Un contratto che va nella direzione della partecipazione aziendale dei lavoratori, grazie all’introduzione del salario variabile legato al premio di risultato, e che apre alla contrattazione di secondo livello: così i vertici di Usl e Osla, dalla sede del terzo sindacato, presentano in sintesi il rinnovo del contratto del settore industria per il quadriennio 2015-2018. Francesco Biordi, segretario generale di Usl, sottolinea questi concetti per primo e, scansando possibili strumentalizzazioni, precisa il valore della contrattazione di secondo livello che, afferma: «E’ indispensabile e non esclude la contrattazione collettiva nazionale». Quindi la presa di distanze dal contratto Anis-Csu.
Come nel 2012, il terzo sindacato rinnova quindi il contratto del manifatturiero con Osla e lo fa a testa alta: «Nel 2015 Usl conta 2006 iscritti e rappresenta il 22-23 per centto dei lavoratori contrattualizzati a San Marino».
Del resto Osla ritiene di avere il suo peso, portando in dote oltre il 30 per cento delle imprese sammarinesi del settore. Per Dolcini poi quello firmato con Usl è un contratto «di prospettiva perché tiene conto della situazione economica attuale ma in più tenta di regolare negli anni un rapporto di lavoro in miglioramento e continuo sviluppo».
Le parti hanno siglato ieri il documento, ora la parola passa ai lavoratori con l’avvio del ciclo di assemblee per la sua approvazione.
Il Resto del Carlino