San Marino. Continua a calare il prezzo del gas: possiamo stare tranquilli? … di Alberto Forcellini

Il prezzo del gas scende ancora al mercato di Amsterdam. I cittadini italiani e non solo si stanno chiedendo di quanto diminuirà il costo delle bollette e che tempi ci vorranno per apprezzare il cambiamento. Nella giornata di venerdì 17 febbraio il prezzo del gas al Ttf della città olandese è calato sotto i 50 euro al megawattora. Dall’inizio dell’anno le quotazioni registrano una flessione del 34,7%.

Sono livelli che non si vedevano da agosto 2021. Nel giro di poche settimane, dunque, il costo si è più che dimezzato visto che, non più tardi del dicembre scorso, l’asticella superava ancora quota 130 euro. Questi costi rimarranno stabili? Gli esperti sono propensi al sì e di conseguenza dovranno calare anche le bollette della luce. Forse si è un po’ esagerato col panico dello scorso anno? È probabile, anche se in quel momento la situazione era davvero preoccupante non gestibile.

Poi sono sopraggiunte alcune variabili che è sempre difficile ipotizzare e quantificare, come l’andamento stagionale. A parte un piccolo episodio di freddo e neve, che ha colpito in particolare la costa adriatica, tutto il resto d’Italia ha registrato temperature più alte della media. Le quali, se da una parte hanno alzato l’allarme siccità; dall’altra hanno ridotto i consumi energetici.

E questo è un dato. Si sono aggiunti contestualmente gli effetti del price cap, gli stoccaggi ancora molto alti, la diversificazione delle fonti energetiche, la progressiva conversione a quelle alternative: tutto insieme ha fatto sì che si riducesse la dipendenza dal gas russo. Del quale ancora non si può fare a meno, ma in maniera molto minore rispetto ad un recente passato.

I prossimi mesi si prospettano perciò come estremamente positivi sul fronte bollette. Per le famiglie, alle prese da mesi con l’inflazione record e il caro prezzi, il crollo del gas rappresenta una boccata di ossigeno importante. A testimoniarlo sono i conti che ha fatto il sito Facile.it, che ha evidenziato come nel 2022 le famiglie italiane abbiano pagato in media 1434 euro per la bolletta elettrica (il 108% in più rispetto al 2021) e 1459 euro per il gas, un aumento del 57% rispetto a 12 mesi prima.

A San Marino è sempre difficile fare i conti perché dall’inizio dello scorso anno è successo di tutto e anche perché per avere dei dati ufficiali bisogna fare lo slalom fra diverse fonti, non sempre concordi.

Nel febbraio 2022, alla vigilia della guerra, quando tutta Europa già faceva i conti con rincari esagerati, gli utenti sammarinesi pagavano le bollette come 10 anni fa. In quel momento è intervenuto l’accordo finanziario di AASS con Enel e Eni, che ha bloccato il costo di acquisto a un prezzo molto vantaggioso. In quel momento fu una vera manna dal cielo, che fece risparmiare ad AASS diverse decine di milioni di euro e le evitò di andare in default perché il mercato era letteralmente impazzito.

Ma l’accordo non risparmiò agli utenti gli aumenti in bolletta intervenuti via, via lungo i mesi estivi. Sembrava anzi, che dall’inizio di quest’anno ce ne sarebbero stati altri e molto sostanziosi. Nessuno aveva previsto il crollo del mercato internazionale, che sembra aver spiazzato i responsabili politici e quelli tecnici, inducendo tutti ad un vistoso passo indietro e a rivedere le tariffe a partire da gennaio.

Nel frattempo sono arrivate le bollette della luce relative ai consumi di novembre e dicembre. La protesta sui social è stata alta quanto le tariffe. In molti hanno lamentato aumenti pari al doppio dell’anno prima e qualcuno anche di più. Altri non hanno visto questo divario (forse hanno risparmiato?) e hanno avuto bollette più o meno uguali. Per questo non si sono azzardati ad intervenire nel dibattito virtuale.

Una cosa è certa: la confusione è stata protagonista assoluta in tutti questi mesi con continue dichiarazioni che si smentivano alternativamente. L’altra cosa certa è che non si è avuta la prontezza di gestire il famoso accordo finanziario in maniera che avesse effetti positivi anche in caso di variazioni di mercato. Il che era comunque previsto dal contratto.

Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi mesi? È difficile ipotizzarlo, perché francamente non si vede ancora la lungimiranza di mettere a frutto quanto è successo, né proiezioni programmatiche per il futuro. Né si vedono progetti per la famosa autonomia energetica del Paese.

a/f