San Marino. Consulta sammarinesi all’estero: «Fateci votare da casa»

Voto di scambio Il Fatto24 comunità presenti su 25. Al tavolo della 40esima Consulta dei sammarinesi residenti all’estero, che si concluderà nella giornata di oggi, si sono seduti i rappresentanti delle comunità italiane, ma anche di Stati Uniti, Argentina, Francia e Belgio. La prima giornata si è aperta con la lettura del messaggio del presidente Otello Pedini ed è proseguita con l’intervento del segretario di Stato agli Esteri, nonchè presidente onorario della Consulta, Pasquale Valentini. «E’ stata una giornata di lavori subito interessante – racconta il presidente della comunità sammarinese di Milano e rappresentante dell’anello italiano all’interno del Consiglio della Consulta, Giovanna Gasperoni – Tanti i temi da affrontare in due giornate nelle quali ci stiamo interamente dedicando ai progetti da portare a termine. Tra questi spicca la volontà di stringere rapporti sempre più vicini tra le comunità e lo Stato.

Dobbiamo cambiare modello organizzativo coinvolgendo i giovani e proprio per questo lunedì (domani, ndr) sono stati organizzati degli incontri con i ragazzi delle scuole sammarinesi. Dobbiamo mettere in comunicazione tra loro i giovani delle comunità e quelli che abitano a San Marino. Dobbiamo raccontare quello che facciamo».

Una consulta, quindi, che guarda al futuro con un nuovo modo di comunicare che potrà avvicinare i sammarinesi di tutto il mondo, da Milano all’Argentina. Cittadinanza e diritto di voto restano, però, i due grandi temi e sempre di massima attualità. «E’ già stata portata in Consiglio grande e generale in prima lettura – spiega Giovanna Gasperoni – un progetto di legge di iniziativa legislativa popolare con il quale si possa uniformare la cittadinanza per i cittadini all’estero così da eliminare paradossali discriminazioni che si sono venute a creare tra figli all’interno della stessa famiglia».

Questo per quanto riguarda la cittadinanza, ma anche il diritto di voto scalda i sammarinesi che vivono all’estero. «Vorremmo cercare di ottenere il voto a distanza – dice – Non è sempre facile raggiungere San Marino per le elezioni e questo vale anche per i referendum. Occorre trovare il sistema per riuscire a votare anche da lontano, non dovrebbe essere complicato. Bisogna soltanto trovare il modo, ma su questo siamo ancora in fase di discussione». (…) Il Resto del Carlino