L’allarme: “Non siamo più attrattivi. Altri medici hanno lasciato la struttura”.
Accade sempre più spesso, vista la carenza di medici sammarinesi o residenti, che l’ISS debba cercare le professionalità occorrenti alle sue attività oltre confine. Quando vengono contattati, questi rifiutano perché il nostro Istituto può offrire attualmente incarichi annuali; ciò rende la nostra struttura poco attrattiva, vista che lo stipendio non è molto differente da quello italiano, e in alcuni casi è più basso”. Il segretario alla Sanità Francesco Mussoni spiega così, nella sua relazione introduttiva, le motivazioni dietro al suo progetto di legge “Disposizioni relative al personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale” depositato mercoledì scorso in Segreteria istituzionale.
Nonostante ciò non è stata inserita nell’ordine del giorno del Consiglio che si apre giovedì.
La norma nei suoi tre articoli prevede in sostanza che, fino all’approvazione del fabbisogno dell’Iss, “possono essere stipulati rapporti di collaborazione temporanea sotto forma di contratti e/o convenzioni con personale medico, nei termini previsti dalle norme vigenti, di durata anche pluriennale fino a 3 o 5 anni”, mentre oggi il limite massimo è 12 mesi.
“All’Azienda Sanitaria Pubblica – spiega ancora Mussoni nella relazione – è richiesta autonomia, al fine di poter operare in modo da poter determinare i propri risultati, sviluppare le azioni per raggiungere gli stessi e realizzare l’equilibrio economico-finanziario. Per esercitare livelli di responsabilità sui risultati e sull’efficienza, l’Azienda Sanitaria ha necessità di disporre della leva gestionale relativa al personale che lavora al suo interno”.
Un’autonomia già palesata in diverse normative.
Per questo “la presente Legge si pone lo scopo di rendere più attrattivi nelle proposte di lavoro, poiché tanti professionisti riferiscono che avrebbero accettato eventuali proposte pluriennali; le proposte annuali pongono ostacoli anche all’eventuale rilascio della residenza”.
Mussoni conferma che “altri medici invece hanno lasciato la nostra struttura, perché hanno trovato altre offerte di lavoro sta- bili e sicure in realtà limitrofe”.
Il caso era esploso qualche mese fa con l’allarme circa l’abbandono di San Marino dei suoi medici di punta: Giovanni Landolfo, medico chirurgo, Carlo Daniele, urologo consulente di chirurgia, Elio Iovine, direttore di Chirurgia generale.
Segreteria alla Sanità e Iss si affrettarono a smentire e in una conferenza stampa appositamente convocata spiegarono che i malumori nell’ospedale erano dovuti alla mancanza di possibilità di fare contratti pluriennali con professionisti italiani. Mussoni e il direttore generale Caruso ammonirono: “Se non si cambiano le regole si chiude”.
Ora spetta al Consiglio decidere se cambiare o meno queste regole.
Davide Giardi, La Tribuna