelto queste forze politiche non aveva le mani legate ma era libero di farlo e parlare di colpo di Stato è inaccettabile. Al consigliere Cardelli chiedo come mai nel giro di due settimane 1.200 voti sono venuti a mancare, bisognerebbe guardare come da alcuni partiti è stata declinata la parola cambiamento. Sulla preferenza unica restano le mie perplessità.
Sera
I lavori consiliari riprendono con la discussione del Comma 5, “Considerazioni sulla consultazione elettorale del 20 novembre 2016 (I° turno di votazione) e del 4 dicembre 2016 (votazione di ballottaggio)”. Si passa quindi all’esame del Comma 6, “Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”: a) Relazione Economico – Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo 38 della Legge 18 febbraio 1998 n.30; b) Rendiconto Generale dello Stato e Relazioni della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, previste dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30, nonché Bilanci Consuntivi degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2015 (I lettura); c) Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2017 e Bilanci Pluriennali 2017/2019 (I lettura)”. Viene approvata la procedura d’urgenza all’unanimità.
Di seguito un estratto degli interventi.
Comma 5 – Considerazioni sulla consultazione elettorale del 20 novembre 2016 (I° turno di votazione) e del 4 dicembre 2016 (votazione di ballottaggio)
Gian Matteo Zeppa, Rete
Questo dibattito è appiattito. Qualcuno non si aspettava di vincere. Qualcuno, come la Dc, non si aspettava di perdere in questa maniera. La problematica sulla legge elettorale c’è. La maggioranza è la riproposizione della vecchia maggioranza, Rf è fatta da due costole della Dc. Il primo a intervenire oggi ha detto che la legge elettorale non è prioritaria. Lo dice forse perché rispetto al 2012 Ap e Upr hanno perso il 4,18% ma hanno 11 seggi anziché 6. Il Paese è diviso in 3. Democrazia in movimento ha metabolizzato quanto successo. A noi è toccato perdere parecchi seggi, la prossima volta probabilmente toccherà ad altri. Nella nostra mentalità non c’è il mischiarsi con i meno peggio. Qualcuno si dice innovatore ma è al governo da 11 anni. Noi abbiamo avuto il triplo dei voti di 4 anni fa. Ci avete attaccato per 4 anni. Ai partiti tradizionali manca lo stare in mezzo alla gente. Fatelo, invece di fare i sondaggi. Chi ha fatto i sondaggi verrà fuori. Non ci sono i presupposti per voi per fare quanto avete detto in campagna elettorale. Alcuni candidati qui dentro hanno redditi da fame, dichiarano zero, io dichiaro 19mila euro. Noi pensiamo che un giorno la maggioranza saremo noi. La Dc queste elezioni le ha volute perdere. In Adesso.sm non vedo la libertà di andare contro i poteri forti.
Giancarlo Venturini, segretario di Stato uscente, Pdcs
Il ballottaggio è diventato un referendum pro o contro la Dc. Vengono tolti consiglieri a determinate forze politiche, la mia ne ha persi sei. Bisogna garantire stabilità, ma anche equità entro certi limiti. Adesso.sm deve dare prova di quanto sa fare, ma deve essere consapevole del fatto che governa anche con parte dei nostri voti. La nostra opposizione sarà precisa e puntuale. Servono interventi per favorire l’occupazione, l’insediamento di nuove attività, risposte sulla Smac, sull’introduzione dell’Iva, sul rilancio del sistema bancario e finanziario. Bisogna passare dagli slogan ai fatti.
Pasquale Valentini, segretario di Stato uscente, Pdcs
Il compito di ciascun consigliere è ricordare che siamo qui per tutti, dobbiamo trovare le migliori soluzioni per il Paese. Dobbiamo tenere a mente i bisogni di tutti gli strati della popolazione. Se ci sono dei vincitori, sono i movimenti, nell’una e nell’altra coalizione. Parlo di Rete e Civico 10. Si parla di coesione. La prima coesione è la legittimazione reciproca. Se rimaniamo in Consiglio con gli slogan della campagna elettorale, la coesione non ci sarà, perché la campagna elettorale era incentrata sull’esclusione.
Ci sono aspetti della continuità che sono molto importanti: cosa intendiamo quindi quando parliamo di discontinuità con il passato? Nel 2012, quando abbiamo interrotto la legislatura, eravamo in mezzo al guado. Eravamo in black list, isolati, ma in ripresa. Un mese dopo l’ingresso del nuovo governo eravamo a Roma, al primo incontro con il governo italiano, e assicuravamo che quello che era nato era un governo in continuità con il precedente. In questo caso la continuità è stata un tema decisivo. Significava che il percorso iniziato nel 2008 non veniva interrotto, ma rafforzato. Oggi, per chi ci guarda dall’esterno, dire che questo non è un governo in continuità con quello precedente non è rassicurante.
Andrea Zafferani, C10
Ad ascoltare gli interventi tutti hanno vinto, chi ha perso non l’ha fatto per colpa sua, ma di altro. Oggi il grande responsabile è la legge elettorale. Dare la colpa alle regole del gioco non è sintomo di maturità. Ciò non vuol dire che le regole non vanno cambiate. Da noi si parla però di colpo di Stato. Si dice che c’è stato un furto democratico, si arriverà a dire che c’è stato un complotto divino. Invito a rispettare l’esito di una competizione fatta con regole note. La legge elettorale non è perfetta. Non ho sentito proposte alternative, l’idea è forse tornare a prima, a quando si facevano gli accordi nelle segrete stanze? Nel Paese ha vinto la volontà di cambiamento, che non è impersonificata da noi, lo chiarisco. Noi forse abbiamo rappresentato un buon mix fra rinnovamento e credibilità nella proposta politica. Dovremo dimostrare la capacità di fare quanto avevamo detto.
Nicola Renzi, Rf
In campagna elettorale i toni si sono alzati, era normale. Ma ora è terminata. Dobbiamo conformarci all’appello della Reggenza. Dobbiamo inaugurare un nuovo clima, ma ciò dal dibattito non è emerso. Ai cittadini dobbiamo parlare di cose concrete, non di ciò che è stato. Nella passata legislatura non ho mai sentito una lamentela sulla legge elettorale. Io sostenevo un regime politico sempre più verso il maggioritario e la semplificazione. Ci si è sbizzarriti in calcoli matematici di ogni tipo. La mia forza politica non si sottrarrà al confronto. Avrà due punti fermi: che si cerchi di combattere la frammentazione e che i cittadini possano sapere con chiarezza chi governerà il Paese dal giorno successivo alle elezioni. Il tripolarismo non è nulla di nuovo. Chi vuole cambiare la legge elettorale, dica come.
Dalibor Riccardi, Psd
Il Psd tiene al Paese più di ogni altra cosa, lo ha dimostrato con le sue alleanze. L’espressione usata da Lonfernini sul colpo di Stato è stata forte, è vero. Ma il 70% della popolazione è all’opposizione, questo va detto. Il dialogo con l’opposizione ci deve essere per forza. Il cambio di metodo è qualcosa da fare, non è uno slogan. Noi non abbiamo nemici, possiamo collaborare con tutti, ma in maniera costruttiva e mai distruttiva. Per il rinnovamento non basta cambiare le facce e le sigle. Stare qui coinvolge delle responsabilità.
Marco Gatti, Pdcs
Il primo turno ha visto la nostra coalizione fare il 42%, la Dc quasi il 25% dei consensi. La Dc non ha ragionato in funzione dei consensi, altrimenti molte cose non le avremmo fatte. Ma sono proprio quelle cose che hanno portato ai risultati che ora vanno in eredità alla maggioranza entrante. Al ballottaggio la coalizione è rimasta al 42%, non ci siamo mossi. Il 68% del corpo elettorale è all’opposizione. La legge elettorale demarca la necessità di trovare dei correttivi. Quali? Bisogna mettersi a un tavolo per definirli. La nostra coalizione ha fatto una scelta: dire al corpo elettorale ciò che serviva. Ci sono processi da completare che devono andare in continuità. La nuova maggioranza parla di condivisione: sicuramente la Dc farà un’opposizione costruttiva, ma questo non vuol dire che si sostituisce alla maggioranza o viene a fare i ballottini. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Fra i temi sui quali sarà opportuno costruire un dibattito c’è anche la legge elettorale, assieme a una legge di riforma istituzionale. Serve una commissione per lavorare su queste tematiche.
Enrico Carattoni, Ssd
Il risultato delle elezioni è storicamente importante. Abbiamo raccolto la volontà di chi ha chiesto cambiamento, rinnovamento della politica nei contenuti e nei metodi. Nel dibattito ho sentito parole forse eccessive. Ci sta, a volte in politica si esagera. Le elezioni del 4 dicembre non sono state un colpo di Stato. Vanno rispettati i 9mila elettori che hanno votato Adesso.sm. E’ una questione di stile e di contenuti. Il ruolo dell’opposizione è nobile, è alto. Chi fa i colpi di Stato annienta le opposizioni, non gli dà spazio. Alle scorse elezioni San Marino Bene Comune vinse con 500 voti in più rispetto a quelli incassati da Adesso.sm. La legge elettorale ha dei limiti, abbiamo ascoltato critiche, ma poche proposte. Rispetto alla legge elettorale, è imprescindibile che l’elettore voti la coalizione. I cittadini non ci permetterebbero un passo indietro in questi termini. Sarebbe un balzo indietro di 20 anni. Ci sono riforme importanti da fare, non solo economiche. Parlo di quelle istituzionali e sulla rappresentanza.
Comma 6 – Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n.30 “Norme Generali sull’Ordinamento Contabile dello Stato”: a) Relazione Economico – Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo 38 della Legge 18 febbraio 1998 n.30; b) Rendiconto Generale dello Stato e Relazioni della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, previste dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30, nonché Bilanci Consuntivi degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2015 (I lettura); c) Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2017 e Bilanci Pluriennali 2017/2019 (I lettura)”
Viene votata la procedura d’urgenza all’unanimità.
Tony Margiotta, Ssd
A nome della lista Ssd richiediamo la procedura d’urgenza.
Federico Pedini Amati, Md-si
Leggo un Odg condiviso da tutti i gruppi consiliari. Il Consiglio condivide la necessità di tutelare il sistema bancario e finanziario. Considerando la volontà di approfondire le ragioni del mancato completamento della Centrale rischi nei tempi indicati e la necessità di dotarsi di strumenti come la Centrale rischi, il Consiglio impegna il Congresso di Stato a convocare non oltre l’8 febbraio 2016 una seduta della Commissione finanze alla quale siano presenti i vertici di Banca centrale, per esaminare i principali indicatori di performance del sistema finanziario per l’anno 2015, le motivazioni del rinvio dell’attivazione della Centrale rischi, i criteri e obiettivi dell’analisi degli attivi delle banche. L’Odg impegna il Congresso di Stato altresì ad adottare gli opportuni indirizzi per individuare una sede di confronto permanente fra forze politiche di maggioranza e opposizione su temi sistema finanziario.
Dalibor Riccardi, Psd
Il Psd è d’accordo.
Oscar Mina, Pdcs
Confermiamo la volontà di confermare la procedura d’urgenza.
Elena Tonnini, Rete
La situazione è particolare. Siamo al margine fra un governo uscente e uno entrante. La legge è stata depositata da Capicchioni e verrà approvata dalla nuova maggioranza. Le opzioni erano due. Un bilancio previsionale o un esercizio provvisorio. In entrambi i casi c’era il termine del 31 dicembre. Nel secondo caso ci sarebbero comunque state deroghe. La coalizione Adesso.sm ha preso una via che riteniamo legittima. Partirà dal previsionale di Capicchioni. A quel punto abbiamo richiesto di avere un bilancio asciutto, senza elementi programmatici. Anche un impegno per non presentare emendamenti, se non concordati. Qui si è aperto un tavolo. Voteremo a favore della procedura d’urgenza.
Nicola Selva, Rf
C’è stato un grande confronto. Sono stati fatti diversi incontri, circa 5. L’esercizio provvisorio non sarebbe stato un bene per il Paese. Abbiamo concordato un emendamento che va verso la trasparenza, oltre a un Odg. Ci si è impegnati a votare in modo palese. Voteremo la procedura d’urgenza.
Matteo Ciacci, C10
Anche noi siamo d’accordo sulla procedura d’urgenza.
Alessandro Mancini, Ps
Si è trovato un accordo su un emendamento sui beneficiari effettivi delle banche. Il Ps voterà favorevolmente alla procedura d’urgenza.
Federico Pedini Amati, Md-si
Siamo favorevoli.
Relazione
Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze uscente
L’economia sammarinese mostra segnali di stabilizzazione. Le stime elaborate dalla Agenzia di Rating Internazionale Fitch a maggio 2016 prevedono una crescita del PIL moderata, che variano dal +0,2% al +0,5% per il 2015; ci si aspetta una crescita per 2016 del +1% e del +1,3% per il 2017. I dati che riguardano l’andamento economico mostrano alcuni segnali positivi.
Nell’ambito delle attività produttive il totale delle imprese presenti e operanti in Repubblica, al 30 settembre 2016, è pari a 5.174 unità e registrano, rispetto al settembre 2015, un decremento di 30 aziende.
Il settore bancario dal terzo trimestre 2015 sta registrando una fase di contrazione della raccolta, in un contesto che comunque non ha presentato a livello sistemico tensioni di liquidità o stress. In tale scenario è costante l’attività di monitoraggio dei profili di liquidità da parte della Banca Centrale di San Marino. L’adozione di una strategia complessiva a livello di sistema per la gestione e la risoluzione dei non performing loans (NPL) rappresenta una delle priorità per il rafforzamento del sistema, come condiviso anche durante l’ultima missione Articolo IV del Fondo Monetario Internazionale.
In particolare, per quanto riguarda gli NPL è iniziato un processo di analisi che coinvolge tutto il sistema, con l’avvio dell’ Asset Quality Rewiew (AQR) su tutto il sistema finanziario. Il progetto comprenderà tutti gli aspetti ed i settori interessati.
Variazione al Bilancio di Previsione 2016. Il disavanzo per l’esercizio 2016 è previsto in euro 10.846.427,15. Con la Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio 2016 approvata con la legge 21 settembre 2016 n.129, il disavanzo è stato diminuito a euro 9.463.270,89.
Le maggiori spese per il Settore Previdenziale e Sanitario hanno riguardato il capitolo “Oneri a carico dello Stato per la gestione fondo lavoratori dipendenti” il cui stanziamento 2016 passa da 17.000.000 a 19.000.000 ed il capitolo “Fondo di dotazione per assistenza sanitaria e per finanziamento servizio socio sanitario” il cui stanziamento 2016 passa da euro 64.000.000 a 66.500.000. Gli incrementi riguardano da un lato, la richiesta da parte dell’Istituto per la Sicurezza Sociale di un maggior contributo per il settore previdenziale per il raggiungimento dell’equilibrio del Fondo Lavoratori Dipendenti in assenza di provvedimenti correttivi e dall’altro, per la copertura delle maggiori spese correnti per personale, farmaci e parafarmaci, adeguamento a normative europee del Dipartimento Prevenzione ed infine, adeguamento accantonamento per il Sistema Sanitario Nazionale Italiano.
Il Bilancio di Previsione 2017. Il sistema previdenziale richiede una riforma strutturale da attuare con urgenza fin dal 2017 per garantire la sostenibilità del sistema nel lungo periodo e per ridimensionare gli oneri a titolo di contributo sempre più elevati posti a carico del Bilancio dello Stato.
La spesa sanitaria è un altro importante centro di spesa per il Bilancio dello Stato, dopo alcuni anni di contenimento dal 2016 ha ripreso a salire infatti, nel 2016 sono stati integrati gli stanziamenti di bilancio del capitolo “Fondo di dotazione per assistenza sanitaria e per finanziamento servizio socio-sanitario” da euro 64.000.000 a euro 66.500.000 nel 2017 lo stanziamento è stato aumentato di 1.000.000 di euro e portato ad euro 67.500.000 a fronte di una richiesta più elevata da parte della Direzione ISS. Le principali spese riguardano i maggiori costi del personale, la spesa per acquisto farmaci e parafarmaci, per le spese generali di amministrazione e per gli accantonamenti.
Il Bilancio di previsione per il 2017 chiude con un disavanzo di euro 19.779.354,51 (9.463,270,89 il disavanzo risultante dalla previsione assestata 2016). L’aumento del disavanzo 2017 è dovuto principalmente alla diminuzione di circa 11 milioni di entrate extratributarie rispetto al 2016 relative ai proventi per confische disposte dall’Autorità giudiziaria e dai proventi derivanti dai rapporti estinti di cui all’articolo 95/bis della Legge 17 giugno 2008 n.92 che interessano solo l’esercizio 2016. Inoltre, fra le entrate del Titolo 3 – Alienazione, ammortamento di beni patrimoniali e rimborsi di crediti si rileva nel 2017 una minore entrata rispetto al 2016 e di (1.200.000,00 relativi alla vendita di beni immobili (relitti o porzioni di terreni).
Per quanto riguarda le entrate fiscali, nel bilancio di previsione 2017 non sono previste maggiori imposizioni fiscali e neppure riproposti i provvedimenti straordinari che hanno interessato gli anni passati quali: l’addizionale IGR di cui all’articolo 35 della Legge n. 200/2011, le disposizioni di cui all’articolo 56 della Legge n. 194/2010 nei confronti dei lavoratori frontalieri e l’Imposta Straordinaria sugli Immobili, istituita nel 2011 e attuata solo per il 2013 con il Decreto Delegato n. 90/2013.
Il totale delle entrate, escluse le partite di giro, ammonta a euro 521.377.724,51. Le entrate tributarie che costituiscono le entrate principali del Bilancio dello Stato nel 2017 pari a euro 421.300.800 sono previste in aumento del 3,90% rispetto al consuntivo 2015, del 3,00% rispetto alla previsione iniziale 2016 e dello 0,13% rispetto alla previsione assestata 2016.
All’interno delle Entrate tributarie, le previsioni delle Imposte dirette 2017, pari a euro 113.200.000 confermano il dato adeguato in sede di Variazione al Bilancio 2016 con il versamento del conguaglio 2015 avvenuto ad giugno 2016. Il gettito complessivo 2015 dell’imposta IGR è stata pari a euro 113.713.057,39.
Il Titolo 4, “Entrate derivanti da accensioni di mutui e prestiti”, ricomprende la categoria “Emissione Titoli Pubblici” con un importo previsto nel 2017 di euro 10.000.000 per l’emissione Titoli del debito pubblico. Nel 2018 sono previsti ulteriori euro 10.000.000 a completamento del finanziamento previsto dalla Legge di spesa. Previsioni spesa 2017. La spesa complessiva per l’esercizio 2017, al netto delle partite di giro, ammonta a euro 521.377.724,51 e risulta diminuita dello 0,23% rispetto alla previsione assestata 2016 e dell’1,55% rispetto al consuntivo 2015 mentre, aumentata del 3,66% rispetto alla previsione iniziale 2016.
La spesa corrente 2017 ha subito un aumento dello 0,17% rispetto alla previsione assestata 2016, del 4,71% rispetto alla previsione iniziale 2016 e del 3,58% rispetto al consuntivo 2015. L’aumento delle previsioni di spesa corrente per l’anno 2017 rispetto alla previsione assestata 2016 ha interessato principalmente le categorie del personale in attività (+1,70%), gli oneri retributivi (+5,69%), la categoria degli interessi passivi (+ 12,70%) ed i trasferimenti al Settore Pubblico Allargato (+1,45%).
I trasferimenti all’Istituto Sicurezza Sociale per il finanziamento dell’Assistenza Sanitaria e per il Servizio Socio Sanitario, per il 2017, saranno pari a euro 67.500.000,00 (+5,47% rispetto alla previsione iniziale + 1,50% rispetto alla previsione assestata). Mentre, per far fronte agli accantonamenti destinati agli ammortamenti e al Fondo Svalutazione Crediti, l’istituto Sicurezza Sociale utilizzerà per il 2017 il residuo del Fondo di riserva patrimoniale per gli accantonamenti costituito nel 2016.
Liquidità dello Stato. Resta prioritario per il 2017 individuare interventi per un ripristino graduale delle riserve, valutando come suggerito anche dal Fondo Monetario Internazionale l’accesso a finanziamenti esterni fra i quali: 1) L’emissione di un prestito obbligazionario internazionale, per il quale è necessario prevedere un’apposita normativa e valutare attentamente gli aspetti tecnici e finanziari; 2) Accensione di un finanziamento internazionale i cui costi di gestione potrebbero essere più contenuti visti gli attuali tassi di interesse, anche in questo caso una volta individuato un Istituto disponibile al finanziamento, vanno valutati attentamente i costi, la loro sostenibilità e le condizioni contrattuali richieste.
Il debito pubblico determinato secondo la metodologia utilizzata dal Fondo Monetario Internazionale è costituito dal debito residuo che lo Stato deve ancora da rimborsare sui finanziamenti, mutui e titoli pubblici al 31 dicembre di ogni anno e dalla differenza dei crediti e debiti rilevati alla chiusura del Rendiconto Generale dello Stato. Al 31 dicembre 2015 il debito pubblico ammonta a 279,24 milioni.