“Non siamo stupiti più di tanto nel leggere che Rete, facendo finta di ignorare tutta la documentazione che abbiamo avuto il piacere di inviargli nel 2013 tramite i media della Repubblica, in un ennesimo attacco mediale contro il segretario di Stato Valentini datato 11 giugno, non ha resistito alla tentazione di ripetere false accuse e calunnie oramai ammuffite nei confronti di Paneuropa San Marino, chiusa dal luglio 2012”.
A prendersela con il movimento, attraverso una nota, è il liquidatore dell’associazione Adolfo Morganti che respinge le accuse che vedono Paneuropa “segnata da inadempienze e da una gestione opaca” dato che “la totale insussistenza sia stata pienamente dimostrata per mezzo del completo e totale riconoscimento da parte delle medesime Autorità della più piena correttezza”.
“Infatti in data 25 novembre 2013 con comunicazione n.2478/Lb/Llr – si legge nella nota -, l’ufficio Industria della Repubblica comunicava l’annullamento della sanzione inizialmente comminata all’Associazione Paneuropa San Marino (unica fra più di 80 Associazioni inadempienti); seguiva in data 2 dicembre 2013 l’archiviazione dei relativi Atti da parte del giudice amministrativo d’appello del Tribunale della Repubblica, Guido Guidi, come da noi comunicato ai mass media della Repubblica, con ampio e corale interesse degli stessi, per cui nessuno può oggi dire che non sapeva. Quindi, nessuna inadempienza e massima chiarezza”.
“A causa della pervicace volontà dimostrata da Rete di fare pubblica ammenda di questo ‘errore’ abbiamo già dovuto interessare nei dovuti modi il Tribunale della Repubblica – annuncia Adolfo Morganti -; lo stesso faremo nei confronti dei firmatari di questo secondo attacco calunnioso al lavoro Paneuropeo in San Marino, così come ci riserviamo di fare d’ora in poi nei confronti di ogni tentativo di infangare la nostra reputazione ed il nostro operato”.
“Indecentemente, Rete chiede pure decenza, indecentemente agendo: è in fondo la vecchia parabola della pagliuzza e della trave, che non è solo roba da cattolici – prosegue nel comunicato -. Ma se da un lato la serialità della calunnia non ne aumenta la verosimiglianza, illumina in modo veramente didascalico il livello del dibattito politico cui rischia di rotolare la nostra Repubblica, e da cui francamente ci rifiutiamo di essere sporcati. Ma siamo certi che un giudice sieda ancora a San Marino – conclude -. E vi terremo informati sugli sviluppi”.
San Marino Oggi