Il 28 novembre 2025 può essere già definito una data spartiacque per il sistema fiscale sammarinese. Nella sala Congresso della Segreteria alle Finanze sarà firmato l’accordo di cooperazione tra l’Ufficio Tributario della Repubblica di San Marino e l’Università Svizzera di San Gallo, uno dei centri accademici più avanzati in Europa per la ricerca applicata su dati, fiscalità e intelligenza artificiale.
L’intesa, inquadrata in un programma internazionale di ricerca, apre per la prima volta la porta all’utilizzo di modelli di IA avanzata per il controllo fiscale nel nostro Paese. Una transizione che, se guidata con metodo, può cambiare in profondità l’efficacia dei controlli, la capacità di prevenire l’evasione e la rapidità di analisi delle posizioni fiscali, senza appesantire gli oneri sui contribuenti.
Il punto chiave: i dati sammarinesi verranno forniti solo in forma totalmente anonima, depurati di qualsiasi elemento che possa ricondurre a un soggetto identificabile. Un requisito che tutela la privacy dei cittadini e, al tempo stesso, consente di utilizzare informazioni aggregate per sviluppare algoritmi capaci di individuare pattern anomali, rischi fiscali, incoerenze tra redditi e flussi, indicatori predittivi di evasione o riciclaggio.
La giornata prevede alle ore 10.00 la presentazione degli elaborati alla stampa e la firma dell’accordo; seguirà alle 10.30 la conferenza stampa con gli interventi del Segretario alle Finanze Marco Gatti, del Direttore dell’Ufficio Tributario Davide Gasperoni e del prof. Angelo Mimmo, docente e referente del progetto per l’Università di San Gallo. Alle ore 11.00, spazio alle domande dei media.
Perché questa collaborazione è strategica per San Marino
L’IA può rimettere ordine in una macchina fiscale che, nonostante i progressi, soffre ancora di alcune criticità strutturali: risorse limitate, tempistiche lente, difficoltà nel ricostruire catene complesse di operazioni e nel monitorare settori ad alta rotazione. I modelli predittivi possono invece esaminare rapidamente migliaia di combinazioni di dati e individuare anomalie che un funzionario non riuscirebbe a cogliere in tempi ragionevoli.
Non si tratta di sostituire gli ispettori, ma di fornire strumenti di analisi di livello europeo, utili a concentrare le attività sui casi realmente a rischio, riducendo gli interventi inutili e aumentando l’efficienza complessiva. Inoltre, l’adozione di un modello algoritmico rafforza la trasparenza: quando i criteri di selezione dei controlli sono basati su indicatori tecnici, diminuiscono margini di discrezionalità e contestazioni.
La prospettiva è chiara: un fisco più moderno, più rapido e più capace di individuare chi evade davvero, senza gravare su chi è già in regola. Un cambio di paradigma che porta San Marino sulla stessa traiettoria dei paesi più avanzati, dall’Olanda alla Danimarca, che già da anni integrano machine learning e analisi comportamentali nei loro sistemi tributari.
La firma del 28 novembre è solo il primo passo, ma segna un punto di svolta per la Repubblica. Un accordo che punta a trasformare la cultura del controllo fiscale, portando San Marino in una nuova era: quella in cui l’intelligenza artificiale non è un rischio, ma una leva per garantire equità, efficienza e sostenibilità del sistema tributario.













