Avvocato Stefano Pagliai, la situazione, anche dal punto di vista normativo, è in continua evoluzione. Dopo la nostra intervista pubblicata venerdì ci sono state novità sul fronte delle sanzioni per chi esce di casa senza ragione? Come ben sa il Congresso di Stato ha emanato nel pomeriggio del 20 marzo un nuovo decreto – legge, integralmente sostitutivo di quello promulgato il 14 marzo, contenente ulteriori disposizioni e precisazioni relative al contrasto dell’emergenza. Sul fronte delle conseguenze per chi viola le prescrizioni è cambiato qualcosa? C’è chi ha parlato, anche sugli organi di informazione, di stretta ulteriore e chi, invece, di una semplice multa. Ci spiega, in poche parole, come sta davvero la situazione e cosa rischiano oggi i sammarinesi?
“Nel precedente decreto si stabiliva una sanzione amministrativa da 500 a 2.000 euro. Questa è rimasta invariata anche nel nuovo testo”.
E sul fronte strettamente penale?
“Qui la normativa invece è cambiata. Nel decreto in vigore fino a venerdì si prevedeva, per chi violava le prescrizioni, un generico rinvio alle ‘procedure penali’. Si integrava, quindi, il reato di inosservanza di un ordine legittimo dell’autorità previsto dall’art. 259 c.p. che prevede l’arresto di secondo grado. Nel nuovo decreto, invece, non si rinvia più ai reati già previsti nel codice penale ma si crea una fattispecie di reato apposita per fronteggiare l’emergenza che punisce chi viola le prescrizioni sul Covid – 19 con la pena dell’arresto di primo grado o, in alternativa, la multa di 1.000 euro”.
Sul fronte pratico questo cosa comporta?
“Comporta cambiamenti significativi. Innanzitutto si riduce la pena comminata da arresto di secondo ad arresto di primo grado. In secondo luogo la previsione, in alternativa all’arresto, della multa comporta che i contravventori non andranno necessariamente incontro ad un processo e ad una condanna a pena detentiva potendo contare sulla possibile emissione di un decreto penale di condanna estinguibile con il pagamento della multa e delle spese processuali. Non parlerei quindi, dal punto di vista strettamente tecnico, di una stretta ma semmai di un’attenuazione delle conseguenze penali per chi viola la prescrizione di non uscire di casa. Chi fosse incorso infatti nella contestazione nel periodo tra il 14 ed il 20 marzo potrà, infatti, beneficiare di un trattamento più favorevole dato dalle nuove norme speciali”.
Come commenta queste novità?
“Da tecnico del diritto mi limito a rilevare le ricadute pratiche delle scelte normative che sono state fatte e non voglio certo né lodarle né criticarle. Mi faccia osservare che le limitazioni che sono e che probabilmente verranno ulteriormente imposte a tutti noi – sia in Italia che a San Marino – per fronteggiare l’emergenza e per garantire il diritto alla salute non hanno precedenti di sorta. Neppure all’epoca del terrorismo o delle stragi di mafia è stata prevista una restrizione così forte delle libertà individuali, sotto tutti i fronti. Ora, e lo capisco, è il momento di fronteggiare l’emergenza sanitaria ma se questa non sarà di breve durata inizieranno a porsi seri interrogativi su quale prezzo stiamo pagando a causa di questa crisi a livello di rispetto dei diritti individuali e di mantenimento dell’assetto liberal-democratico delle nostre società”.