Il pericolo anche se non si vede è ancora in agguato e l’unica priorità al momento è quella di far fronte a questa grave emergenza salvando quante più vite possibile. Ma dietro a questo dramma così doloroso traspare già un altro dramma, quello che ha contagiato anche la nostra economia. Per questo motivo si sta lavorando alla fase tre, per esser subito pronti a ricostruire. Lo ha affermato il segretario al lavoro Teodoro Lonfernini che come i suoi colleghi affronta giornate frenetiche nel tentativo di dare a tutti una risposta certa.
Segretario sono giorni drammatici in cui le persone sentono più forte il bisogno di un governo che funga da guida. Con quale spirito affrontate l’emergenza?
“Devo dire che lo spirito è quello della responsabilità di cui si sente forte il peso. L’ottimismo di prima non dobbiamo perderlo ma è certamente messo a dura prova. Questo periodo passerà sicuramente, siamo al lavoro per fare in modo che passi. Quello che genera pessimismo è il dopo perché il bilancio non era in condizioni rosee prima, figuriamoci ora. Con il segretario alle Finanze ci sentiamo continuamente, egli ha aperto tutti i canali possibili, contiamo di avere delle risposte nel giro di un tempo ragionevolmente breve. Tutti i Paesi europei potranno accedere a dei sostegni straordinari, mi riferisco ai 1100miliardi messi a disposizione dalla banca centrale europea. Ci stiamo muovendo a nostra volta per poter accedere a contributi da parte degli organismi internazionali”.
Tornando all’emergenza, ci sono stati dei problemi all’interno di quelle aziende che sono rimaste aperte pur diminuendo del 50% la propria attività?
“Non ci sono state segnalazioni particolari, mi risulta che il piano dettato dal decreto legge sia stato recepito da tutti. Forse all’inizio qualcuno ha fatto fatica a digerire le norme legate ai protocolli di sicurezza ma ovviamente è obbligatorio attenersi alle disposizioni e così stanno facendo le aziende rimaste aperte”.
Sono state previste delle misure di sostegno di cui possano effettivamente beneficiare tutte le categorie di lavoratori?
“La nostra intenzione è proprio quella di non lasciare indietro nessuno, di prevedere le stesse misure per tutti i lavoratori, anche per quelli che le leggi tutelavano meno, penso agli autonomi e ai liberi professionisti. Il tutto ovviamente verrà portato avanti compatibilmente alla realtà non rosea del nostro bilancio. Non possiamo intervenire a pioggia e per questo abbiamo pensato a tre fasi, la prima è quella dell’emergenza che stiamo vivendo, la seconda è quella di procrastinare le scadenze e la terza quella di prevedere dei sostegni, è assicurato l’affiancamento dello Stato a tutte le realtà economiche. Nella delibera che sarà pronta in queste ore (si veda la pagina 5, ndr) ci sarà la specifica delle proroghe delle varie scadenze anche se probabilmente non riusciremo a prorogare i contributi di marzo”.
Ampliando il raggio alle telecomunicazioni, ora che in tanti sono a casa, il fatto di essere continuamente connessi potrebbe generare un sovraccarico della rete?
“Per il momento non vi sono state segnalazioni in questo senso, certo è che in momenti come questi si comprende come sarebbe stato lungimirante portare a termine progetti già iniziati che invece si sono fermati”.
I cittadini come stanno reagendo alle limitazioni?
“La preoccupazione è altissima affinché i cittadini rispettino le regole e le prescrizioni, dal mio osservatorio a parte qualche circostanza legata al servizio domiciliare che in taluni casi avverto un po’ troppo eccessivo, per il resto mi sembra il Paese sia spettrale. Poi c’è qualcuno, qualche anziano che sembra non aver ben colto la necessità di questo sacrificio. A loro dico che non sono soli, che c’è tutta una rete di sostegno a cui potersi rivolgere per qualunque necessità, l’importante ora è che restino in casa per fare in modo di spezzare la catena del contagio”.
Olga Mattioli