Una valanga di dati, numeri, cifre percentuali sia sull’andamento dei contagi, il necessario raffronto con le precedenti fasi e l’evoluzione nelle ultime 3 – 4 settimane; sia sulla struttura organizzativa ISS che sta affrontando la pandemia, con la puntualizzazione su medici (compresi quelli che sono stati richiamati dalla pensione), infermieri, esperti; nonché strutture e servizi, dai tamponi ai vaccini ai numeri telefonici, anche affidati ai volontari della Protezione Civile. Un vero esercito, il massimo che la piccola Repubblica di San Marino potesse mettere in campo per questa quarta ondata. Ma non c’è nessun esercito in grado di rispondere alle 80 e passa mila chiamate durante il periodo festivo, né tanto alle oltre 245 mila del periodo immediatamente successivo.
E poi c’è il raffronto impietoso del tasso di contagio e di sviluppo della malattia tra chi è vaccinato e chi trova ogni scusa per non fare la dose. Eppure, i morti sono lì e ancora ci parlano. Così pure le terapie intensive, gli episodi gravi di malattia, gli effetti del long Covid. Omicron valica il muro del vaccino, ma alla fine si riduce alle manifestazioni di una semplice sindrome stagionale, ma solo se si è vaccinati.
Il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta si ferma al report sui dati, in apertura del comma dedicato all’esame dei decreti Covid. Non entra nelle polemiche, né nelle accuse giornaliere che dai giornali di opposizione arrivano sull’ISS nel tentativo di creare il peggior danno possibile per abbattere un avversario politico. La sua risposta è tutta in quei numeri, dietro ai quali ci sono persone, professionisti, che ci stanno mettendo il cuore, oltre che il mestiere. Poi è ovvio che non sono tutti così e in questa breccia si infilano quelli che non credono al vaccino, sono contrari al green pass e alle mascherine, che usano ogni tipo di astuzia per aggirare le norme; che vanno per negozi e ristoranti a dire: da te non vengo più, ti faccio chiudere; che tentano di sostituirsi all’identità di qualche amico/familiare per ottenere il certificato verde; che si arrabbiano quando scoprono di essere stati contagiati e non accettano i protocolli; che si sperticano tra le eventuali/possibili contraddizioni contenute nelle norme per dire che sono tutti imbecilli.
Ormai si è capito che non meritano neanche una risposta, perché la risposta è ancora una volta nei numeri: oltre 8 sammarinesi su 10 (84 per cento) si sono vaccinati. Tuttora, ogni giorno, ci sono migliaia di sammarinesi in fila per la terza dose, tanto che per fine mese (o giù di lì) si ipotizza la possibilità di terminare anche questa fase di immunizzazione. Liste piene anche per la vaccinazione pediatrica. È il messaggio chiaro e forte che questa parte della popolazione manda agli altri, a tutti i Djokovic sammarinesi.
Per tutti questi cittadini consapevoli e pieni di senso di responsabilità, le restrizioni sono minori e le agevolazioni sono maggiori e comunque, si spera temporanee. Quando il picco recederà, molte disposizioni verranno abolite. Ciò nonostante, ansia, preoccupazione, paura, stanchezza albergano un po’ ovunque perché ci si trova a fronteggiare un nemico sconosciuto, che solo al suo apparire ti cambia la vita, ti tiene chiuso in casa, lontano dal lavoro e dagli affetti. Per questo, dai servizi ISS arrivano rassicurazioni, consigli e il conforto di un team di esperti ben attrezzato e attivissimo, anche se un po’ stanco. Loro sanno, come lo sanno i cittadini, che la tenuta dell’ospedale è il primo imperativo a cui tendere, oltre che alla salute di tutta la popolazione. Quindi, anche se sono scomparsi i lenzuoli bianchi appesi ai terrazzi con i messaggi di speranza, non sono spariti i sentimenti di fiducia. Quelli che sbuffano quando vedono le file ai vaccini o ai tamponi, e poi si accorgono che in pochi minuti assolvono il loro compito, li senti mormorare: però sono bravi.
Ed è questo che gratifica i tanti operatori sul fronte di guerra. Sulle altre polemiche, non si soffermano, perché l’ospedale e il sistema sanitario ci saranno ancora, anche quando i millantatori non saranno altro che polvere nella storia di questi anni.
a/f